Capitolo 26

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CAN
Sono passati 10 giorni da quando Sanem ha deciso di non lavorare più alla casa di moda.
Mi dispiace, senza di lei mi sento perso anche lavorativamente, noi abbiamo sempre fatto un lavoro di squadra.
In questi giorni si è un po' chiusa in se stessa, non esce molto, mi ha detto che si sta anche cercando  un lavoro, da una parte sono contento perché non mi piace sapere che passa troppo tempo chiusa in casa, o meglio in camera sua, dall'altra vorrei dirle che lei il suo lavoro lo c'è l'ha, ma ho deciso di non tormentarla ulteriormente.
Spesso il pomeriggio prima di andare in palestra la passo a prendere, la faccio venire con me, si allena insieme a me, almeno scarica tutta la sua rabbia, è diventata molto brava.
Non abbiamo più affrontato il discorso "noi", ad oggi non c'è una definizione per il nostro rapporto, ci sosteniamo, chi chiamiamo e messaggiano molto frequentemente, quando non sono a lavoro cerco di essere presente con lei, usciamo spesso con Embre e Leyla, ma non come coppia, non c'è mai stato nemmeno un bacio, ieri sera c'era tutta l'atmosfera per farlo, ma proprio mentre mi stavo avvicinando lei si è scusata e mi ha detto che non era pronta e che non ci riusciva, all'inizio ci sono rimasto male, poi ho accettato il suo rifiuto se così si può chiamare, almeno è stata sincera.
Mio padre si è follemente innamorato di Mihriban e da due giorni hanno deciso di abbandonare casa di Nihat e trasferirsi a casa di mio padre.
Fortunatamente il rapporto tra Nihat e mio padre non è cambiato dopo quello che è successo, io mi sforzo di sembrare normale verso Nihat ma sono sincero a volte faccio fatica, non riesco proprio a giustificare le sue dure parole nei confronti di Sanem, senza aver almeno provato a chiedere a capire il perché di quel rifiuto improvviso di voler lavorare con Metin, ma io non posso fare nulla, Sanem ha impedito anche a Leyla di parlare di questo con il padre, figuriamoci a me.

SANEM
Sono passati 10 giorni da quando ho lasciato il mio lavoro.
Ho parlato molto con Leyla che è l'unica a sapere la verità, è furiosa con mio padre, io no, sono solo delusa di come con facilità e senza nessun dubbio ha dato la colpa a me. Anche Can e Embre credono che dovrei raccontare la verità a mio padre ma ora come ora non ha davvero più importanza.
Il mio rapporto con mio padre si limita ad un buongiorno e in buona sera, specialmente in questi due ultimi giorni che anche Azziz e Mihriban sono a dati via l'aria è più tesa.
Leyla spesso evita di uscire per cena per non lasciarmi sola, per questo a volte accetto di uscire con loro, non voglio che a causa mia tra lei e Embre nascano discussioni o malintesi.
Mi stanno molto vicini anche Can, cerca in tutti i modi di non lasciarmi sola, spesso vado con lui in palestra all'inizio credevo fosse inutile ma poi ho capito cosa intendeva quando ha detto di sfogare la mia rabbia così.
La notte faccio fatica ad addormentarmi, penso a ciò che è successo, penso anche che a prescindere da tutto uno come Metin non si meriti di passarla liscia, se quello che ha provato a fare con me lo prova a fare con qualche altra donna? Se magari non riesce a fermarlo come invece ho fatto io? Dovrei denunciarlo, ma per farlo dovrei raccontare e rivivere quei momenti. Inoltre dovrei avere prove che non ho.
Sono 5 giorni che frequento un centro anti violenza, ho trovato molte donne con storie a dir poco raccapriccianti, la mia e nulla confronto a loro.
Oggi devo andare lì, oggi sarà il mio turno, devo raccontare la mia storia, sono un po' in ansia ma so che devo farlo e ci riuscirò.
Leyla è l'unica a sapere che sto affrontando questo percorso e mi sostiene anche perché è convinta che in questo modo posso trovare il coraggio di raccontare tutta la verità a tutti e denunciarlo. Ho messaggiato con Can, mi ha detto che oggi ha un impegno molto importante, mi ha chiesto di accompagnarlo ma ho trovato la scusa che verrà una mia amica a trovarmi a casa.

