Capitolo 27

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CAN
Siamo arrivati a casa di mio padre la guardo e molto agitata < Sanem guardami> si volta verso di me
< affrontiamo tutto insieme > senza rispondere mi abbraccia e io la stringo forte per alcuni secondi, ora voglio capire come vuole procedere < vuoi raccontare tu, oppure vuoi che lo faccia io o Leyla, dimmi tu principessa > fa un respiro profondo
< magari potresti cominciare tu, ad introdurre, poi continuo io, è giusto che sia io a farlo> la mia principessa coraggiosa, bacio la sua mano < però promettimi che sarai sempre vicino a me, so che non è giusto e che non sei obbligato a farlo, ma ti prego, se tu sei vicino a me io mi sento....> la zittisco mettendo un dito sulle sue labbra,<Sanem non devi aggiungere altro, guardami sono con te, e ci sarò fin quando non sarai tu a chiedermi di non farlo più
ok?> mi sorride e scendiamo dalla macchina.

Ci vengono ad aprire i nostri fratelli  che subito abbracciano Sanem, Leyla la stringe forte < Sanem sono orgogliosa di te, noi siamo tutti con te ok?> le due si abbracciano di nuovo.
Sanem prende la mia mano e raggiungiamo gli altri in salotto, sono seduti sul divano e ridono di qualcosa, Mevkibe guarda Sanem e subito si alza per raggiungerla<Sanem tesoro, stai bene? Hai pianto?>
Sanem annuisce con la testa anche Nihat si alza per guardare meglio Sanem, così deciso di intervenire
< scusate, ma dobbiamo o meglio Sanem deve raccontarvi una cosa molto importante, vi chiedo solo un favore, lasciatela parlare, ascoltatela poi affronteremo tutto> Nihat e mio padre si guardano
< Can, figliolo così ci fate preoccupare però> Leyla interviene < è una questione molto delicata, per favore, con calma Sanem riuscita a raccontare tutto>
Nihat si avvicina a Sanem la guarda negli occhi
< bambina mia, ti dico subito che se il problema è il tuo lavoro, da domani puoi tornare, me la vedo io con Metin ma per favore non voglio vederti così> non appena sente il nome Metin la sua mano stringe la mia < Nihat il problema non è il lavoro, o meglio questa è stata una conseguenza, comunque sediamoci tutti così Sanem potrà spiegare tutto>
Mi ascoltano si siedono, mio padre Nihat Mevkibe e Mihriban sono seduti tutti sullo stesso divano, Sanem si siede sul divano di fronte a loro, io sono seduto alla sua sinistra continuando a tenerle la mano, alla sua destra c'è Leyla Embre subito dopo di lei, che insieme le tengono l'altra mano.
Lei si schiarisce la voce è mi guarda, io faccio un segno di sprono con la testa, per invitarla a cominciare.

Anche se con voce tremante comincia, racconta della colazione e del perché si erano visti, poi racconta di quando l'ha fatta andare in quel bosco, e comincia a piangere forse solo ricordare le faceva male, "gli adulti" sono lì, che ci guardano attentamente senza dire nulla, io l'abbraccio e le lascio un bacio sulla testa, Leyla le accarezza una guancia< sorellina vuoi che continuo io?> lei scuote la testa e dopo aver preso aria continua, racconta di come l'ha bloccata per i polsi, di come l'ha schiaffeggiata, Mevkibe stringe la mano di Nihat e con una si copre la bocca, Nihat è molto sorpreso e dai suoi occhi vedo la rabbia, anche mio padre e Mihriban sembrano sconvolti, ma il peggio ancora deve venire, lei mi guarda e poi continua raccontando di come l'ha sbattuta all'albero e di come con le mani a cercato di toccarla, in questo momento viene presa da una crisi di pianto io l'abbraccio forte e lei me lo lascia fare, Mevkibe si alza < Sanem ti ha violentata?> anche Nihat si alza è fortemente provato, ma Sanem non riesce più a parlare quindi guardo Leyla e prende la parola < no, non ci è riuscito perché Sanem è riuscita a ribellarsi e scappare>

SANEM
Anche se con molta fatica sono riuscita a spiegare cosa è successo, sono tra le braccia di Can in questo momento l'unico posto dove mi sento protetta da tutto, anche dagli occhi di mio padre e di Mevkibe che sembra impazzita < quel verme, ha avuto anche il coraggio di venire a casa dopo? Voleva di nuovo restare da solo con la mia bambina? Dobbiamo denunciarlo subitooo> Mihriban si avvicina e cerca di calmarla, mio padre non parla poi guarda verso Leyla < tu sapevi tutto e non ci hai detto niente?> Leyla annuisce con la testa, mio padre la guarda furioso quindi devo intervenire < papà ho fatto giurare  io a Leyla di non dire nulla, volevo trovare io stessa il coraggio di farlo, oggi Can è riuscito a convincermi> ora Azziz guarda Can e Embre < anche voi sapevate tutto e non avete detto nulla? È per questo che avevate decido che Metin doveva parlare solo con te Can? > Can mi guarda e io faccio si con la testa, so che si sarebbe preso la colpa di aver taciuto ma era giusto dire tutta la verità, quindi guarda Azziz e mio padre < no, quando Sanem è tornata dopo l'incontro con Metin mi ero accorto che qualcosa non andava, quando poi lui è arrivato e le ha chiesto di parlare da soli, ho capito che lei non voleva e con l'aiuto di Leyla alla fine abbiamo parlato entrambi con lui, dopo l'incontro Sanem ha avuto un forte attacco di panico e siamo saliti tutti in camera per tranquillizzarla, dopo ci ha raccontato che lui l'aveva schiaffeggiata dopo che lo aveva lasciato..... nemmeno noi sapevamo della violenza, io l'ho scoperto oggi per caso >mio padre  cammina avanti e indietro < perché non c'è lo avete detto subito? Avrei dato l'ok, non avrei mai messo mia figlia in pericolo no...> mia sorella si alza, è davvero furiosa, non l'ho mai vista così < papà ti rendi conto di quello che stai dicendo? Non l'avresti messa in pericolo? Avresti permesso a Can di occuparsi di tutto, ma l'unica cosa da fare era prendere a calci quel verme di Metin papà, lo capisci? > sono orgogliosa di mia sorella, mio padre si volta verso di lei puntandole un dito contro < Leyla come ti permetti a parlarmi così? Tu non sai che io con il padre di Metin ho un debito per la vita? Per adottarti prima che ti portassero in orfanotrofio non sai quello che ho passato, cosa vuoi che esce fuori che pratiche, che si concludono in anni io l'ho ottenuta in meno di un mese? Credi che non mi importi di mia figlia> gli occhi di mia sorella sono pieni di lacrime < sai che ti dico? Che se per essere a tutti gli effetti tua figlia mia sorella deve pagare questo prezzo io non voglio esserlo, mi hai capito? Toglimi il cognome, toglimi tutto, ma quel bastardo deve pagare per quello che ha fatto a mia sorella > mi alzo e abbraccio subito mia sorella, piange a dirotto e io insieme a lei. Mevkibe guarda mio padre schifata, lui si avvicina a noi, ci abbraccia e comincia a piangere < Leyla perdonami non volevo dire questo, troveremo una soluzione, vi giuro sulla mia vita che a costo di perdere la mia casa di moda, di pendere ogni centesimo che possiedo Metin la pagherà> mio padre allunga un braccio per tirare a se, e aggiungere al nostro abbraccio anche Mevkibe, per noi era una mamma e per lui anche se non voleva ammetterlo, era come una moglie.

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