Because Of You

113 9 21
                                    


L'armatura di Iron Man mi sta benissimo. Guardo Tony, che mi fa cenno con la mano di provare a volare. Ma come funziona questa cosa, come... Provo a muovere le dita e dire delle parole a caso a Jarvis e, sorprendentemente, inizio ad alzarmi in volo. Tutta eccitata, guardo verso Tony.

Ma il suo sorriso pian piano si spegne ed un'espressione di panico gli compare sul volto; inizia ad indicarmi qualcosa, ma quando mi giro è troppo tardi. Vengo investita da una montagna viola e sbatto violentemente contro il muro. Thanos! Tony chiama a sé uno dei suoi nuovi prototipi, cosicché quella che indosso continui a proteggermi. Iniziano a combattere, mentre io cerco di chiamare gli altri Avengers a raccolta perché lo supportino, visto che io non so usare bene questa cosa, ma non ci riesco. Loro continuano a combattere a mezz'aria ed un improvviso raggio laser fende l'aria; la luce inghiottisce ogni cosa e mi sembra di cadere, cadere, cadere, sempre più giù, in un tunnel senza fine...





Devo essermi riaddormentata. Apro gli occhi sul bus ormai pieno di gente, la musica ancora alta nelle orecchie ed i pensieri scombussolati da quella caduta infinita stile Alice nel Paese delle Meraviglie; questo momento mi fa ricordare a quell'episodio ormai così lontano. Eppure sono passati davvero solo pochi mesi. Se non mi fossi addormentata quel giorno, non l'avrei mai incontrato. Davvero è stato... destino? Sorrido tra me e me ricordando i nostri primi incontri. Oh, com'ero convinta che fosse un criminale, all'inizio! E poi tutta la situazione delle scuse, della guida turistica, delle uscite forzate... seriamente è passato così poco tempo?

Mi stiracchio leggermente; nelle ultime sere non sto dormendo molto, e non è solo per la situazione del maniaco che sta inseguendo Tom, anzi... a quello ci ho pensato davvero poco, a dire il vero.

Piuttosto, ho finalmente capito cosa voglia dire avere le farfalle nello stomaco. Nella mia mente non fa che ripetersi quel momento al lago, su quella panchina; è come un loop, a cui non voglio né posso mettere fine.

"Today is our first day". Mormoro a fior di labbra e ridacchio tra me e me.

Come siamo arrivati a questo punto o perché uno come lui voglia passare il suo tempo con me, non lo so proprio. E non ho nemmeno idea di quando abbiamo fatto questo salto dall'amicizia a... qualcosa di più. So solo che mi piace, e molto. Tutta questa situazione e, beh, lui.

Quando scendo dal bus, sono più che in anticipo; ormai, prendo sempre quello prima visto come la maggior parte delle volte ero in ritardo con l'altro. E l'autista mi stava pure antipatico, mentre quello di adesso mi saluta sempre con un sorriso per quanto ancora assonnato.

Vado a passo lento verso scuola, ripensando ancora e ancora a quel momento. Mi darei uno schiaffo da sola per quanto riesca ad essere smielata in questi giorni, ma sono troppo felice per farlo. Ahhhhh, sto uscendo con Tom Holland!

Appena arrivo davanti scuola, come al solito, c'è già Raf. Pur abitando relativamente vicino, è sempre il primo ad arrivare tra i nostri compagni di classe; in realtà non so ancora perché.

"Ehilà". Dico io; per una volta, sono quella tutta vivace di prima mattina.

"Ehi". Fa lui, invece, immerso in un giochino di moto sul telefono.

"Oh, stai sbagliando, stai sbagliando. Oh, sei morto". Faccio per distrarlo, riuscendoci appieno, e lui mi guarda malissimo.

"Già è un livello difficilissimo, non ti ci mettere pure tu!". Fa, scontroso.

"Woah, cos'hai stamattina? Svegliato con la luna storta? Monique sta bene, vero?". Lui sospira e si passa una mano tra i capelli; ora che ci penso, quasi tutti i ragazzi che conosco fanno questa cosa. Sarà un fattore presente nel cromosoma XY?

The Show Must Go On Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora