capitolo 15

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Marck era tornato in hotel e io colsi l'occasione per passare un po' di tempo da sola. Non sapevo dove andare, avevo pensato a qualche bar o di andare al mare, ma per i miei gusti c'era troppa gente. ora mi stavo dirigendo al parco dove domani avrei gareggiato. In una parte del parco c'erano i giochi per bambini mentre separata da una staccionata c'era la pista. i giochi non erano molti infatti i bambini giocavano soprattutto con la fantasia, alcuni immaginavano di essere principi e di salvare le loro principesse, altri erano dei dinosauri e altri ancora giocavano a nascondino. Sulla pista invece c'erano ragazzi in skate che esibivano la loro bravura, alcuni bambini li guardavano ; ammirati, provando a rifare, fallendo, i loro stessi trick (scusate non so se si scrive così). mi misi seduta su una panchina lì, vicino alla pista. non era passato molto, forse 10 minuti o anche meno, nel parco erano entrati 2 ragazzi probabilmente erano fidanzati o solo amici. Non ci avevo dato molto peso per la loro privacy, ma anche perché mi sentivo a disagio a guardarli. stavo seduta guardando il telefono, ma appena sentì un urlo provenire dai due ragazzi lo rimisi subito nella tasca per vedere cosa stava succedendo.

x1:" non farmi incazzare che lo sai come va a finire dopo!" urlò, un po' troppo forte, il ragazzo.

x1:" lo sai che quando esci da quella cazzo di casa ti devi coprire! ti guardano tutti il culo!" la ragazza aveva minimo 16 anni e non era vestita in modo scollato o provocante, infatti non capivo il motivo di tutte quelle urla. avevo deciso di non intromettermi, ma quando il ragazzo tirò uno schiaffo alla ragazza corsi da loro.

x1:" chi cazzo sei? levati ragazzina e porta rispetto ai più grandi!"

io:" prima cosa, di sicuro ho più cervello di te anche se sono più piccola. Seconda cosa avrai a mala pena 17 anni quindi non sei tanto più grande di me"

x1:" devi stare zitta stupida donna. Sarai brava solo a succhiare il cazzo lurida puttana"

io:" sarò anche stupida, ma tu non sei un uomo. Sei solo un maschilista che è rimasto al medioevo"

x2:" calma ci sono abituata, lo fa solo perché è geloso e ci tiene a me" era stata la ragazza a parlare <> pensai tra me e me.

io:" no non è normale! ora possiamo andare a parlare da sole per favore?" dissi calma rivolgendomi al ragazzo e senza aspettare la sua risposta presi il polso della ragazza e la portai nella panchina dove stavo seduta prima.

io:" ok prima presentiamoci, piacere Samantha" la ragazza mi guardò insicura per capire se poteva fidarsi

x2:" piacere Marta"

io:" posso farti una domanda?"

M:" si certo"

io:" come mai stai ancora con quel cretino?"

M:" i miei genitori hanno sempre cercato la ricchezza e i soldi, quando ho compiuto 16 anni sono stata obbligata a stare con lui solo perché la sua famiglia è ricca. ho provato a dire ai miei come mi tratta, ma non mi hanno detto difeso anzi hanno dato ragione a lui dicendo che mi vestivo sempre troppo scollata" fa una piccola pausa per riprendere fiato e continua:" oltre a picchiarmi quando usciamo mi dice lui come devo vestirmi. ci sono anche delle regole che devo sempre rispettare, se non le rispetto, lui mi punisce. Anche se sei in un certo senso piccola credo che hai già capito che genere di punizioni."

l'abbracciai, lei in un primo momento era rigida, ma dopo un po' di secondi ricambiò.

**************

avevamo passato il resto della giornata insieme alla fine lei si era decisa di denunciare quell'animale e di opporsi al volere dei suoi genitori. Ci eravamo scambiate il numero di telefono e dato che era abbastanza tardi avevamo deciso di andare a casa. sapevo che non era sicuro per una ragazza di 13 anni stare fuori casa quando è buio. l'hotel non era troppo lontano, ma dovevo camminare da sola in una strada con lampioni poco illuminati per circa 20 minuti e questo non mi rendeva molto sicura. ero a metà strada quando vedo una macchina accostare dietro di me, in quel momento il mio cuore aveva smesso di battere per un po' di secondi presa dalla paura iniziai a correre anche se inutile dato che ovviamente la macchina mi raggiunge dopo pochi metri. Quando abbassa il finestrino prendo un sospiro di sollievo notando che all'interno della macchina c'era mio fratello con un ragazzo, che credo essere un suo amico.

M:" sali torniamo in albergo" disse con un sorriso stampato in faccia.

(spazio per me)

scusatemi se non aggiorno molto, ma ho molto da studiare:) comunque spero che il capitolo vi piaccia, un bacio;)

i miei fratelli mi odianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora