Capitolo 39 "Sensi di colpa"

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"Ciao bellezza, che ci fai qui tutta sola?" Uno strano individuo si avvicina a me.

Lo ignoro e continuo a camminare. Non so dove sto andando ma devo esserci vicina perché qui intorno ci sono solo malsani.

"Sto parlando con te!" Grida di nuovo quell'individuo.

Ma puoi parlare anche con Madonna, nessuna ti cagherebbe, quindi stati buono buono e zitto, là lontano.

E secondo voi lui darà ascolto ai miei pensieri? Certamente che no!

"Tu!" Mi afferra il braccio e mi gira da potermi guardare in faccia.

"Io!" Ripeto con lo stesso tono da lui ulizzato.

"Ti stavo parlando!" E ubriaco, puzza come una discarica, devo ricordarmi di fare una doccia d'infettante appena arrivo a casa.

"E io ti stavo ignorando!" Lo informo con un sorriso sulla faccia.

"È perché mai? Sono così adorabile!" Replica passandosi una mano tra i capelli bagnati... ma quello è vomito? Che schifo! Sto provando con tutta me stessa a non sboccare.

"Non ho dubbi!" Ma si è guardato allo specchio?

"Mi ha fatto piacere parlare con te ma ora devo andare!" Lo informo allontandomi con passo deciso da lui.

"Eh no bambina, non vai da nessuna parte!" Mi afferra per la seconda volta. Eh no, basta toccarmi.

"E invece si!" Replico spostandomi da lui ma, siccome non molla la sua presa, mi libero di lui tirandoli un calcio destro in pieno viso.

Ecco a cosa servono le lezioni di autodifesa.

Sto per continuare lungo la mia strada senza una metà precisa, quando la lampadina del mio genio si accende.

"Senti tu! Spiace se ti ho fatto male ma devi dirmi dov'è il locale Red Queen o Club 66!" Gli chiedo, ma cosa dico, gli ordino.

"Li!" Dice quasi sussurando indicandomi un vicolo.

"Grazie GPS!" Ridacchio.

Ma dove cavolo ti sei nascosto Lucas? Guarda dove mi tocca cercarti!

Sto vicolo si fa sempre più buio, ma che cavolo! Non poteva decidere di scomparire di giorno? Avrei preferito!

Vedo una luce debole in lontananza, appena gira l'angolo, eccola li, l'insegna, grande una casa, del Red Queen!

Che nome poi, la regina rossa, non voglio capirne il senso.

Mi avvicino al buttafuori e gli chiedo se posso entrare ma non finisco neanche la frase che apre la porta del locale per me.

Ma grazie tesoro, dovrei assumerti per aprirmi tutte le porte.

Entro in questo specie di locale e cosa vedo? Lusso dappertutto, da fuori sembra dimenticato dal mondo ma da dentro è uno di quei locali che si vedono nei film con le cameriere tutte belle e sexy, dove entrano solo i Vip.

Sono tutti vestiti bene ed eleganti, solo io indosso un paio di leggins grigi, una canotta bianca, la giacca di pelle e le vans nere, proprio eleganza al superlativo.

Cerco di trovare il mio bellissimo biondo dagli occhi verdi smeraldo ma non si vuol far trovare.

Non sarà il locale giusto? Sarà andato da qualche altra parte?

Dopo aver fatto un breve giro decido di andarmene quando vedo un ciuffo biondo appoggiato al bar.

È lui, ci scommetto e ci spero!

Una storia senza fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora