Capitolo 35

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CAN
Questa mattina io e Embre siamo rimasti bloccati nel traffico, infatti al nostro arrivo noto che Sanem è già in ufficio, saluto velocemente mil fratello ed entro< buongiorno Sanem > alza gli occhi dal pc e mi risponde < buongiorno Can> almeno mi ha salutato, cerco di concentrarmi sul lavoro, ma l'unica cosa a cui penso è lei, ho deciso prima vado a parlare con Leyla e dopo invito Sanem a pranzo, almeno se accetta possiamo parlare tranquillamente di noi.
Sento bussare e vedo Leyla, la guardo e sento gli occhi di Sanem puntati su di me, Leyla non mi saluta ma accenna un sorriso, di certo non posso fargliene una colpa, dopo come l'ho tratta ieri, ricambio il sorriso, poi mi alzo e mi avvicino a lei, < Leyla posso parlarti 2 minuti?> ovviamente il mio tono non ha nulla a che fare con quello di ieri e lei, dispiaciuta sorride e poi risponde ,< Can scusami, ma ora sono di corsa per un appuntamento importante, appena torno passo qui da te, se va bene> apprezzo il suo atteggiamento < certo, certo perfetto> poi la vedo rivolgersi alla sorella <Sanem, o ti muovi o vado da sola> ovviamente lo dice ridendo, lei si alza velocemente dalla sedia per raggiungerla mentre grida < non ci pensare nemmeno, figurati se mi perdo una cosa così> mi fa mezzo sorriso ed esce a braccetto con la sorella. Sono curioso, chissà dove stavano andando? Sanem sembrava molto entusiasta.
Io approfitto per concentrarmi davvero nel lavoro.

