Fix you

20K 632 62
                                    

Quando ci provi al meglio che puoi 
ma non riesci ad ottenere quel che vuoi 
quando ottieni quel che vuoi 
ma non è quello di cui hai bisogno 
quando ti senti così stanco 
ma non riesci a dormire 
Bloccato al contrario 

Quando le lacrime si versano sul tuo viso 
quando perdi qualcosa che non puoi rimpiazzare 
quando ami qualcuno ma tutto va perduto 
potrebbe andar peggio? 

Le luci ti guideranno a casa 
e accenderanno le tue ossa 
ed io proverò a stabilirti 

Lassù o laggiù 
quando tu sei troppo innamorato 
per lasciar andar via tutto 
e se tu non provi, non saprai mai 
quali valori hai 

Le luci ti guideranno a casa 
e accenderanno le tue ossa 
ed io proverò a stabilirti 

Le lacrime si versano sul tuo viso 
quando perdi qualcosa che non puoi rimpiazzare 
le lacrime si versano sul tuo viso ed io.. 

Le lacrime si versano sul tuo viso 
ti prometto che imparerai dai miei errori 
le lacrime si versano sul tuo viso ed io.. 

Le luci ti guideranno a casa 
e accenderanno le tue ossa 
ed io proverò a stabilirti
Fix you- Coldplay
____________________

《Come vi siete incontrati?》 Chiesi, curiosa guardando Rachel tra le mie braccia. Quella mattina, Sharon era venuta alla casa al lago e ne stavamo approfittando per conoscerci, in fin dei conti era mia cognata.
Un grande sorriso le incorniciò le labbra e si sedette sullo scalino del portico al mio fianco. 《Ero qui in vacanza, alloggiavo alla locanda e quando ho mangiato la zuppa di pesce, ho voluto fare i complimenti allo chef…》
《E hai finito per farci una bambina con lo chef. In pratica ti ha preso per la gola!》
Sharon arrossì. Era una tipa singolare: fisicità prorompente e timidezza costante.
《Amore a prima vista?》
《Sì, almeno è quello che mi ha detto tuo fratello》, spiegò, alzando il naso al cielo e godendosi il sole d’inizio Giugno. Era bella e finora riuscivo a capire perché Gabe se ne fosse innamorato. Sharon sembrava una di quelle mogliettine perfette delle pubblicità.
Rachel gorgogliò attirando la mia attenzione. A quanto sembrava le piacevo e adorava che la cullassi.
《E dove ti ha portato per il primo appuntamento?》
《Al cinema》, ridacchiò. 《Mi sentivo una ragazzina, soprattutto quando mi ha preso la mano.》
《Allora è un uomo di vecchio stampo》, esultai, scoppiando in una risata.
《Credo volesse fare colpo su di me》, confessò.
《E c’è riuscito a quanto vedo!》 Esclamai. 《E Rachel?》
Sharon scrollò le spalle. 《Non era in programma. Sinceramente ero spaventata a morte, conoscevo tuo fratello da solo un mese ma Gabe mi disse che gli avevo fatto il regalo più bello al mondo e che sperava che il bimbo fosse bello come sua madre.》
«Oh… Rachel! Tuo papà è veramente un romanticone》, sussurrai, toccandole il naso.
《Un vero uomo del sud! E non avete intenzione di sposarvi?》
《Dio, no!》 Rise, isterica, poi divenne seria e sgranò gli occhi. 《Cioè… non voglio dire che non sposerei mai tuo fratello. E’ solo che… che…》 La sua faccia assunse tutti i colori dell’arcobaleno.
《Ehi, rilassati! E’ normale, vi conoscete da poco meno di un anno e avete già un figlio. Avete bruciato decisamente le tappe e vuoi prendertela con calma》, la rassicurai.
《Oh Dio!》 Sospirò. 《Una volta sono stata con un tipo la cui sorella era una pazza morbosa. Ho pensato...》 Impallidì di fronte a un’altra delle sue gaffe.
Risi di cuore. 《Che anch’io fossi una matta?》
《No!》 Urlò, imbarazzata. 《Non ne combino una giusta》, si lagnò, sbattendosi una mano sul viso. Era ufficiale: adoravo questa donna. Era spontanea in un modo in cui io non sarei mai riuscita a essere.
《E come hai fatto a lasciare il Vermont per questo posto?》 Mi stava simpatica, ma dovevo almeno interpretare la parte della sorella ficcanaso. E poi ero seriamente interessata, qualsiasi altra città era una metropoli in confronto al buco. Bisognava avere coraggio per scegliere di trasferirsi.
Fece spallucce. 《Non è stato difficile. Gabe sa essere impetuoso e tuo padre mi ha offerto un posto da contabile alla locanda.》 Era facile immaginarla col naso tra i numeri e gli occhiali da vista.
《Non avrei mai pensato che Gabe si sarebbe deciso a mettere la testa a posto.》
《Ah sì?》 Chiese,  divertita, forse anche lusingata dall’idea che fosse stata la donna che lo aveva fatto innamorare.
《Già.》 Sinceramente, vederli insieme era strano. Gabe era rude, sfacciato, con la battuta pronta e quasi sempre farcita di qualche oscenità, invece, Sharon era calma, posata e timida. Il lampante caso degli opposti che si attraevano!
Rachel si mise a piangere e con qualche imbarazzo assistetti alla sua poppata, infine si addormento cullata dalla madre.
《E tu?》 Mi interrogò.
《Io?》
《Il tuo indirizzo di studi deve essere impegnativo》, suppose.
《Un po’, ma è interessante. In realtà ora come ora non so se ritornerò a Rhode Island, però non ho intenzione di abbandonare.》
I suoi occhi si persero sulle cicatrici delle mie gambe scoperte da un paio di pantaloncini. Non volevano andare via.
Marchiata.
《Come… come stai?》 Balbettò. Presi un respiro profondo. Come si poteva spiegare la paura? L’insicurezza? L’idea macabra di essere sbagliata? Gli incubi che mi tormentavano? E l’odio per tutti quei segni che non andavano via e che di conseguenza mi facevano fuggire da qualsiasi specchio? Era uno schifo, un po’ come quando da bambina ero convinta che ci fosse l’uomo nero sotto il mio letto, a distanza di anni si era spostato dalla mia stanza alla mia testa.
Sorseggiai il mio tè freddo e ammirai la superficie del lago.
《Era un corteggiatore insistente.》 La mia voce si spense e strinsi i pugni quando cominciai a sudare freddo. Mi chiedevo se i ricordi avrebbero continuato a farmi quell’effetto per sempre.
《Oggi ci sono diversi programmi statali per aiutare le donne vittime di violenze》, mormorò.
《Intendi uno psicologo?》
《Anche.》
《Per il momento voglio solo elaborarla tra me e me.》 Dovevo ancora accettarlo, riuscire a capire perché mi avesse fatto una cosa del genere, manipolata.

Fil rouge |h.s|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora