[19] sogno

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"Fammi capire, hai accettato una proposta di un'azienda che non conosci, con cui dovrai viaggiare soltanto per fare da fotografa ad un modello che hai conosciuto online senza averlo mai visto di persona e con cui hai stretto amicizia in poco tempo?"

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"Fammi capire, hai accettato una proposta di un'azienda che non conosci, con cui dovrai viaggiare soltanto per fare da fotografa ad un modello che hai conosciuto online senza averlo mai visto di persona e con cui hai stretto amicizia in poco tempo?"

"Si, mamma."

"È un'assurdità." rispose mio padre mentre eravamo a cena, "Non conosci nessuno, pensi che ti lasceremo andare da sola?"

"Ho 24 anni e sto per finire il college, è un'opportunità di lavoro che non posso perdere." spiegai.

"Non se ne parla nemmeno." continuò imperterrito.

"Non decidete voi, sono abbastanza grande da poter scegliere cosa fare col mio futuro."

"No signorina, finchè sarai sotto questo tetto farai come ti dico." mi stava dando sui nervi, non che mai una conversazione con mio padre fosse finita bene.

"Non è giusto papà! È una proposta a cui non posso rinunciare, la accetterò e basta." sbraitai.

"No! Non pu-"

"Ora zitti tutti e due!" ci fermò mia madre, "T/N ha ragione, deve accettare questa proposta."

La guardai compiaciuta e subito dopo lanciai un'occhiataccia a mio padre per fargli capire chi aveva appena vinto.

"Cosa?! Vuoi davvero permett-"

"Fammi parlare. Ha sempre desiderato di diventare una fotografa e ha la sua opportunità davanti agli occhi, chi siamo noi per dirle di no?" spiegò.

I miei genitori si guardarono per un po' senza dire una parola, poi sentii mio padre sbuffare e alzarsi dalla sedia incazzato.

"Va bene, puoi andare." si arrese ed io sorrisi.

Corsi in camera mia per dirlo a Levi.

You:
Ho convinto i miei genitori.

Levi:
Brava.
Quindi verrai sicuro?

You:
Si, ma non mi hanno ancora chiamata.

Levi:
Aspetta un attimo.

You:
Okay.

Dopo qualche minuto, mi arrivò una chiamata da un numero che non avevo salvato in rubrica. Sicuramente si trattava dell'azienda di cui parlava Levi.

"Pronto?" risposi velocemente.

"Buonasera, parlo con la signorina T/C T/N?" chiese una voce squillante da uomo.

"Si, sono io."

"Piacere di conoscerla, sono Eren Yeager, il direttore della marca di vestiti più famosa in Germania e in tutta Europa."

"Il piacere è tutto mio, signor Yeager." le mie mani sudavano dall'ansia che stava crescendo dentro di me, il mio futuro sarebbe cambiato completamente.

"Levi Ackerman ci ha dato il suo contatto e abbiamo visto le sue fotografie, siamo rimasti molto impressionati e ci piacerebbe se lavorasse con noi come fotografa. Sarebbe interessata a partecipare?"

"Si, assolutamente si."

"Perfetto. Devo però chiederle di firmare un contratto che le invieremo via email, lí troverà tutte le informazioni riguardante il lavoro. Non appena accetterà i termini di servizio, partirà con noi tra tre settimane senza nessun costo aggiuntivo." spiegò l'uomo al telefono.

"La ringrazio, aspetto allora la vostra email."

"Un cordiale saluto signorina T/C, a presto."

"Grazie, una buona serata, a presto."

Chiusi la chiamata e vidi dei messaggi da parte di Levi.

Levi:
Ti hanno chiamata?
Fammi sapere, ho contattato personalmente il direttore.

You:
Si, ho appena chiuso.
Ho accettato.

Levi:
Ora si che è ufficiale.

You:
Eh si.
Sono emozionata, mi sudavano le mani.

Levi:
Anch'io lo sono.
Ci pensi? Realizzeremo entrambi i nostri sogni, io farò il modello e tu la fotografa.

You:
Vero.
Per me in realtà sono due sogni.

Levi:
Qual è l'altro?

You:
Quello di vederti di persona.

Levi:
Allora hai ragione, anche per me sono due sogni.

You:
Verranno anche Erwin ed Hanji?

Levi:
Si, viaggeranno anche loro con noi.
Quando hanno sentito che saresti venuta anche tu non ci hanno pensato due volte.

You:
Davvero?

Levi:
Eh si, vogliono conoscerti.

You:
Mi fa piacere sentirlo! Sembrano simpatici entrambi.

Levi:
Senti T/N, volevo parlarti dell'altra volta.
Quella notte.

You:
Non c'è niente da dire.

Levi:
No?

You:
No, non ha un cazzo di senso continuare a non accettare la realtà.
In quel momento volevamo farlo e l'abbiamo fatto, c'era molta eccitazione e ci siamo lasciati trasportare.

Levi:
Pensi sia stato un errore?

You:
Non abbiamo mica scopato.

Levi:
Si scusa, hai ragione.
È che non ho mai fatto queste cose con nessuna.

You:
Eppure sei bravo.

Levi:
Grazie.

You:
Siamo grandi, non due adolescenti.
Che c'è di male se esprimiamo i nostri sentimenti?

Levi:
Nulla.

You:
Ecco.
Non farti problemi, tranquillo.

Levi:
Okay okay.
Ma ti è piaciuto?

You:
Molto, a te?

Levi:
Anche a me.

You:
Magari lo rifaremo.

Levi:
Si, magari.

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