Faded

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La pistola con la canna ancora fumante è stretta tra le mani di Tom. Ha occhi pieni di furia e desiderosi di vendetta; in un modo o nell'altro, so che doveva sparare. Lo doveva fare, per salvarci. Ma dovere e volere, in questo caso, mi sembrano due concetti fin troppo vicini.

Getta la pistola a terra e mi prende per mano, per iniziare la sua fuga verso un mondo che, d'ora in poi, ci tratterà come ricercati per omicidio. Cosa dovrei fare? Dirgli che è meglio arrendersi, e consegnarsi alla polizia? Non sono una spia, non ho la preparazione adatta per certe situazioni come lui.

Vedo i fari di un camion inondarci e sento la corsa di Tom che si frena all'improvviso, prima che lui mi spinga via.

C'è così tanto sangue per terra, così tanto. Il camion continua a camminare per qualche altro metro prima di fermarsi del tutto, e vedo delle persone in nero scendere dal veicolo; sono armati. Con uno scatto mi alzo in piedi e, cercando di non guardare  il corpo senza vita a pochi passi da me, inizio a correre verso il fitto del bosco.

Non doveva andare così, non erano questi i piani! Continuo a correre, completamente e consapevolmente sotto shock, l'adrenalina che scorre a mille nelle vene e mi intima di non fermarmi, né per la stanchezza né per le piante che mi graffiano i piedi, e nemmeno per la paura che scatenano le urla degli uomini al mio inseguimento.

Non so dove andare, né ho alcuna idea su cosa fare ora. Sono ormai stremata e le mie gambe continuano a muoversi per inerzia. Quando sento una mano appoggiarsi violentemente sulla mia spalla, capisco che è finita e, come se avessero premuto un tasto di spegnimento, ricado su me stessa, arresa e priva di forze. Mi giro, per vedere chi sarà ad eseguire la mia condanna, ma con enorme sorpresa vedo Raffaele e Miguel che mi intimano di fare silenzio. Mi accorgo solo ora dei suoni che emetto, simili ai guaiti di un animale prossimo alla morte.

Riprendiamo a correre, stavolta facendo il meno rumore possibile, ma poco dopo alcuni proiettili volanti ci raggiungono e i miei amici vengono colpiti; cadono a terra senza un lamento ed io capisco che è arrivata anche per loro la fine. Sembra di essere in un thriller o uno di quei videogiochi senza bei finali.

All'improvviso, sento un gran fastidio alla gamba, che si trasforma in un bruciore fortissimo e mi fa perdere l'equilibrio e cadere di nuovo.

Non mi rialzo. L'istinto di sopravvivenza, il più grande aiutante degli uomini dagli inizi della loro evoluzione, mi ha abbandonato.

Resto così, ad aspettare e sento di nuovo i proiettili fendere l'aria intorno a me. Mi abbasso ancora di più, ma ora gli spari sono più vicini e...














Mi sveglio all'improvviso, con ancora l'impressione del terriccio sotto i piedi e la paura di morire, e mi metto la mano sul petto, per calmare il mio cuore scalpitante. La scorsa notte ero in un fac-simil di Jack Sparrow, oggi in un action spy con sfumature da thriller... domani cosa sarà, una ricreazione dell'Esorcista? E poi questa cos'è, la settimana dei sogni a tema cinematografico?

Insomma! Voglio solo dormire e dare vita a fantasticherie tinte di una pacata tranquillità: non lo so, sogni in cui mangio, in cui riposo, e mangio, e saltello contenta accompagnata da Orly, e mangio... mica pretendo molto da questa mia mente contorta!

O forse sto sognando queste cose perché tra qualche giorno esce la nuova serie tv della marvel? O per il film, sempre del MCU, che esce tra qualche mese? Sperando che non cambino nuovamente la data di uscita, ovviamente. Mi alzo per iniziare la routine mattutina e mettere qualcosa nello stomaco; i capelli spettinati sono un classico, così come la mia fame da lupi. Tra le due, ovviamente, vince il cibo come al solito: prima quello, poi tutto il resto. La casa è stranamente silenziosa, ma è domenica e probabilmente i miei avranno accompagnato mia sorella all'ennesima partita di pallavolo.

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