[30] festa

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"Fanculo tutto Hanji, non è quello giusto per me

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"Fanculo tutto Hanji, non è quello giusto per me." le spiegai sul taxi che ci stava portando alla festa.

"T/N ascoltami, so perfettamente che Levi ha un carattere difficile, però prima o poi una persona potrebbe farlo cambiare."

"Forse quella persona non sono io." mi rattristí alla sola possibilità di vederlo felice con qualcuno che non fossi stata io.

"No, secondo me sei tu."

Sorrisi.

Hanji ci credeva tanto, io ormai non lo sapevo più.

Quella sera volevo divertirmi, senza pensare a niente. Sarebbe stato difficile non pensare a lui, ma dovevo provarci.

"Eccoci." dissi ed il taxi si fermò facendoci scendere.

Era una bellissima discoteca, la musica ad alto volume si sentiva perfino da fuori in strada.

Erwin ed Armin erano già lì, felici di rivederci.

"Ciao ragazzi! Entriamo."

Hanji parlò con i bodyguard all'entrata e, dicendo che eravamo stati invitati da Eren Yeager, riuscimmo a saltare una fila interminabile di persone che ci guardavano male.

"T/N sei uno schianto con questo vestito!" gridò Armin per farsi sentire ed io ridacchiai ringraziandolo.

Facendoci strada nell'enorme massa di ragazzi appostati appena fuori dal locale a fumare una sigaretta dopo l'altra, entrammo nel pub.

Armin ci guidò verso la stanza VIP, dove tutto il personale lavorativo dell'azienda si sarebbe trovato.

Camminare tra la confusione con i tacchi era quasi impossibile.

Il locale sembrava molto carino, la musica era molto alta ma perlopiù si sentivano le voci delle centinaia di persone che lo affollavano.

Cercai di non perdere di vista i capelli biondi di Armin per seguire la strada, poi mi ricordai che potevo sfruttare dell'altezza di Erwin per non perdermi mai.

Arrivati alla fine del corridoio svoltò velocemente a sinistra scendendo delle scale che portavano in basso, a una saletta spaziosa e piena di persone.

Al centro della sala si trovavano alcuni tavoli da biliardo e biliardino circondati da ragazzi che esaltavano rumorosamente.

Ci sedemmo al tavolo più vicino e posai la giacca per poggiarla sulla sedia, insieme alla borsa.

"Ecco Eren." disse Hanji al mio orecchio.

Era da un paio di giorni che non vedevo Eren. Per l'occasione si era vestito bene, con uno smoking elegante.

"Salve signorina T/C." mi salutò baciandomi la mano.

Perché doveva essere così imbarazzante? Neanche fossimo stati negli anni quaranta.

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