𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏𝟐

240 15 2
                                    

13 settembre 1993
Hogwarts

Era sera, ed ero in biblioteca. Stavo facendo finta di cercare un libro, invece era solo un tentativo disperato di mascherare la mia solitudine.

Dovevo ammettere che, parlare con Fred, mi aveva davvero scossa, emotivamente.

Se davvero non l'avevo fatto sentire abbastanza importante, ero davvero una persona orribile, era tutta colpa mia. Fred non meritava questo. Ma come potevo fare? Come potevo rimediare?

"Ciao, Y/n."

"Hermione. Buonasera."
"Sai sono venuta qui in biblioteca per staccare un po' da Harry e Ron."

Sospirò lei.

"Sai sono proprio insopportabili a volte, capisci che intendo vero?"

"Sei solo tu che non sai reggerli."
"Allora Y/n, ho saputo che adesso parli con Draco. Devo dire che mi ha sorpreso, ma beh, in fondo, sapevamo tutti che dovevi essere una serpeverde."

"Ci ho letteralmente parlato una volta, oggi."
"Beh ma a me sembravate piuttosto vicini."
"Non capisco quale sia il problema Hermione."
"Beh, ma lui insomma, è un serpeverde Y/n. Noi grifondoro non-"

"Tesoro, quello che stai dicendo può essere considerato una forma di 'razzismo', o per essere più precisi, semplice discriminazione. Sei una ragazza troppo intelligente e ovviamente hai capito che le persone sono tutte uguali e nessuno va discriminato. Quindi te lo richiedo. Perché a te, Hermione Granger, una ragazza a cui ne io ne tantomeno lui siamo particolarmente legati, da fastidio che io parli con Draco?"

"Beh io-"
"Lui ti piace, vero?"
"Non essere ridicola!"

"Stai dando della ridicola alla persona sbagliata. Quindi? Cosa devo fare? Stargli lontano fino a quando lui non si accorgerà di te? D'accordo, tanto sarà lui a venire da me."

E con questo si trasformò in 'Granger-pesce-palla' gonfiando le guance, ovviamente rosse, e incavando ancora di più gli occhi. Sbatté il suo libro si alzò e, quasi inciampando, se ne andò.

Davvero Patetica.

Disse quella sola come un cane.
Non ero una persona orribile quindi quello non mi aveva fatto sentire meglio.

Ad ogni modo allora dovevo aspettare un po' di tempo per rientrare in dormitorio, così andai a fare ancora un giro. Tanto era tutto esercizio.

Uscii dalla biblioteca ed andai nel cortile, di nuovo. Avrei potuto mettermi un po' sotto un albero e non lo so, parlare con uno dei dissennatori che cercano mio padre. Certo. Mi sedetti ai piedi di uno dei grandi alberi di Hogwarts, quel grande albero.

Sul tronco di quell'albero albero c'erano incise le iniziali dei miei genitori.

Le aveva scritte mio padre, poiché mia madre non aveva studiato qui ad Hogwarts, ma a Beauxbatons. Lei mi  raccontava sempre che lì era tutto più lussuoso e pregiato.

Tutte le streghe imparavano a essere aggraziate e femminili, mentre i maschi ad essere dei veri gentiluomini. Non come quei grezzi che si trovano ad Hogwarts. Tra cui fra l'altro faceva parte anche mio padre.

Mi rannicchiai ai piedi di quell'albero, mi sentivo ancora più sola, senza mia madre, senza mio padre.

Purtroppo, io li ho visti solo una volta insieme. Il resto del tempo venivo lanciata in giro come una pallina da tennis, finché non fu tutto finito, e rimasi sola, con Kreacher, e il fantasma di mio zio, Regulus.

Stavo per chiudere gli occhi ed addormentarmi, ma un fruscio d'ali mi ha fermato dal farlo.

"Begart! Eccoti. Ma dov'eri finito scusami? Non ti fai vivo dal primo giorno di scuola. Almeno tu non mi lasci sola. Cos'hai per me?"

Nel becco portava una piccola lettera, gliela sfilai e la aprii.

Cara Y/n,
Tesoro mio, sono riuscito a uscire, tutto grazie a te, sono molto fiero della mia bambina. Uno dei 4 ti sarà vicino fino al mio arrivo, saprai già chi è dato che è l'unico rimastomi. Fidati del lupo, ma non del topo. Tieniti stretta gli amici Y/n. Sto arrivando, e la vendetta è vicina.

Ti voglio bene e te ne vorrò sempre.
Salutami Begart.

Felpato.
P.s il tuo gufo mi ha morso.

A volte sapeva essere davvero inquietante. Domani ho difesa contro le arti oscure mi sembra. Parlerò con 'il lupo'.

Per quanto riguarda il topo non ne ero molto certa. Il mio sospetto principale era che Minus si nascondesse sotto forma di crosta. Bastava che non facessi casini inutili e sarebbe andato tutto bene.

Begart se ne volò via, ed io finalmente riuscii ad addormentarmi.

Mi svegliai presto ed andai nella sala grande a fare colazione. Harry e Ron si stavano avvicinando a me.

"Me lo spieghi?" "Questo è davvero molto inquietante Harry

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

"Me lo spieghi?"
"Questo è davvero molto inquietante Harry."

"Non mi importa Y/n, rispondi."

752

𝐛𝐥𝐚𝐜𝐤.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora