capitolo 8

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Stavo sistemando tutte le cose che avevo portato con me quando sento la porta aprirsi così forte che indietreggio di qualche passo. Era Ryan aveva una faccia incazzata, il che non mi tranquillizzava.
R:" si può sapere che stai facendo?!"
Io:" s-sto mettendo apposto le cose..." dissi con tono basso e tremante.
R:" vai a cucinare il pranzo e spera che sia qualcosa di decente."
Prima di avanzare aspetto che Ryan se ne sia andato. L'unica cosa che sapevo cucinare era della semplice pasta in bianco la mamma mi aveva insegnato solo questo.
La pasta era quasi cotta e intanto che aspettavo stavo apparecchiando. Mi mancava da mettere l'ultimo piatto ed avevo finito.
R:" hai finito?"
Sobbalzai per lo spavento e il piatto si spiaccicò per terra frantumandosi in mille pezzi, come se non bastasse mi ero pure tagliata. Sentì imprecare Ryan e i passi di Logan e Marck avvicinarsi, probabilmente per vedere cosa era successo.
R:" vieni qua ti disinfetto la ferita"
Io:" no non è niente. È solo un po' di sangue, basta un po' d'acqua."
Logan stava venendo verso di me e io piano piano e con una gamba sanguinante indietreggiavo. Arrivata con le spalle al muro cercai una via di fuga, il taglio era profondo a malapena riuscivo a camminare figuriamoci correre. Logan ormai era davanti a me e mi sovrastava con la sua altezza. Sentì prendermi e mettermi sulle sue spalle, salì le scale fino ad arrivare in bagno dove mi appogiò su un mobiletto e prese tutto quello che serviva per disinfettare la ferita.
L:" quando ti diciamo qualcosa tu devi farla. Il taglio è profondo e di certo non vogliamo finire in galera perchè sei morta dissanguata."
Non risposi era inutile pensare che ci tenessero a me.
Io:"posso farti una domanda?"
L:" no"
Avevo perso le speranze, ormai ero sola. La mamma e il papà sono morti, Daniel non mi risponde, ai nonni non sono mai piaciuta, i miei genitori biologici mai conosciuti e i miei fratelli mi trattano come una serva, forse anche peggio.
Quando finì di medicarmi la ferita andammo giù in cucina dove Ryan e Marck stavano pulendo a terra.
Stavamo "pranzando" io punzecchiavo il cibo sul piatto in silenzio, mi era passata la fame, i miei "fratelli" parlavano di cose come conti e amici.
L:" sentì... come ti chiami?"
Io:" Samantha"
L:" Samantha.... dopo pranzo vai in camera tua e non uscire verrano dei nostri amici e dobbiamo parlare di cose importanti."
Logan pov's:
A casa era arrivata Samantha e sinceramente non mi dispiaceva trattarla in quel modo... era divertente, oggi quando mi ha chiesto se poteva farmi una domanda le ho risposto di no solo per vedere la sua faccia, ma non esprimeva niente. Mi sto ancora chiedendo perchè Ryan l'abbia adottata se alla fine la tratta così se andava a vivere con il suo fratellastro eravamo tutti felici.Mentre la sua mano continuava a salire io iniziai a respirere irregolarmente. Non era la prima volta che mi capitava di avere attacchi di panico, ma sta volta con me non c'era nessuno che mi poteva tranquillizzare e mi ero anche dimenticata le medice. Mi sebrava di soffocare. Il tempo non passava più e lui continuava a lasciatmi dei baci umidi lugo il collo, sentivo la sua erezione e ciò mi disgustava. Quando ormai la sua mano aveva raggiunto il mio reggiseno persi le speranze, quelle poche che erano rimaste. Fino a quando non sentì la porta aprirsi, violentemente, facendo sobbalzare il ragazzo sopra di me.
X:" Nash si può sapere che cazzo le stai facendo?!"
Nash(N):" ho trovato questa ragazzina, stava origliando cose che non doveva sentire così ho deciso di punirla"
X:" povera ragazza!"
Era un ragazzo alto con capelli corvini e occhi blu come la notte, si stava dirigendo verso di me. Appena quello che dovrebbe essere Nash si leva da sopra di me scappo nell'angolino più lontano della stanza, mi siedo per terra e provo a regolarizzare il mio respiro, fallendo miseramente.
Il ragazzo dai capelli corvini provò ad avvicinarsi, ma indietreggiò subito quando urlai.
Nash uscì dalla camera, memtre io contiunavo a pizzicarmi i polsi. Quando tornò in mano aveva la scatole delle medicine che prendevo di solito e me le lanciò. Quando finalmente mi calmai il ragazzo dai capelli corvini si avvicinò a me.
X:" ciao sono un'amico di tuo fratello Ryan. Mi chiamo Mason."
Io:"S-Samantha"
M:" ti fidi di me?"
Scossi il capo in segno negativo.
M:" bene, non era la risposta che mi aspettavo, ma fa niente"
Dopo aver fatto un sorriso a 32 denti mi prese in braccio, come i principi prendono le principesse, provai a scendere ma in confronto a lui ero una formica. Entrò in soggiorno, con me ancora in braccio, la faccia dei miei fratelli era tra il confuso e l'incazzato. Mason andò a sedersi in una poltroncina, io ero seduta nelle sue gambe. Alla mia destra c'era Ryan, che guardava la scena ancora sconvolto e alla mia sibistra Logan.
R:" tu che ci fai qui?! Ti ho detto che devi stare in camera tua! E poi perchè sei in braccio a Mason?!"
Io non sapevo che dire ero terrorizata.
Io:" s-scusa io non volevo... però... io... niente.... scusa" balbettai sottovoce.
Logan:" sei così deficente che non si capisce neanche quando parli. Ora torna in camera tua"
Abbasai la testa e provai a scendere dalle gambe di Mason, ma la sua presa era talmente forte che a mala pena riuscivo a respirare.
Io:" Mason fammi scendere per favore..." sussurai
M:" cosa non ti sento parla più forte"
Io:" fammi scendere"
M:" no"
R:" si invece, falla scendere immediatamente."
M:" no ora ce la presentate dopo tutto è vostra sorella no?"
L:"tu piccola troietta, ringrazia Mason è lui che ha insistito per adottarti." Quelle parole furono accompagnate da un sonoro schiaffo che mi fece girare la testa dall'altro lato. Mason mi strinse a se. Non avevo mai creduto a quel detto:" le parole fanno più male degli schiaffi" ma ora potevo dire di aver capito. Lo schiaffo aveva fatto male si, ma il sentirsi chimare "troietta" da quello che dovrebbe essere tuo fratello faceva cento volte più male.
L:" vuoi conoscere la puttanella che tieni sulle gambe? Bene. È un errore neanche doveva nasce! Per colpa sua nostra madre è morta, nostro padre è diventato un drogato del cazzo e alla fine è morto anche lui di overdose. Eravamo solo noi tre, non ci serviva una sorella. Siamo cresciuti con la sofferenza lei invece viveva con una famiglia felice aveva un fratellastro che gli sbavava dietro da quando aveva due anni. Mentre lei si divertiva, noi stavamo in orfanotrofio a contare i giorni che mancavano ai 18 anni di Rayan. È TUTTA COLPA SUA!"

i miei fratelli mi odianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora