Easy to please

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Stiamo aspettando da almeno mezz'ora ed io ho tentato di filarmela un considerevole numero di volte.

Visto che sono ancora qui, si può ben capire come sia finita per ognuno di questi tentativi.

"È ovvio, ormai. Non verrà!". Esclamo, alzando le mani al cielo.

"Shhh ti ha dato appuntamento qui di fronte, vedi che viene".

"Non lo conosciamo nemmeno! Potrebbe essere stato tutto uno scherzo". In realtà, anche io ne dubito. Dopo tutto quello che ha fatto solo per rincorrermi stamattina, forse davvero gli serve e vuole solamente che qualcuno l'aiuti, facendogli da guida turistica.

Stamattina ha detto che se la vuole cavare da solo; non dovrei giudicare dalle apparenze, me lo insegnano tutti i libri che leggo o le serie che vedo. Però ho come l'impressione che sia vissuto sino ad ora in una gabbia dorata; insomma, sembra essere un uccellino sperduto ma al contempo mantiene negli occhi quell'aria un po' presuntuosa, come se sapesse di essere un passo avanti a te. Oltre all'invadenza, è ciò che più m'infastidisce.

Due difetti trovati e non conosco ancora il suo nome. E se si chiamasse Goffredo?!Con tutto il rispetto per i medievali e per i Goffredo, spero di no; e poi già ne conosco uno, che viene effettivamente da una famiglia di conti.

"Forse la scuola finisce più tardi da dove viene lui". Osserva Mig.

"E a che ora mangiano? Alle quattro?!". Faccio io. SOS persona affamata in circolazione; potrebbe apportare seri danni all'eco sistema, se non nutrita immantinente.

"Devi avere solo un po' di pazienza...".

Forse però mi potrei abituare ad un altro Goffredo, seppur straniero e non conte. Ma aspetta, quanto sarà diffuso come nome all'estero? Non credo molto e...

No, no. Basta con queste riflessioni che non servono a niente. E poi, perché mai mi dovrei abituare al suo nome? Ah! Come se ci dovessimo vedere ancora per molto tempo.

"Ma non è lui quello che cammina tutto scocciato vicino al fiume?". Miguel lo indica e giro subito la testa in quella direzione.

Si, dovrebbe essere proprio lui. Nonostante il cappellino, riuscirei a riconoscere dovunque il tipo con cui sono finita in centrale di polizia.

Si ferma ed inizia a guardare il fiume; non riesco a vedere la sua espressione da qui, ma mi sembra piuttosto giù di morale.

Strano come mi ricordi... nah. Impossibile. Sarà pure bello e figo, ma Tom lo é molto di più. Starà semplicemente facendo un'espressione molto simile a quella del mio amato attore, con le labbra che imbroncia in continuazione per poi passarci la lingua sopra.

Chissà se è un gesto così comune tra i ragazzi inglesi.

"Non sarà giornata. Ci abbiamo provato, meglio lasciarlo solo". Inizio ad incamminarmi verso la fermata dell'autobus ma, secondo un tacito e diabolico accordo, i miei cosiddetti amici mi prendono da entrambi i lati e mi trascinano verso il Lungadige.

"Nooooo, lasciatemi! Posso minacciarvi entrambi di svariate cose! Gaia e se rivelassi quella tua cotta dell'anno scorso? Oppure dicessi cos'ha fatto Miguel l'altro giorno?  Dai!!". Prima che abbia il tempo di continuare a lamentarmi, arriviamo dinanzi a Stranger.

Lui non sembra nemmeno averci notato, completamente assorto dai propri pensieri.

"Ah!".

O almeno era assorto nei suoi pensieri e inconscio della nostra presenza prima che Gaia lo facesse spaventare a morte toccandogli la spalla per chiamarlo. Beccati la tua stessa medicina.

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