Finalmente Sanem rientra in ufficio, anche se involontariamente, il mio viso si riempie di un sorriso, lei un po' più timidamente lo ricambia. Si siede al suo posto, poi mi guarda < Can, mia sorella è andata a posare le sue cose in ufficio e poi ti raggiunge, mi ha chiesto di dirtelo,> la guardo e annuisco con la testa.
Come aveva detto, ecco Leyla, mi alzo e la raggiungo < Can, eccomi dimmi pure!> la guardo, sento gli occhi si Sanem addosso. < Leyla andiamo in sala riunioni così staremo un po' tranquilli> lei accenna un sorriso, prima di uscire rivolge una rapida occhiata a sua sorella.
Raggiungiamo la sala è ci accomodiamo uno vicino all'altra, riesco a percepire il suo disagio da come si tortura le mani, che io molto delicatamente ricopro con la mia, lei alza lo sguardo e mi guarda, i suoi occhi sono lucidi. < Leyla io non so davvero come scusarmi con te, ho sbagliato, sono stato cattivo, sopratutto ingiusto con te> mi ferma < Can, guardami, non c'è bisogno che ti scusi di nulla, quello che ho fatto a tuo fratello è davvero brutto, quindi posso comprendere la tua reazione > faccio no con la testa < no Leyla io non avevo nessun diritto di trattarti in quel modo, l'ho fatto per una rabbia repressa che avevo e mi dispiace > improvvisamente la vedo mettersi una mano davanti la bocca, istintivamente avvicino il cestino a lei.
Mi guarda imbarazzata < scusami Can, ma da questa mattina non faccio che vomitare> la guardo e le sorrido < mio nipote si fa già notare allora> dopo questa mia affermazione comincia a piangere a dirotto, l'abbraccio cerco di tranquillizzarla < Can, mi sento così sola, così confusa io...Scusami non dovrei nemmeno parlarne con te > capisco che è davvero in difficoltà, che forse non riesce a sfogare tutti con Sanem per non turbarla e quindi si sta tenendo tutto dentro. < facciamo una cosa, quello che diremo da questo momento in poi, rimarrà tra me e te, io e te non siamo cognati, soci o colleghi siamo due vecchi amici e basta, che ne pensi?> si asciuga le lacrime e sorride a mala pena < va bene, anche tu mi racconterai qualcosa allora? > faccio si con la testa cercando di sorridere. Sembra molto più tranquilla e tenendo la mia mano comincia a sfogarsi < Can sono davvero pentita di quello che ho fatto, ho immaginato milioni di volte una famiglia con tuo fratello, quando l'ho visto con quella donna io.... all'inizio volevo picchiarlo, ucciderlo e lasciarlo, ho immaginato la via vita senza di lui e nulla, la mia vita non c'era più, così da povera idiota, ho pensato che se Dio ci avesse donato un figlio, era destino che dovevamo stare insieme e che in quel caso lui sarebbe stato per sempre al mio fianco, ma proprio quando ho scoperto di essere incinta, ho capito che era tutto sbagliato, non potevo costringerlo a stare con me in questo modo, avrei potuto non dire nulla visto che era anche contento, ma non sarei mai più riuscita a guardarlo negli occhi, così ho detto tutta la verità> Leyla singhiozza io l'abbraccio < sei stata molto coraggiosa sai...> mi guarda disperata < no Can, coraggiosa lo sarei stata se avessi affrontato tuo fratello quando l'ho visto con quella donna, lui ha detto di non voler sapere nulla del bambino, non lo giudico anzi lo comprendo, tanto che, anche io gli ho detto di non volere un figlio da lui> la guardo < sono cose che di dicono per rabbia Leyla, sono sicuro che Embre si farà avanti> i suoi occhi sono spenti e freddo < Can oggi sono andata a fare l'ecografia, mentre Sanem era al settimo cielo, io in quel bambino vedevo dolore tristezza inganno, il medico mi ha detto che ho ancora un po' di tempo per decidere> la guardo scioccato < che significa? Non vorrai mica abortire?> mi guarda < Can, hai giurato di non dire nulla a nessuno, devo pensarci, capire cosa è giusto e sbagliato per tutti, se fossi stata intelligente, non sarei in questa assurda situazione, ma purtroppo è così, ti prometto che appena avrò preso una decisione sarò io stessa a dirla a te ok?> la guardo cercando di comprenderla < Leyla ok, però voglio dirti una cosa, se decidi di tenerlo, ricordati che io sarò presente, a prescindere da mio fratello da tua sorella ok? Questa è una promessa > si avvicina e mi abbraccia ringraziandomi.
Dopo alcuni minuti mi guarda < Can, ti va di dirmi il vero motivo per cui te la sei presa con me? Oltre per difendere tuo fratello?> la guardo e cerco di sorridere < Leyla ti racconto questa cosa, ma per favore non dirla a Sanem, quando sarà il momento sarò io stesso a spiegarglielo, non ne parlo mai è solo mio fratello ne è al corrente> mi guarda e stringe la mia mano < abbiamo detto che quello che diciamo resta qui dentro, quindi stai tranquillo ok?> sorrido
< ti ricordi Polen, la ragazza che il giorno della sparatoria ci ha raggiunti in ospedale?> fa un rapido si con la testa < avevo intenzione di lasciarla, lei lo aveva capito, ma ogni volta trovava un modo per sviare il discorso, così un bel giorno si è presentata con un test di gravidanza in mano, facendomi vedere che era positivo, all'inizio sono rimasto di ghiaccio, erano quasi due mesi che non la sfioravo, inoltre sapevo che prendeva la pillola, ma li per lì l'ho sostenuta, piangeva disperata, mi diceva che se io non l'amavo lei avrebbe tenuto il bambino sola, oppure che avrebbe abortito, in quel momento mi sono sentito una merda e anche se mentivo, ho detto di amarla> mi spremo le tempie, il ricordo mi fa salire tanta rabbia, Leyla mi sorride incoraggiandomi a continuare < mi faceva pressione per sposarci, per comprare una casa, ma in fondo cosa potevo fare? Anche se non l'amavo, dentro di lei c'era anche mio figlio, una settimana prima della sparatoria, involontariamente ho ascoltato una sua chiamata con la sorella, dove diceva che il suo piano andava alla perfezione, che appena sposati avrebbe finto un aborto spontaneo> Leyla si mette una mano davanti la bocca, sembra sconvolta < e tu cosa hai fatto?> faccio spallucce, < sono andato a comprare un test di gravidanza e l'ho costretta a farlo, piangeva si disperava, dopo che ovviamente è risultato negativo, addirittura mi ha detto di averlo perso qualche giorno prima, ma che non me lo aveva detto per non turbarmi, io anziché dirle quello che mi passava per la testa, perché ti assicuro che non c'era nulla di buono Nei miei pensieri, mi sono limitato a dirle che tra noi era finita> Leyla mi stringe la mano < Can, deve essere stato molto brutto tutto questo per te> annuisco < si ma, comunque non giustifica il comportamento che ho avuto verso di te, tu non stai mentendo, dentro di te c'è un piccolo voi> lei per la prima volta davanti a me, mette una mano sulla sua pancia, è molto tenera e dolce < Leyla ascoltami, mio fratello non ti ha mai tradito anzi... stava organizzando una cosa molto bella per te, perché ti amava e ti ama ancora, è sicuramente deluso, si è sentito tradito da te, ma la sua gioia iniziale, nel sapere del bambino era reale, cercate di parlarvi di risolvere, insieme siete una bella famiglia> mi guarda assottigliando gli occhi
< lo stesso vale per te e Sanem? Come ho già detto a lei, smettetela di litigare per i problemi miei e di Embre > cerco di sorridere < per noi è un po' diverso, abbiano litigato, senza nemmeno affrontare il problema> mi guarda seria < lo so Can, ma tra meno di un mese vi dovete sposare> i miei occhi involontariamente diventano lucidi e lei se ne accorge < Can, che succede? Parlami sai che non dirò nulla, non tenerti tutto dentro> nei suoi occhi vedo tutta la sincerità possibile < Leyla noi non ci sposiamo più> si alza istintivamente dalla sedia e grida < cosaaa??> la tiro per un braccio e la faccio sedere di nuovo < non gridare, oppure richiameremo l'attenzione di tutti> dopo aver sospirato, mi guarda < hai ragione, ma ora mi spieghi che significa che non vi sposate più?> mi faccio coraggio e le racconto la discussione per il quale siano arrivati alla conclusione < Can, siete proprio due idioti, peggio di me e tuo fratello, dobbiamo sistemare questa situazione > la guardo < Leyla ora però calmati ok? Troveremo una soluzione per tutto> guardo l'orologio, sono quasi due ore che io e Leyla siano chiusi qui dentro, anche lei dopo di me fa lo stesso movimento < Can, tuo fratello mi uccide davvero, oggi in pratica non ho lavorato per niente> mi alzo anche io dalla sedia < ma scherzi? Se ti fa storie dille che eri con me, poi ci penso io a metterlo sulla retta via> sorridiamo entrambi una volta arrivati davanti hai nostri uffici, ci abbracciamo forte < grazie per tutto Can> la stringo ancora di più < grazie a te, sopratutto per aver accettato le mie scuse> mi sorride prima di entrare nel suo ufficio, guardo mio fratello è gli faccio l'occhiolino, sapeva che volevo parlare con lei, quindi so per certo che non farà nessun tipo di obiezione sul suo allontanamento.

Entro nel mio ufficio, Sanem mi guarda un po' sorpresa < scusa se ti ho lasciato parecchio lavoro arretrato> mi guarda innervosita ma non dice nulla < che c'è Sanem? Perché mi guardi così e non dici una parola?> ora intensifica lo sguardo < perché quello che avrei da dire non è idoneo per il posto in cui siamo> mi alzo, mi sto innervosendo
< credi che mi importi di quello che pensano gli altri Sanem? Ma aspetta risolvo tutto> esco come una furia fuori dal mio ufficio, chiamo Ceycey < Ceycey accendi lo stereo, metti una canzone a tutto volume, fate una pausa, ballate cantate, ma state per un po' lontani dal mio ufficio ok?> anche se confuso, mi fa si con la testa e fa immediatamente ciò che gli ho chiesto, rientro in ufficio e lei mi guarda incredula
< ora puoi parlare> si avvicina < sai che pensò, che tutta la discussione con mia sorella, la discussione con me, tutto era solo per arrivare a prendere le distanze da me, sapevi bene che non ci saremmo nei sposati in questa situazione, così hai ottenuto ciò che volevi> non riesco a crederci < Sanem, dimmi che sto sognando, dimmi che ho capito male per favore> fa spallucce < no Can, non hai capito male, la dimostrazione l'ho avuta ora, quando sei tornato con mia sorella felice e contento, come se non fosse successo nulla, per carità sono contenta per lei, perché non si meritava questo trattamento, ma è successo tutto troppo velocemente > cammino avanti e indietro con le mani nei capelli< Sanem, tu credi che io mi sia comportato male con tua sorella di proposito, perché sapevo di creare una discussione con te, perché siccome non voglio più sposarmi ho sfruttato la situazione, visto che ho ottenuto quello che volevo, oggi ho chiesto scusa a tua sorella
giusto?> i suoi occhi sono pieni di lacrime, i miei pieni da rabbia < si esatto> questa volta ha superato ogni limite < Sanem se pensi davvero questo io...> non finisco la frase perché lei esce dall'ufficio. Istintivamente prendo le chiavi della macchina il telefono e i progetti a cui stavo lavorando e vado via, ho bisogno di pensare e stare solo.

SANEM
Sono due ore che Can e Leyla stanno parlando, non sono infastidita anzi, mia sorella si meritava delle scuse molto articolate.
Ma non faccio che pensare a cosa è successo in questi giorni, un solo pensiero mi frulla in testa, forse non voleva più sposarsi.
Li vedo nel corridoio abbracciarsi, sono contentissima, ma allo stesso tempo continuo a pensare che non mi sbagliavo. Entra e si scusa per il lavoro, non gli rispondo nemmeno, capisce subito che qualcosa non va, ma non ho intenzione di parlare sapendo che finiremo per gridare e attirare l'attenzione di tutti, esce come una furia e lo vedo parlare con Ceycey, improvvisamente una forte musica invade le postazioni dei dipendenti, entra e dopo aver chiuso la porta mi invita a parlare, gli dico tutto quello che mi passa per la testa, che ha usato la scusa di mia sorella, per creare una discussione tra noi e annullare il matrimonio, visto che ha ottenuto quello che voleva, oggi ha chiarito con mia sorella, sembra scioccato dalle mie parole, mi chiede conferma di ciò che ho appena detto e io confermo, mi guarda < Sanem se pensi davvero questo io..> le lacrime stanno per uscire e non volevo farmi vedere piangere, quindi esco e raggiungo subito il bagno, mi sciacquo il viso e dopo essermi calmata e aver capito che forse ho esagerato, torno in ufficio. Lui non c'è, le sue cose non ci sono e nemmeno i progetti a cui stava lavorando, suppongo che è andato via.
Rimango lì ferma per altri 10 minuti e poi prendo le mie cose e vado via anche io, dovevo pensare se davvero pensavo quelle cose, oppure era stata solo rabbia.

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