Nessuno sa, nessuno sa a parte me
che a volte piango
se potessi far finta di dormire
quando le mie lacrime cominciano a cadere
sto a spiare da dietro questi muri
penso che nessuno sa, nessuno sa, noa nessuno piace, a nessuno piace
perdere la loro voce interiore
quella che ero solita ascoltare prima che
la mia vita avesse fatto una scelta
ma penso che nessuno sa
no no, nessuno sa, notesoro il segreto è salvo con me
non c'è nessun altro posto al mondo
in cui vorrei essere e tesoro
non mi sento tutta sola
chi ci sarà qui dopo che
l'ultimo angelo sarà volato via?
e ho perso la mia strada di ritorno a casa
penso che nessuno sa, no
ho detto che nessuno lo sa, a nessuno importasi tratta di vincere o perdere
non di come giocare
e la strada per il buio prende la via
di conoscere sempre il mio nome
ma penso che nessuno lo sa, no no
nessuno sa, no no no notesoro oh il segreto è salvo con me
non c'è nessun altro posto al mondo
in cui vorrei essere e tesoro
non mi sento tutta sola
chi ci sarà qui dopo che
l'ultimo angelo sarà volato via?
e ho perso la mia strada di ritorno a casa
e oh no no no no nessuno sa, no no no no nodomani sarò lì amico mio
mi sveglierò e ricomincerò tutto da capo
quando tutti gli altri saranno andati vianessuno sa, nessuno sa
qual è il ritmo del mio cuore
il modo in cui batte quando sono al buio
e il mondo è addormentato
penso che nessuno sa, nessuno sa
nessuno sa a parte me... me.
Nobody knows- Pink
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Ero certa di avere la stessa espressione del cerbiatto Bambi quando - nel cartone animato - la sua mamma morì.
Non potevo neanche uscirmene con la solita frase: "Non è come sembra". Era esattamente come sembrava. Di fatto non ci aveva beccati a baciarci, ma due persone che ballavano come noi al buio non potevano essere solo amici.
Ero certa che avrei avuto un attacco di panico, il sudore freddo e il respiro affannato erano un chiaro sintomo. Guardai mia cognata, aveva entrambe le mani sulla bocca e gli occhi sgranati.
《Sharon》, iniziò Harry.
《Gabe sta parcheggiando la macchina in garage, esci dalla porta della cucina》, disse, seria e agitata.
Fu il turno della mia mascella di crollare sul pavimento. Ero spiazzata.
《Muoviti》, lo spronò.
Non avevo il coraggio di parlare, me ne stavo lì con la faccia da pesce lesso. Sentii un bacio sulla tempia da parte di Harry.
《Ti aspetto fuori》, sussurrò, andando via. Lo conoscevo, se non fossi stata pietrificata dalla paura sarebbe rimasto ad affrontare Gabe.
Un secondo più tardi entrò mio fratello. Ci guardò entrambe.
《Che succede?》 Domandò, confuso, avvicinandosi alla culla. 《Sembra abbiate visto un fantasma.》
Sharon scrollò le spalle, come se non fosse accaduto nulla. 《Niente, tesoro》, dichiarò.
Sorrisi forzatamente e annuii. Con qualche scetticismo, Gabriel, si concentrò su Rachel.
Augurai loro la buonanotte e fu mia cognata ad accompagnarmi all'ingresso. Dio, ero in imbarazzo!
《Perché l'hai fatto?》 Mormorai.
《Non sono affari miei》, affermò, dolcemente, aprendo la porta. Ero stupefatta, stava nascondendo qualcosa a mio fratello - nonché suo compagno - per proteggermi, non era da tutti.
Wow!
《Sarai tu a decidere quando uscire allo scoperto》, continuò. Non potevo di certo ammettere che non ne avevo l'intenzione.
《Grazie》, replicai, 《per quel che vale non mi ha distratto da Rachel.》
《Lo so, non preoccuparti》, mi rassicurò, regalandomi un altro sorriso.
Appena le diedi le spalle, mi richiamò. 《Eravate così teneri!》 Squittì.
Sgranai gli occhi. 《Vai a dormire!》 Borbottai, intimidita. Rise.
Nel vialetto, con nonchalance, controllai che mio fratello non potesse vedermi attraverso le finestre. A quel punto, mi tolsi le scarpe e scattai verso la parte posteriore del giardino.
Harry era lì, nascosto dell'oscurità, appariva maledettamente agitato.
《Ehi》, bisbigliai, raggiungendolo. Ero ancora tesa come la corda di un violino.
《Stai bene?》
Feci spallucce. 《Lei è fantastica》, mi limitai a dire.
《C'è mancato davvero poco》, constatò.
《Già! Stavo per farmela addosso.》
《Adesso che facciamo?》 Chiese, sottovoce. Sospirai e camminai avanti e indietro. Era assurdo che fossimo bloccati lì.
《Ho la macchina parcheggiata in strada, se riusciamo a passare senza farci vedere, siamo salvi》, dissi.
《Scavalchiamo lo steccato, finiamo nel prato dei Potter, aggiriamo la loro proprietà e arriviamo all'auto.》
《Eh?》 Domandò, sgranando gli occhi. Ridacchiai, raggiunsi la staccionata bianca e gettai le scarpe dall'altra parte.
《Viv!》 Mi rimproverò.
《Dimostrami che non sei un vecchietto》, lo presi in giro. Poi dovetti fare una delle cose più imbarazzanti della mia vita. Alzai la gonna del vestito, trasformandolo in una specie di maglietta. L'imbarazzo nasceva dal fatto che ero nel giardino di Gabe con Harry alle spalle.
《Aiutami》, borbottai. Mi fece da scaletta, ridendo come un cretino.
《Mi stai sbattendo il sedere in faccia》, constatò. Sbuffai, divertita.
《Non montarti la testa!》
Saltai dall'altra parte, cadendo sulle ginocchia. Non mi feci nulla, emisi solo un grugnito per la sorpresa.
Per fortuna, Harry, per non destare sospetti era venuto a piedi.
Riuscimmo ad arrivare alla mia aiuto e tirammo un sospiro di sollievo.
Cinque minuti dopo eravamo nel suo vialetto e ridacchiavamo come stupidi. Ci guardammo e le risate lasciarono posto alla serietà. Si morse le labbra e mi prese il braccio, suggerendomi di sedermi cavalcioni su di lui. Non c'era nessuna malizia, solo la tranquillità che sorpraggiungeva dopo la sensazione adrenalinica dell'essere scoperti. Poggiai la guancia sulla sua spalla e inspirai profondamente.
《Ti sbagliavi》, esordii, chiudendo gli occhi.
《Su cosa?》
《È stato il più bell'appuntamento della storia.》
Con la mano iniziò a giocare con i miei capelli.
《Per cui ci sono alte possibilità che tu me ne conceda un altro.》
《Mmm》, mugugnai, solo per infastidirlo.
《Non ci saranno né pannolini né biberon.》
Risi, sfregando il naso sulla sua pelle. 《Potrebbe piacermi l'idea.》
《Viv?》
《Dimmi.》
《Sono sfacciato se ti chiedo di entrare?》
《È la prima uscita, dovrei fingere di essere una brava ragazza.》
《Giusto.》
《Ma io non sono una brava ragazza.》
《Se ti piace pensarlo...》
Gli diedi un colpetto sul braccio.
《Allora?》 Mi spronò, afferrandomi il viso tra le mani. Mi diede un bacio a stampo, poi altri due e infine mi morse le labbra.
《Dovrò andarmene prima dell'alba come una fuggitiva.》
《Mi piacciono le fuggitive》, scherzò.
《Non parlare al plurale, idiota!》
Il brutto presentimento tornò a tormentarmi e guardai fuori dal finestrino per controllare che non ci fosse nulla di strano.
《Che c'è?》
Abbozzai un finto sorriso. 《Nulla.》
Mi baciò la fronte, così compiaciuto da accecarmi. 《Andiamo a dormire.》
E il fatto che specificasse che avremmo dormito e nulla più, mi fece dimenticare quella sensazione.
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Fil rouge |h.s|
Fanfic"Ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella" Come lo dimentichi l'amore della tua vita? Viv è tornata a Blacksburg e fa ancora parlare di sé. Eppure...