Capitolo 7

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SANEM
Quando è uscito dal bagno l'ho visto dallo specchio è perfettamente bello, quando mi giro mi guarda dai piedi alla testa, soffermandosi alcuni secondi per ogni parte del mio corpo tanto da sentire calore nel preciso punto in cui lui guardava, un po' imbarazzata chiedo se il mio abbigliamento è opportuno, dice che sono perfetta poi imbarazzato, cerca di riprendere la situazione parlando del mio abbigliamento, lascio correre anche se avrei potuto infierire. 
Usciamo dalla porta di casa Leyla e Embre sono già usciti, Can mi prende per mano e raggiungiamo la sua macchina, mi apre lo sportello e mi fa salire. Durante il tragitto ci punzecchiamo un po', ma quando arriviamo davanti l'ospedale la sua espressione cambia, si incupisce, parcheggia e prima scendere mi chiede di aspettare che sia lui ad aprire il mio sportello, faccio si con la testa e aspetto, lo osservo scende, si guarda prima bene intorno e poi viene ad aprire il mio sportello, mi prende per mano e così ci incamminiamo all'interno fino a raggiungere la stanza di Azziz, entriamo è solo in quel momento, dopo prima essersi guardato intorno Can lascia la mia mano per avvicinarsi al padre, mi sento un po' in imbarazzo, dovrebbe poter passare questo tempo solo con lui, quindi cerco di rimanere immobile, come se in questo modo potessi annullare la mia presenza li, lui lo accarezza con una dolcezza immensa, lo bacia sulla fronte, gli bacia le mani, dai miei occhi scendono delle lacrime, ripenso a quella sera, alla cena e al modo orgoglioso in cui Azziz parlava dei suoi figli, poi ripenso a quando era disteso in quella pozza di sangue, ed ora vederlo così mi spezza il cuore, figuriamoci come sta Can e nonostante tutti i suoi problemi, si è assunto la responsabilità di difendere me, sento il rumore della maniglia della porta e a passo svelto raggiungo Can, che già era in piedi posizionamento avanti a me, entra il medico, entrambi facciamo un sospiro di sollievo < signor Divit non volevo spaventarla, l'infermiera mi ha detto che era qui e volevo approfittarne per parlarle un momento, l'aspetto nel mio ufficio > si gira, mi guarda e mi sorride, anche se è un sorriso triste e asciuga una lacrima che era rimasta sulla mia guancia, io gli sorrido e asciugo le sue due lacrime rimaste appena sotto gli occhi, che non hanno avuto il tempo di scendere sorprese dal rumore della porta. Mi abbraccia senza dire una parola, mi bacia la testa poi guarda il padre e si avvicina baciandogli la fronte, io mi limito a fare una carezza sul volto di Azziz. Can mi prende per mano e usciamo dalla stanza per entrare dal medico, che come ci vede entrare insieme fa una faccia come di chi preferiva parlare solo con lui < signor Divit possiamo parlare da soli un momento?> Can mi guarda negli occhi, poi guarda il medico < dottore parli liberamente, è la mia fidanzata quindi non ho segreti>  perdo almeno due battiti al cuore sentendo dire, che sono la sua fidanzata, ma so che è l'unico modo per uscire presto da questa situazione < ok mi scusi allora, volevo dirle che stanotte suo padre ha avuto una brutta crisi, sembrava come se volesse svegliarsi, ma qualcosa lo impediva, a volte succedono queste cose a chi sta in coma già da un po'> io gli prendo la mano e la stringo, lui ricambia la stretta e poi si rivolge al dottore< dottore come la devo vedere questa cosa? In positivo che sta lottando e che vuole svegliarsi, o in negativo che nonostante tutto non riesce a svegliarsi?> il dottore si strofina le mani sulle gambe < non posso darle una risposta a questa domanda, perché il percorso che sta facendo suo padre, è visibile solo a lui e nessun altro, provate a stimolarlo con qualche bella notizia, mostrategli dei nuovi bozzetti, visto che è uno stilista famoso, provate a dargli altri motivi per lottare, questo è il mio consiglio è purtroppo anche l'unica cosa che potete fare> Can annuisce con la testa al dottore e poi si alza, continuando a tenere la mia mano < ok dottore, proveremo a fare tutto il necessario, la ringrazio> stringe la mano al dottore e usciamo, vedo che guarda la porta della stanza del padre e fa un cenno con la testa ad un ragazzo,che subito dopo si posiziona proprio davanti la stanza. < Can perché quel ragazzo è lì davanti la stanza di tuo padre?> mi sorride in modo calmo < è una delle due guardie che piantonano mio padre, dalla sera stessa dell'incidente le ho assunte, non voglio che succeda nulla a mio padre, specialmente se non può difendersi, anche se credo che peggio di quello che gli hanno fatto non possono fare>
Torniamo in macchina e questa volta il tragitto lo passiamo in silenzio, è molto triste, stiamo andando al suo lavoro, mi rendo conto che non so nemmeno che lavoro faccia, parcheggia davanti una palestra, senza che me lo chiede, aspetto che sia lui ad aprire il mio sportello, mi prende per mano e entriamo, c'è una ragazza all'entrata che come lo vede lo saluta con un sorriso smagliante, poi guarda le nostre mani unite e ridimensiona il sorriso, io educatamente saluto e lei risponde in modo un po' freddo. Can continua a tenermi la mano mentre entriamo proprio nella palestra, ci sono parecchie persone e lui sembra conoscere proprio tutti, molte donne gli sorridono maliziosamente e lo guardano con la bava alla bocca, anche io mi sento osservata e mi rendo conto che alcuni ragazzi mi stanno squadrando dalla testa hai piedi, mentre farfugliano qualcosa tra di loro. Can se ne accorge < allora lei è Sanem è la mia fidanzata, quindi via quei sorrisetti e smette di guardarla in quel modo, altrimenti ve la vedete con me > mentre lo dice, fa l'occhiolino proprio a quel gruppo di ragazzi che io stessa mi sono accorta mi guardavano e loro sorridendo, alzano le mani in segno di resa, mentre le donne borbottano tra loro. Si avvicina un ragazzo alto e palestrato, proprio come lui < amico mio, se porti una bellezza del genere in mezzo a questo branco di lupi affamati, come pretendi che non la guardano?> Can si volta e lo abbraccia, non lasciando comunque la mia mano
< Andrea, sei già arrivato, che piacere vederti e grazie per essere venuto> i due continuano ad abbracciarsi < sai che per te farei ogni cosa> si staccano dall'abbraccio e Can mi presenta < Sanem lui è Andrea un mio caro amico Italiano, oggi mi aiuterà, con una dimostrazione per i ragazzi che fanno MMA> sorrido e allungo la mano al suo amico, io non so nemmeno cosa sia MMA ma non posso chiederlo, ha detto a tutti che sono la fidanzata che figura faccio, se non conosco queste cose del mio fidanzato. < Andrea mi vado a cambiare al volo e ti raggiungo, intanto scaldati > lui sorride < Sanem la lasci qui o la porti con te nello spogliatoio? > Can gli sorride, poi mi guarda e mentre comincia a camminare, ovviamente tenendomi per mano gli risponde < Sanem viene con me, sai qui non mi fido molto, > arriviamo davanti lo spogliatoio < Can non vorrai davvero che entro nello spogliatoio degli uomini > sorride e mi accarezza il viso < certo che no, ma nel mio spogliatoio privato si, dai entra>
Mi tira dentro, ma più che uno spogliatoio sembra un grande bagno, una doccia immensa, bagno completo, un piccolo divano e un armadio. < Can perché hai uno spogliatoio privato? La palestra è la tua?> mentre prende  vestiti dall'armadio mi risponde
< si Sanem, la palestra è la mia > ora comincio a capire meglio tutto < Can non voglio sembrare ignorate, anche se in materia lo sono, ma cosa significa MMA?> mi sorride nel mentre che si toglie la maglietta e io rimango incantata, dalla perfezione del suo suo petto scolpito < sono arti marziali miste> lo vedo slacciare i pantaloni < Can ti stai spogliando avanti a me?> si avvicina e mi bacia la guancia
< Sanem ho i boxer sotto non sono nudo, non hai mai visto un uomo in costume? Poi sono sicuro che nemmeno io ti faccio effetto, proprio come tu non lo fai a me giusto?> Can, Can mi sta provocando
< certo, certo, spogliati pure tranquillo, io lo dicevo perché se magari qualcuno entra e ci trova così, potrebbe essere imbarazzante > sorride mentre rimane in boxer e scruta il mio viso per cogliere qualche espressione, da utilizzare in seguito, per imbarazzarmi < Sanem sei la mia fidanzata, se ci trovano così nessun imbarazzo, anzi dovrebbe essere più che normale non trovi?> nel frattempo si è infilato un paio di pantaloncini per fare palestra rimanendo ancora a petto nudo < certo ma io e te sappiano che non sono la tua fidanzata > è un po' infastidito da questa mia affermazione< ma siccome per gli altri lo siamo, sforzati di sembrarlo almeno, anche io mi sforzo nel farlo> si gira per prendere due fasce e io faccio una linguaccia alle sue spalle. Bussano alla porta, io lo guardò e lui chiede chi è
< sono Gamze posso entrare?> lui sorride divertito
< vieni entra !> la ragazza si affaccia e mi ignora totalmente, per mettere gli occhi fissi su di lui
< volevo sapere se ti serve una mano con le fasce> sorride, ma intervengo io < no, non preoccuparti ci penso io ad aiutarlo se serve, Gamze giusto? > la ragazza si volta e mi guarda male < si mi chiamo Gamze, il tuo nome qual'è? Non lo ricordo proprio!> mi sta sfidando < Sanem il mio nome è Sanem ma se ti rimane difficile da ricordare, puoi sempre chiamarmi la fidanzata di Can ! > la ragazza sgrana gli occhi, Can sembra divertito e prima che la conversazione peggiori, interviene < Gamze grazie, mi aiuta Sanem, voglio chiederti un favore, mentre faccio la dimostrazione con Andrea non voglio che nessuno entri in palestra ok?> la ragazza lo guarda un po' sorpresa da questa richiesta < che significa? Perché questa cosa?> questa ragazza è molto impicciona, mi avvicino, cercando di indirizzarla verso l'uscita < quante domande, fai come ti ha detto e basta, anzi comincia pure ad andare a chiudere, così Can si prepara, ci vediamo dopo> esce e chiude la porta, Can è seduto seduto sul divano spaparacchiato e sorride, divertito dalla scena appena vista, ovviamente non so nemmeno io il perché ero davvero infastidita da quella ragazza, ma di certo non lo dirò a lui < che hai da sorridere? Hai detto di comportarmi come la tua fidanzata e l'ho fatto>  sorride ancora di più e comincia ad arrotolarsi una  fascia sulla mano, mi avvicino a lui, sono in piedi in mezzo alle sue gambe, lo guardo provocandolo e lui ricambia con lo stesso sguardo
< se mi insegni, ti aiuto davvero con le fasce> sorride e con molta calma, mi spiega come aiutarlo.
È pronto ed è davvero bello da togliere il fiato.

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