Arrivo e saluto tutte, Denise una ragazza dai capelli rossi e dolce più che mai mi abbraccia, ha la mia stessa età, il mio primo giorno qui ha raccontato la sua storia, veniva picchiata dal suo fidanzato in modo molto violento, un giorno ha sbattuto la testa ed è stata in coma per quasi un mese, quando si è svegliata e ripresa ha lasciato il suo quartiere e si è trasferita qui dai suoi nonni ed ha deciso di intraprendere questo percorso.
Le confesso di essere agitata, di non essere sicura di riuscire a raccontare la mia storia, lei mi abbraccia e mi tranquillizza dicendo, che devo stare serena, perché qui tutte sanno perfettamente mettersi nei panni dell'altra quindi, nessun giudizio ma solo comprensione.
Entra la signora Remide una signora anziana ma ben curata, lei è la fondatrice di questa associazione.
< ragazze sono felice di vedervi, volevo annunciarvi che forse, sottolineo il forse oggi avremo una sorpresa> tutte la guardiamo e sorridiamo, alcune chiedono più informazioni ma lei non si sbottona
< allora, oggi Sanem ci racconterà la sua storia e il perché è qui con noi> la guardo sono un po' imbarazzata < Sanem, stai tranquilla tesoro, lasciati andare > la raggiungo, sono di spalle alla porta e guardo i volti di tutte quelle donne che mi sorridono incoraggiandomi, io cerco di focalizzarmi su Denise, magari così sarà più facile, mi schiarisco la voce < ho accettato di frequentare questo ragazzo, solo per dimostrare a tutti che anche io ero in grado di andare avanti, come hai miei occhi aveva fatto il mio ex ragazzo, di cui sono ancora follemente innamorata, nonostante tutto, sono sempre stata sincera, io ho sempre parlato di un bene e non di un amore, nel momento in cui mi sono davvero accorta che stavo sbagliando, perché ne lui e ne nessun altro, mi avrebbero fatto dimenticare il mio unico amore, ho deciso di lasciarlo, dopo aver fatto colazione mi ha chiesto di andare in un posto tranquillo per parlare, io ingenuamente ho accettato> faccio una piccola pausa,e Denise mi incoraggia a continuare
< seduti su una panchina, in un boschetto lo lascio, spiegandogli che era inutile continuare, che i miei sentimenti non erano cambiati e che continuavo a volergli bene come un amico e nulla di più, lui l'ha presa male ha detto che non me lo avrebbe mai permesso, perché lui mi amava e per dimostrarmelo mi ha schiaffeggiata, ho provato ad andare via, ma lui mi ha afferrate per i polsi stringendo forte, mi ha sbattuta contro un albero e...> ormai piango a singhiozzo, ma anche se doloroso ricordare, mi sto sfogando parlandone, la signora Remide mi chiede se voglio fare una pausa per calmarmi, ma io faccio no con la testa, mi asciugo le lacrime e riprendo
< dopo avermi sbattuta all'albero, ha detto che mi avrebbe fatta sua, ha cominciato a toccarmi, avevo una gonnellina, quindi è stato facile allungare le mani, nonostante io cercavo in tutti i modi di stringere le gambe, in quel momento ero impotente, ero consapevole di quello che stava facendo e di quello che avrebbe fatto, ma io non riuscivo a muovermi, ero rassegnata al mio destino, poi all'improvviso ho visto e sentito il mio amore, ovviamente è stata una visione, non so cosa, che mi diceva di difendermi, di non arrendermi come lui mi aveva insegnato, perché per altri motivi, lui mi aveva fatto alcune lezioni di autodifesa, è solo in quel momento ho reagito, gli ho dato un calcio in mezzo alle gambe e dal dolore, il maiale si è piegato in due, in quel momento ne ho approfittato, l'ho spinto a terra, solo in quel momento ho visto che lui si era già slacciato i pantaloni, io comincio a correre, verso la mia auto, sono inciampata due volte a terra, ma sono riuscita a tornare a casa> le ragazze mi fanno un applauso, la signora Remide mi fa alcune domande
< Sanem lo hai raccontato a qualcuno? > la guardo
< si, la verità così per intera solo a mia sorella, al mio ex e a mio cognato ho raccontato solo dello schiaffeggiamento>
Annuisce con la testa <hai denunciato quest'uomo?>
Faccio no con la testa< signora Remide il padre e una persona molto influente, a causa sua ho dovuto rinunciare al mio lavoro, al mio sogno, so che è giusto denunciare per tutelare altre donne, ma senza prove, non può essere fatta giustizia, quindi avrei creato solo problemi alla mia famiglia e alla mia società> la signora Remide scuote la testa, sta per parlare, poi sentiamo un rumore dietro di noi, mi volto incrocio i suoi occhi, sono un mix tra rabbia, commozione, comprensione, delusione, la signora Remide si alza dalla sedia e si incammina verso di lui <Can, tesoro sei riuscito a venire, sono molto contenta, vieni ancora  non ho rivelato la sorpresa alla ragazze> lui dopo averla abbracciata la segue, si avvicina verso di noi, non so cosa fare, da quanto era lì? Cosa aveva ascoltato? Devo chiedere a Denise che era rivolta con lo sguardo verso la porta da quanto era lì.

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