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"Buongiorno papà" sorrido entrando in cucina di buon umore
Mio padre, che stava bevendo la sua tazza giornaliera di caffè standosene appoggiato alla penisola della cucina, mi guarda con un sorriso confuso e sorpreso.
"A cosa devo questa allegria di primo mattino?" Domanda con fare investigativo e io gli stampo un bacio sulla guancia
"Colin passa a prendermi per andare a scuola, poi dopo le lezioni andiamo al cinema" spiego prendendo un bicchiere d'acqua per poter prendere le mie pillole
"Wow, hai preso le pillole senza che dovessi ricordartelo, Colin ti fa proprio un bell'effetto" osserva con fare teatrale e io in risposta gli faccio una smorfia
Veniamo interrotti dal cellulare di mio padre che inizia a suonare, lo afferra rispondendo con fare confuso alla vista di un numero non segnato in rubrica.
"Pronto" domanda
Lo guardo curiosa mentre controllo che ci sia tutto nello zaino
"Mi scusi, la signora Bennet ha detto?" Domanda mio padre e sento il suo sguardo bruciarmi la pelle
Sgrano gli occhi e mi blocco sul posto, lo guardo ma appena noto il suo sguardo accusatorio mi volto e richiudo lo zaino senza far rumore o attirare la sua attenzione.
"Mi dispiace, non so chi le abbia dato il mio numero ma no, non venderò la casa. Mi scuso per il disguido. Arrivederci"
Afferro silenziosamente la cartella e faccio per andare verso la porta d'ingresso, ma mio padre tossisce improvvisamente dopo aver terminato la chiamata.
"Hai per caso qualcosa da dirmi, brutta impertinente?" Domanda con fare retorico e io socchiudo gli occhi colpevole
"Chi? Io?" Mi indico teatralmente "Non mi sembra proprio" scuoto la testa
"Kaylee..." sospira rassegnato
"Ho chiamato l'agente immobiliare e gli ho fatto mettere in vendita la casa" ammetto in un sospiro e lui mi guarda scioccato
"Chiamali e spiegagli che abbiamo cambiato idea" mi punta un dito contro per poi superarmi e andare verso il soggiorno
"Papà..." lo seguo esasperata "Ti prego, sai anche tu che è inutile tenere questa casa" cerco di convincerlo
Lui mi ignora e ridacchia mentre va a sedersi sul divano. Sento il clacson dell'auto di Colin, segno che è arrivato.
"Senti" sospiro "Promettimi che ci penserai, ti prego" lo supplico, lui mi guarda per poi annuire con un sospiro rammaricato
"Ora però fila a scuola" mi lascia un bacio sulla fronte per poi darmi una leggera spinta verso la porta
Esco di casa e subito vedo l'auto rossa di Colin parcheggiata fuori il vialetto.
"Ciao Johnny" entro con un gran sorriso
"Ora che stiamo insieme per davvero, non credi sia arrivato il momento di cambiare nome?" Ridacchia divertito
"Preferisco fingere che tu sia lui" scuoto la testa ridendo
Scuote la testa per poi avvicinarsi alle mie labbra, con la mano mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mi sorride appena
"Sei bellissima" mormora
"Me lo dicono in tanti" annuisco teatralmente alzando le sopracciglia
"Sta zitta" ride mordendomi il labbro facendomi scoppiare a ridere
Gli bacio dolcemente le labbra stringendo i suoi capelli fra le dita delle mani. Sento la sua lingua bagnata nella mia bocca e mi avvicino di più a lui.
"Siamo ancora in tempo per saltare la scuola" sbuffa annoiato staccandosi appena
"Scordatelo, hai il test di biologia alla seconda ora" gli ricordo divertita
"Che fai, mi stalkeri adesso?" Si acciglia
"Austin lo ha detto a Lily che lo ha detto a me, e quindi ti ho preparato questi" afferro dallo zaino dei fogli di cartoncino colorati con sopra gli appunti e tutte le parole chiavi dell'argomento del compito
"Quando diavolo lo hai fatto?" Domanda scioccato
"Ieri sera, non hai avuto tempo per studiare e ho promesso che ti avrei aiutato" scrollo le spalle
"Ma non sei nella mia classe, studi cose diverse dalle mie" mi indica confuso
"Ho studiato il tuo libro infatti, è più interessante del mio" annuisco "Infondo sono cose che avrei dovuto studiare l'anno scorso" gli faccio presente
"Tu sei...." boccheggia
"Super intelligente, bellissima, efficiente, in gamba, straordinaria? Puoi dirli anche tutti insieme se vuoi" annuisco ovvia
"Sei pazza, completamente pazza" mi corregge
"Ingrato" mi fingo offesa e lui ride "Cazzo Colin è tardi, su muoviti dobbiamo andare" sgrano gli occhi notando l'orario
Sbuffa ma finalmente mette in moto. Appena parcheggiata l'auto nel parcheggio della scuola, Colin scende lentamente e con tutta la calma del mondo dall'auto, stanca di aspettare lo afferro per il braccio e lo trascino verso l'ingresso
"Potevamo almeno saltare la prima ora" sbuffa mentre lo tiro su per le scale
"Smettila di lamentarti e fila in classe, hai solo un'ora per studiare gli appunti" gli ricordo autoritaria
Giunti al primo piano, io sarei dovuta andare a destra, lui a sinistra, così mollai la presa e lo guardai velocemente, ormai la campanella era già suonata da 10 minuti
"Ci vediamo a mensa" faccio per andare ma mi afferra per la vita attirandomi con il petto contro il suo
"Dove credi di andare senza salutarmi?" Fa un ghigno avvicinando le labbra alle mie
Sorrido e gli lascio un veloce bacio a stampo.
"Mi prendi in giro?" Si acciglia
"Se non vai subito in classe giuro che ti ammazzo" lo minaccio divertita
Mi lascia andare controvoglia e si sistema lo zaino in spalla, io rido e gli passo una mano fra i capelli scompigliandoglieli per poi salutarlo e andare in classe.

Con amore, Johnny.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora