Fil rouge |h.s|

Impossibile

Ricordo che anni fa
qualcuno mi ha detto che
avrei dovuto prestare attenzione
quando sarebbe arrivato l'amore
e così ho fatto, così ho fatto

tu eri forte, io non lo ero
è stata una mia illusione, un mio errore
sono stata disattenta, ho dimenticato
l'ho fatto

e adesso che ormai è finita
non c'è niente da dire
sei andato via e senza alcuna fatica
hai vinto
puoi andare avanti, dillo pure a tutti

dì a tutti che adesso lo so
urlalo dalle cime dei tetti
scrivilo sulla linea dell'orizzonte
tutto quello che abbiamo avuto è finito ormai

dì a tutti che sono stata felice
e il mio cuore è spezzato
tutte le mie ferite sono aperte
dì a tutti che quel che speravo ci fosse tra noi
era impossibile, impossibile...

disinnamorarsi è difficile
ma essere traditi è peggio
hai tradito la mia fiducia
e spezzato il mio cuore
lo so, lo so

pensare che tutto ciò di cui hai bisogno è lì
diventare sempre più fiduciosa sull'amore, è peggio
accetterò delle promesse vuote
lo so, lo so

e adesso che ormai è finita
non c'è niente da dire
e se hai finito di umiliarmi
puoi andartene da solo avanti, dillo a tutti

dì a tutti che adesso lo so
urlalo dalle cime dei tetti
scrivilo sulla linea dell'orizzonte
tutto quello che abbiamo avuto è finito ormai

dì a tutti che sono stata felice
e il mio cuore è spezzato
tutte le mie ferite sono aperte
dì a tutti che quel che speravo ci fosse tra noi
era impossibile, impossibile...

ricordo che anni fa
qualcuno mi ha detto che
avrei dovuto prestare attenzione
quando sarebbe arrivato l'amore
e così ho fatto

dì a tutti che adesso lo so
urlalo dalle cime dei tetti
scrivilo sulla linea dell'orizzonte
tutto quello che abbiamo avuto è finito ormai

dì a tutti che sono stata felice
e il mio cuore è spezzato
tutte le mie ferite sono aperte
dì a tutti che quel che speravo ci fosse tra noi
era impossibile, impossibile...

impossibile, impossibile, impossibile, impossibile
Impossible- James Arthur
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Papà non si fermò, non si era accorto di aver spiattellato il loro piccolo segretuccio. Percepivo un ronzio nelle orecchie e mi afflosciai, sedendomi sul letto. Non capivo bene le parole, era diventato solo rumore. Non sentivo niente, dentro.
《Viv》, mormorò uno dei due, probabilmente Harry. Non mi importava.
Lanciai un'occhiata all' abat-jour sul comodino e il corpo fu più veloce della mente. L'afferrai con forza, lanciandola contro il muro a pochi metri da loro.
Non dissi niente, non urlai. Ero stanca di gridare inutilmente. Come la notte dell'aggressione, avevo strillato con tutta me stessa, nessuno che fosse venuto ad aiutarmi.
Richard si allontanò da Harry e il silenzio calò. Non avevano paura di me ma delle mie reazioni estreme. Non avrei pianto, non avrei sprecato una parola.
Mi alzai e afferrai un prendisole che pendeva dal cassettone, raccattai le scarpe e uscii dalla camera.
《Vivienne!》 Tuonò papà. Entrambi mi seguirono come i cani che erano.
In salotto afferrai le chiavi della macchina e il portafoglio.
Una volta in giardino scoprii le ruote dell'auto squarciate e quasi mi misi a ridere per la sorte. In un modo o nell'altro me ne sarei andata da lì. Tornai a cottage e Harry mi sbarrò la strada. Lo guardai ma non riuscii a vederlo, non mi toccava minimamente l'espressione agitata e gli occhi lucidi. Era solo uno sconosciuto.
《Dove sono le chiavi del pick-up?》 Proruppi, con un tono di voce davvero tranquillo. Non cercò neanche di dire qualcosa, sapeva che non sarebbe servito, che avrebbe peggiorato la situazione e che se ne avessi avuto il coraggio, lo avrei ucciso a mani nude.
《Tu non te ne andrai da qui!》 Impose papà. Lo ignorai.
《Harry, protesti dirmi dove sono le chiavi del tuo pick-up?》
Ciò che vide non lo compresi, eppure si mosse e andò a recuperarle.
《Vivienne, sii ragionevole》, affermò Richard. Nel suo viso si ricorrevano rabbia e rimorso. Sorrisi, proprio così! Ormai mi sembrava di essere sull'orlo della follia. Harry mi tirò le chiavi, forse credendo che lo avrei perdonato se mi avesse aiutato ad andarmene.
《Passate una buona giornata.》