The Story That Will Never End

113 11 52
                                    

Epilogo


Tom's Pov

Harry sbuffa mentre Harrison inizia a disfare la sua valigia. Questa volta si è unito a noi, e dire che è contento è poco. Ama viaggiare. In più, gli hanno affidato un ruolo minore nel film che sto per girare. Poi, questa è la situazione perfetta per creare casini. Insomma, paradiso.

In realtà è proprio per la parte sui 'casini', che Zen ha deciso di seguirci nuovamente, ora che ha un po' di tempo libero con la fine delle riprese di Euphoria. Ed anche perché adora la moda e sembra che Milano non sia poi tanto lontana da qui.

"Perché siamo dovuti venire così tanto tempo prima? Insomma, manca un mese all'inizio delle riprese!". Ed ecco i lamenti di mio fratello.

"Potevi anche raggiungerci più tardi. Sei stato tu a voler venire". Alzo le spalle, indifferente.

"Cambiare aria fa bene". Borbotta lui, ed io alzo gli occhi al cielo. Riesce a cambiare umore più volte e più velocemente di me, il che non è cosa da poco.

"Ammettilo. Ti piace questo posto". Lui ride, per poi guardarmi male; un piccolo ed improvviso cambiamento nella sua espressione, però, mi preannuncia il suo scoppio.

"Dovrebbe piacermi? Sei quasi morto qui!". Ed eccolo.

Harry è sempre stato così. Un carattere di ghiaccio quando serve, ma alla minima fiamma riesce a scaldarsi all'improvviso; a volte fa davvero paura.

Ma non quando si preoccupa in questo modo; ora è solo tenero. Io dovrei essere il fratello maggiore iperprotettivo eppure sono quello che si mette sempre nei guai, e lui è una sorta di manager che deve rimediare ad essi e preoccuparsi perennemente della mia incolumità.

Mi alzo dalla mia postazione di lavoro preferita, cioè quella di riposo sul divano, e gli avvolgo un braccio intorno al collo per poi scuotergli i capelli con l'altra mano.

"Quando la finirai con questa storia?". Rido, ma in realtà sappiamo tutti che è una ferita che mi brucia ancora. A volte piango. A volte mi chiedo il perché di tutto quello che è successo. Perché proprio a noi, perché in quel momento, perché, perché... Di sicuro non l'ho ancora superata, per quanto possa continuare a fingere il contrario.

"Finirla? Non ho nemmeno incominciato. Immagina se avvertissi la mamma...". Spalanco gli occhi a quelle parole ed il terrore serpeggia dentro di me. Ho fatto i salti mortali perché la stampa non venisse a sapere niente di questa storia, e così nemmeno la mia famiglia; gli unici, siamo io e mio fratello, gli altri non sanno niente.

E per una buona ragione. Non voglio attivare la modalità killer protettivo di mia madre. E poi, solo immaginare tutti i lamenti che farebbe per non averglielo detto subito... mai!

"La mamma no!".

"Allora smetti di vedere quella ragazza italiana. Per favore!".

"Mary". Sospira Zendaya, alzando gli occhi al cielo. Sappiamo tutti che Harry si ricorda molto bene il suo nome, viste tutte le volte che nel mese scorso ha inveito contro di lei, prima che gli spiegassi la realtà della situazione. Così come siamo tutti a conoscenza dei suoi sensi di colpa dopo aver scoperto che il motivo di tutto quel casino ero io, e non lei.

Ma continua a fare il cucciolo arrabbiato ed a cercare di intromettersi nella nostra relazione.

Le parole di quello psicopatico me le ricordo benissimo.

Sei sicuro che tuo fratello non c'entri niente?

Guardo la piccola peste che sto ancora stringendo nella mia morsa. Forse vorrebbe che io e Mary ci lasciassimo, ma una cosa del genere? Un patto col diavolo, praticamente.

The Show Must Go On Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora