[35] rabbia

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"Come sarebbe a dire?" sbraitó Eren

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"Come sarebbe a dire?" sbraitó Eren.

"Non voglio partecipare al lavoro con Petra Ral." risposi sinceramente.

Ero andata a trovarlo nel suo studio privato, da sola, per parlargli.

Avevo lasciato solo Levi con Armin nell'altra stanza, entrambi mi aspettavano per iniziare a lavorare.

La situazione non sembrava andare molto bene.

"E ti ritiri indietro ora? Perché mai?"

"Perché non ho intenzione di farmi trattare male." Eren mi guardó stranito dalla testa ai piedi.

Avevo cercato di spiegargli con tutta la diplomazia di cui ero capace (poca in realtà) che mollare questo lavoro sarebbe stato un sacrificio anche per me, ma era la cosa più giusta da fare.

Niente da fare, non mi ascoltava.

"Non puoi più andartene, ormai sei qui e lavorerai per Petra Ral!"

Mi irrigidivo mentre continuava a urlarmi contro che non potevo mollare all'ultimo.

Avevo tentato di mostrarmi ragionevole, ma lui no.

Allora esplosi.

"Non ho intenzione di sentirmi costretta a fare qualcosa!" urlai.

Incominciammo a gridare tra di noi, liberando tutto il rancore reciproco che abitualmente tenevamo a freno per quieto vivere.

Quando Eren lasciava uscire la belva che era in lui, diventava come folle di rabbia, incontrollabile, spaventoso.

"È il suo lavoro, non puó opporsi."

"Si che posso! Lavorerò solo per Levi, non può dirmi cosa devo fare."

Appena vidi che cominció a tuonare, schiumando quasi bava dalla bocca spalancata per la tutte le urla che stava facendo, valutai per un secondo la situazione guardandomi intorno.

Levi era già tra noi, pronto a dividerci.

Armin guardó allibito la situazione senza intervenire.

Potevo abbandonarmi alla mia rabbia.

Riempii i miei polmoni d'aria, poi aprii la bocca. Ne era uscito un suono stridulo, acuto, isterico, che stendevo a credere sarebbe potuto uscire dalle mie corde vocali.

"Adesso calmatevi." disse Levi.

Improvvisamente Petra entró nella stanza, "Che succede qui? Oh, ovviamente T/N..."

Volevo urlare fino a farmi dolere la gola, fino a perdere la voce, che in quel momento era ancora rauca.

"Quindi? Nessuno mi risponde?" ripetè Petra.

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