Capitolo 4 "La tentazione"

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"Dolcezza svegliati. Dai su! Sii forte! So che lo sei! Torna da me, guarda che se no ti svegli ora, ti bacio fino a perdere fiato"

Sento Chris chiamarmi innumerevoli volte, noto la disperazione nella sua voce.

È preoccupato, molto preoccupato, anche io lo sarei al suo posto.

La proposta è allettante.

"Ti bacio fino a perdere fiato"

Suona dannatamente bene, per un istante sono tentata di rimanere in questo stato di vago solo per essere baciata da lui.

Ma mi ripiglio alla svelta.

Apro gli occhi e vedo lui seduto vicino a me con la sua mano nella mia.

Vedendomi aprire gli occhi il suo viso prende un po' di colore, non è che prima avesse l'arcobaleno dipinto in faccia ma non era nemmeno bianco come il latte.

"Dovresti prendere un po' di sole sai." Dico cercando di alleviare un po' di tensione dall'aria.

"Certo! Chiamo ora l'agenzia di viaggi per prenotare un viaggio per due alle Hawaii" dice sorridendo.

"Per due? Non ti separi mai dal tuo ego?" ribatto scherzosamente.

"No! Non vado da nessuna parte senza!" Risponde con un tono sarcastico.

Tutto d'un tratto si fa serio, si avvicina ancora di più e chiede con voce seria e preoccupante.

"Che ti è successo dolcezza?"

Cerca di correggere il duro tono di voce spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Non mi va di parlarne, scusa!" Rispondo distaccata.

"Non ho intenzione di obbligarti, sappi solo che se hai bisogno di parlare io sono qui!" Dice cercando di tranquillizzarmi.

"Si si! Capito" replico con voce scocciata

Ho sentito queste parole un miliardo di volte da un centinaio di persone.

Fidati di me.
Sono qui per te.
Non andrò mai via.
Non ti farò mai del male.

Tutte cazzate! Un mucchio di scemenze, una dopo l'altra.

Nessuno c'è mai stato per me, mai in tutta la mia vita, ho creduto troppe persone, pensando fossero miei amici ma si dimostrarono il contrario, nessuno ha mai visto la mia sofferenza, le mie lacrime, le mie grida silenziose di dolore.

Tutti dei fottutissimi egoisti, pensano solo a se stessi, infischiandosene del dolore causato agli altri.

Da quei giorni di miseria assoluta ho deciso che non ci avrei più messo sentimenti in niente ne avuto fiducia in qualcuno.

Me la sono sempre cavata da sola, fin da bambina, ora sono grande, manca poco al mio 18esimo compleanno, non è ora di crollare di nuovo, non crolleró mai più.

Non darò più questa soddisfazione a nessuno.

Cercando di uscire dai miei pensieri guardo l'orologio sul muro davanti a me.

Sono le 16:30. Le 16:30!

"Porca vacca! È tardissimo, i miei saranno preoccupati di sicuro!" Cerco di balzare fuori dal letto come una gazzella

"Veramente no!" Dice con un sospiro profondo, fermandomi.

"Cosa vuoi dire?" Chiedo disperata.

"Ho mandato un messaggio a tua madre che saresti rimasta da una tua amica per qualche giorno" risponde con un mezzo sorriso.

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