The Show Must Go On

Hiding My Heart

ATTENZIONE, CI SONO SPOILER SULL'UNIVERSO MARVEL, UNO SU AGE OF ULTRON, UNO SU ENDGAME, UNO SU WANDAVISION. QUANDO VEDRETE LA

S

GRANDE E TANTO SPAZIO ANDATE AVANTI SE NON LI AVETE VISTI E NON VOLETE SAPERE. LO SPOILER FINIRÀ DOPO LA SECONDA S.

La letteratura greca, a volte, è davvero incredibile; insomma, una delle eroine principali di Euripide è una donna che ha ucciso i figli, oltre a svariate altre persone, solo per vendicarsi del marito codardo. Era necessario? Anche uccidere la donna che l'uomo stava per sposare, con il padre al seguito: piuttosto, se dovessi pensare ad una vendetta duratura, avrei fatto vivere a quei due l'intera vita con la stupidità fatta persona di Giasone e mi sarei tenuta i miei figli ben stretti, non facendoglieli più vedere. Lo dice anche il detto: la vendetta è un piatto che va servito freddo, no?

Come faccio di solito, finisco per appuntare le mie considerazioni alla fine del foglio di analisi della tragedia; credo che in classe alla fin fine lo facciamo un po' tutti visto che siamo totalmente conquistati da queste materie.

Per me, in realtà, la cultura latina è ad un livello superiore, ma quando si tratta di letteratura... un po' meno storiografia l'avrei apprezzata, romani!

Finita la scheda, come mio solito inizio a ricamare un be titolo con i pennarelli dalla punta liscia nello spazio che ho lasciato sopra; dovrebbe mancare solo Filottete da schematizzare poi, finalmente, ho finito per oggi.

Mentre ripasso il nome col verde acqua, i miei pensieri iniziano nuovamente a fluire, scalmanati: insomma, come può piacere un personaggio come Medea? Le parti in cui lascia davvero una buona impressione sono i dialoghi col marito, e lì si che si vede il peggio di quest'ultimo, ma per quanto riguarda le azioni? Un minimo di logica? Di buon senso? Tuo marito ti lascia dandoti praticamente della barbara, in modo meno colorito della straniera, e tu che fai? Ma sì, diamogli prova di quanto squilibrata io sia solo per non essere greca e uccidiamo i miei figli. So che dietro c'è tutta un'analisi psicologica più approfondita, che ingloba sentimenti complessi e che sono andata a rivedere poco fa, ma a guardare solo le azioni, è semplicemente una stupida. Una che potrebbe rovinare in poche mosse il marito e vincere con la mossa divina, come insegna Stiles Stilinski, ma che invece decide di rovinarsi con le sue stesse mani ed andare a finire come una dei tanti nemici minori nei libri di Rick Riordan.

"Tsk tsk. Dovevi andare dalla pizia a farti predire il futuro e perlomeno consigliarti, cara mia". Borbotto.

"Sapevo che prima o poi saresti impazzita. Ora parli anche da sola?". Mi giro di scatto, e vedo mia sorella sulla soglia della porta, con una lunga giacca nera addosso. E quelle fantomatiche cose chiamate pantaloni, o gonne, che coprono le gambe dove sarebbero finite?

"Si chiama studiare, famosa arte a te sconosciuta. E credimi, non riuscirei a superare in pazzia questa qui, per quanto ci possa pure provare. Incominciando con l'uccidere te perché mamma non m'incolpi di averti lasciato uscire conciata così". La indico e percorro da lontano con la penna, accorgendomi solo in un secondo momento di quanto poco possa risultare minacciosa. Mi schiarisco la voce e poso la penna sul tavolo.

"Ah, questo?- apre la giacca, mostrandomi un vestito che arriva appena sopra le ginocchia- Carino, vero? Sto andando a casa di un'amica e...".

"E ti aspetti che io ci creda e regga il gioco con mamma? Se non vuoi che ti rivolga la sua speciale voce glaciale, marchio della sua furia, almeno se vuoi mentire per bene cambiati. E mettiti qualcosa di più lungo. E più anti ragazzi. Va bene?".

Sbuffa e se ne va tutta scocciata dalla camera, per tornare a disturbarmi qualche minuto dopo, ora con un pantalone degno di questo nome, stivaletti ed una maglietta... aspetta un attimo. Quella maglietta io la conosco.