[47] occasione

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Lunedì

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Lunedì.

Esattamente una settimana che non lo vedevo. Ogni cosa aveva il suo odore, ogni cibo il suo sapore.

Speravo che almeno un po' mi avrebbe pensata, qualche volta, come facevo anch'io.

Avevo paura.

Paura che non sarei più riuscita ad amare un'altra volta senza pensare a lui.

Ieri, dopo giorni che stavo in casa a piangere litigando con mio padre per via del licenziamento, chiamai Hanji per chiacchierare al telefono.

Mi sembrava di stare in un mondo che non mi apparteneva. La gente spensierata camminava per le strade di Manchester e sorrideva.

Io volevo solo piangere, urlare, e distruggere ogni piccola via che mi ricordava lui.

"E quindi come stai?" mi chiese Hanji.

"Non bene, non so se riuscirò mai a superare questa cosa, non ha neanche risposto ai miei messaggi."

"Non mandargli più niente T/N, dimenticalo, fallo per te stessa e per la tua salute mentale."

"Credo di aver bisogno di andare da uno psicologo." pensai a voce alta, "Sono pazza se lo dico?"

"Assolutamente no. Vacci, se può aiutarti perché no?"

Molte persone consideravano inutile andare dallo psicologo.

Permaneva la resistenza granitica del "bisogna farcela da soli", l'errata convinzione che parlarne con amici e familiari sia lo stesso, o addirittura lo stereotipo dello psicologo utile solo per i "pazzi".

Avevo paura di ammettere di aver bisogno di aiuto.

Non volevo sembrare debole nè tantomeno da sola, ma dovevo farlo per me stessa.

Dovevo essere molto coraggiosa per non ignorare una fitta nello stomaco delle mie emozioni e per riconoscere che dovevo cambiare qualcosa.

Era ovvio che lo psicologo non avrebbe mai potuto dispensare soluzioni immediate o una guarigione passiva.

Allo stesso tempo, sfogarmi con una persona a me cara avrebbe implicato un coinvolgimento emotivo, mentre lo psicologo mi avrebbe offerto strumenti e strategie per imbastire un lavoro vero e proprio su me stessa, mantenendo le giuste distanze.

Hanji avrebbe sempre tentato di prendere la mia parte, giustificarmi solo per consolarmi e vedermi felice.

L'avrei fatto anch'io con lei, penso sia normale.

Ma stavolta avevo seriamente bisogno di aiuto.

"Il fatto è che non sto riuscendo più a trovare me stessa ultimamente. Con Levi era tutto più semplice, ma non mi aspettavo di passare un periodo così brutto." le spiegai.

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