Dreamin' Out Loud

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"Non è possibile!!".

Guardo sconvolta la scena che mi si apre davanti: non sono gli unicorni volanti, né le mie caramelle preferite che spuntano dal terreno come piccole erbette magiche a turbarmi. E nemmeno la frase scabrosa appena detta da Legolas ad Aragorn.

No, il mio problema è su un altro livello, molto più personale e doloroso: i miei occhi, ora, non possono fare a meno di continuare a guardare questa scena, uno pseudo bacio alla Hayez solo molto meno romantico e con molta più lingua. Ho dimenticato, forse, di aggiungere disgustoso.

Perché quello è il mio ragazzo, dei sogni, e la faccia di quella tipa gli è attaccata alla bocca manco fosse una ventosa ambulante. Non avere idea di chi sia la ventosa non mi preclude quella sensazione di tradimento che mi affligge la mente per causa sua.

Il mio ragazzo, poi...

Ok, forse non sarà proprio mio mio. Ho scoperto che, purtroppo, in una relazione entrambe le parti devono quantomeno... conoscersi, ecco. Ed io posso elencare non so quante cose su di lui, ma è abbastanza sicuro che questo soggetto traditore invece non sappia niente di me.

O forse immaginerà che in un paesino sperduto nei pressi di Verona ci possa essere una tra le sue tante fan. Ma il punto non è questo: nonostante io stessa sappia che tutto ciò fa parte di un sogno ben congegnato dalla mia stupida ed autolesionista mente, sopratutto perché stargli così vicino sarebbe davvero un miracolo se accadesse nella realtà, è comunque triste vederlo con un'altra, beatamente inconsapevole anche solo della mia esistenza, figuriamoci dei miei sentimenti.

Se proprio non saprà mai chi sono io, almeno vorrei che fosse gay... o asessuato ancora meglio... o forse così perderebbe un po' del suo sexy charm? No, no sognatrice che non sei altro, non ci pensare nemmeno. Blocca all'istante ogni riferimento ai suoi addominali.

Ma il problema rimane. La mia testa bacata lo sta immaginando con quella sconosciuta senza volto.

Mi avvicino a loro, e ad ogni mio passo quel giardino un tempo felice e scabroso si trasforma in un bianchissimo yacht di lusso; sarebbe un sogno da favola se non fosse per quei due guastafeste. Siamo immersi nel nero, unico puntino luminoso in un mare ondeggiante di oscurità, manco stessi impersonando Alina è questo fosse il Nonmare; e lo chiamerei un puntino abbastanza tremolante, perché lo yacht traballa a tal punto da sembrare che si stia spaccando a metà. I miei passi diventano pesanti, il pavimento sembra fatto di gelatina ed inizio a sentire uno strano ronzio.

Sono quasi arrivata alla sua spalla, finalmente la sfioro e lui si gira a guardarmi affranto. Proprio in quel momento lo yacht si spacca a metà. Ora, dovevo aspettarmelo: la mia fortuna non ha mai fatto molti punti contro la squadra di Sfortuna. Anzi diciamo che forse ha vinto una volta contro un milione.

Quindi perché mi sorprendo tanto di star vivendo una versione horror del Titanic?

Mi aggrappo alla prima cosa che trovo tenendomi stretta più che posso, ma un grido mi fa girare violentemente la testa, giusto in tempo per vedere il mio amato affondare con una mano alzata ancora verso il cielo, verso di me, ad invocare il mio aiuto.












SBAM.

La luce artificiale accesa da un qualche demonio del regno terreno mi colpisce forte, insieme all'infernale cigolio degli scuri che pian piano si aprono, rivelando un mattino ancora chiaro e mite.

"Tesoro, buongiorno! Ti ricordi, vero, che è l'ultimo giorno delle vacanze invernali? Muoversi, su!". Io odio mio padre; lo adoro, ma la mattina presto lo odio con tutto il cuore. Così come al momento nutro un profondo risentimento per la scuola, i miei amici ed una nuova giornata da affrontare, che mi fanno allontanare da queste belle coperte calde.

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