[27] lussemburgo

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Aprii gli occhi confusa e sentii un profumo familiare

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Aprii gli occhi confusa e sentii un profumo familiare.

Non era la mia stanza. Dove mi trovavo?

Mi guardai e notai che ero ancora vestita, con l'abito rosa elegante che avevo messo la sera prima.

Mi faceva male la testa e sentivo un forte senso di nausea.

Vidi che mi trovavo in un letto matrimoniale, una persona dormiva accanto a me. Che cazzo era successo? Iniziai ad impancarmi, non mi ricordavo niente.

Ero uscita con Hanji, Erwin, Levi e...

Levi!

Mi sporsi per notare che era Levi a dormire accanto a me, ero nella sua stanza d'albergo.

Ero andata a letto con lui? Mi toccai le mutande e le sentii asciutte. Tirai un sospiro di sollievo a vedere che era anche lui completamente vestito.

Ma come mai stavo dormendo nel letto con lui?

Presi la borsa per cercare il cellulare, non appena lo trovai vidi diverse chiamate perse da mia madre.

"Sei sveglia." la voce roca di Levi appena sveglio mi spaventó.

Alcuni ricordi iniziavano a ritornare nella mente.

"Cos'è successo ieri sera?" chiesi confusa.

Levi mi fissó per qualche secondo e improvvisamente il suo sguardo diventó più minaccioso.

"Niente, sei solo un'idiota. Adesso cambiati che dobbiamo andare in aeroporto." si alzó dal letto.

"Levi, per favore."

"Come hai fatto a ridurti così? Si puó sapere? E chi cazzo era il ragazzo con cui ti sei baciata mentre ballavi?"

"Ma di che stai parlando?"

"Lascia perdere."

Mi alzai e andai verso di lui per costringerlo a rispondermi.

"Cos'è successo? Mi ha baciata un ragazzo?" chiesi spaventata.

"Così ti ho trovata non appena sono rientrato. Non è stato un bello spettacolo." rispose evitando di guardarmi in faccia.

"Levi cazzo ero ubriaca! Non lo volevo, è stato contro la mia volontà se è successo!"

"Okay, ora vai a vestirti o faremo tardi."

Non potevo credere di trovarmi davvero in quella situazione. Era tutto troppo assurdo, speravo di essere in un sogno.

Andai verso la porta d'ingresso prendendo la borsa e le scarpe. Prima di aprirla e di uscire mi voltai per dirgli un'ultima cosa.

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