capitolo 11

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Non mi ero mossa neanche di 1 cm e questo stava facendo arrabbiare i miei presunti fratelli.
R:" muoviti o raddoppiando"
Piano piano mi avvicino a loro con passo tremante e la testa piena di pensieri. Ero a un passo dalle ginocchia di Ryan quando mi prese, bruscamente, il polso tirandomi sulle sue ginocchia. Logan si era abbassato così tanto in modo di potermi bisbigliare nell'orecchio, con un sorriso sadico:" che la turtura abbia inizio"
*******
Avevano quasi finito e sentivo il mio fondoschiena, sotto i pantaloni, bruciare. Erano le ultime 5 e dovevo contarle. Fin'ora mi era scesa solo una lacrima, non volevo piangere davanti a loro. I miei "fratelli" avevano tutti la mano pesante e con la cintura era pure peggio.
"T-tre"
"D-due"
"U-uno"
La mia punizione era finalmente finita e appena mi diedero il permesso di tirarmi su scappai in camera mia, non volevo rimanere un secondo di più nella stessa stanza dove si trovavano loro.
Arrivata in camera provai a sedermi, ma sentivo il mio fondoschiena bruciare. Mi ero portata delle medicine e varie creme, ma indovinate un po' chi ha dimenticato in italia l' unica crema che le serviva ora?
Dopo 5 minuti sentì bussare la porta. Mi fermai, trattenendo il fiato e cercando di fare meno rumore possibile , ma a quanto pare fallì perchè dall'altra parte della porta sentì la voce di uno dei miei tre fratelli.
X:" lo so che sei dentro, Sam"
Era da poco che stavo dentro questa casa, neanche due giorni, ma avevo imparato abbastanza bene a riconoscere le loro voci, questa sembrava essere quella di Marck.
X:" ok, Samantha ora mi stai facendo preoccupare apri la porta o la butto giù. Hai 5 secondi a partire da ora!"
Spinta dalla paura decisi di aprire, piano e lentamente, la porta. Fuori dalla porta c'era marck, come avevo previsto. non mi fidavo molto di lui, d'altronde in questa casa non mi fidavo di nessuno. Marck non parlava tanto e se parlava non con me.
M:" eccoti!ti ho portato una cosa. Posso entrare?"
Anche se titubante aprì completamente la porta, facendolo entrare. In casa non c'era quasi mai e se c'era stava sempre in camera sua, in pratica non sapevo nulla di lui. Marck, che ormai era entrato, si stava dirigendo verso il letto.
M:" vieni, distenditi sul letto" avevo paura e mi affrettai a fare un segno negativo, con la testa.
M:" tranquilla non ti faccio niente" chi si sarebbe fidato di una persona che ti dice così? Sembra la tipica frase che diceva mia mamma quando era arrabiata e sapete come andava a finire? Mi tirava sempre una ciabatta in faccia e rimaneva il segno per un paio di giorni. Vedendo che non mi muovevo Marck si affrettò a dire:" voglio sono metterti una crema per far passare il bruciore." Ancora insicura mi avvicinai al letto e feci come mi disse Marck.
M:" dai parlami un po' di te Sam"
Io:" mi chiamo Samantha ho 13 anni e fino a l'altro ieri vivevo con il mio fratellastro che ora non mi rivolge più la parola. Mi sono ritrovata a vivere con persone che non conosco e che non mi vogliono, non è passato neanche un giorno e sono già scappata di casa. Infine come se non bastasse ora sono distesa su quello che dovrebbe essere il mio letto insieme a quello che dovrebbe essere " mio fratello" che mi mette una stupida crema solo perchè in questa casa si usano punizioni che non si utilizzavano neanche nella preistoria!"
Marck intanto mi aveva tirato giù i pantaloni, facendomi diventare più rossa di un pomodoro.
M:" 1. Non intendevo quello 2.credo che prima le punizioni erano molto peggio. Facciamo così ti faccio io delle domande." Non risposi così Marck continuò:" chi tace acconsente quindi... ti piace la scuola?"
Io:" dipende" risposi alzando gli occhi al cielo, senza farmi vedere.
M:" ok... quando sei arrivata portavi oltre alle valigie, in spalla, uno zaino che secondo me era molto pesante. Cosa c'è dentro?"
Io:" nulla che ti interessi"
M:" allora deve essere qualcosa di importante, vediamo se indovino!" Ci pensò un po' e poi continuò:"degli album fotografici di quando eri bambina?"
Io:" no sono in italia, dai nonni" era una bugia, ne avevo portati un paio, ma li avrei visti solo io. Marck aveva finalmente finito e ora eravamo seduti a fianco, sul letto.
M:" peccato avrei voluto vederli. Allora ci saranno pupazzi o libri, cose che piacciono a voi ragazze di 13 anni insomma"
Io:" no, sono in un'altra valigia. Ci sono altre domande? Ne hai ancora per molto?"
M:" cattiva. Comunque se ti sei stancata di tutte queste domande posso fare una cosa!"
Io:" cosa?" Non rispose, si alzò in piedi e corse verso la borsa, appoggiata vicino alla porta, non provai a fermarlo tanto erano cose di poco conto per le persone. Appena aprì lo zaino e vide il contenuto in un primo momento rimase confuso, come avevo immaginato.
M:" perchè ci sono dei pattini? Mi stai dicendo che tu hai preso questi stupidi aggeggi con le ruote invece dei tuoi album fotografici?!"
Io:" per me sono molto importanti inoltre sono costati molto"
M:" ma sei deficente? "Costano molto" ma se massimo costano 40€!"
Io:" quelli sono costati 500/600€! Sono pattini professionali sono dei Daria black" risposi calma, non avevo voglia di arrabbiarmi
M:" perchè hai speso così tanti soldi per... questi?" Disse indicandoli.
Io:" per gareggiare, prima facevo pattinaggio freestyle"
M:"ah... quando hai fatto la tua ultima gara?"
Io:" ne avrei dovuta fare una il mese prossimo" Marck pensò a qualcosa poi disse:" dove?" Io:" in italia mi sembra ovvio" m:" facciamo così-" io:" come?"
M:" se mi fai finire te lo dico. Ti ci porto io, userò una scusa, però tu da oggi in poi ti allenerai sempre" io:" va bene, ma dove? Ho bisogno di un pavimento liscio" m:" non ti preoccupare conosco alcuni posti. Posso accompagnarti" io:" grazie Marck" m:"diventerò il tuo menager!" Disse con troppo entusiasmo, per i miei gusti. Io:" ma anche no" non capivo perchè adesso era così gentile nei miei confronti, ma sinceramente non mi dispiaceva.

i miei fratelli mi odianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora