𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟐𝟓

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31 ottobre 1993
Hogwarts

"Quindi ora tocca a me scegliere? D'accordo, vediamo. Y/n, giusto?"

Disse Cedric, continuando a guardarmi negli occhi.

"Esatto."
"Obbligo o verità?"
"Verità."

Fece un mezzo sorriso.

"Allora dimmi a tua volta, qual'è il ragazzo più bello di Hogwarts."

Si cominciò a sentire una specie di fremito, soprattutto fra i ragazzi, sinceramente non sapevo neanche che cosa rispondere.

"Deve essere in questo cerchio oppure basta che sia qui a scuola."
"Come vuoi, però, se si trovasse in questo cerchio, sarebbe più divertente, non trovi?"
"Beh, tu, come ti chiami?"
"Cedric, Diggory."
"Beh, Cedric Diggory, secondo me il ragazzo più bello di questa scuola è Albus Percival Wulfric Brian Silente, ma se si parla di questo cerchio, mi vedo costretta a fare il tuo nome."

Risposi io, scaturendo risate e sorrisi generali.

"Beh, grazie."

Mi disse Cedric, ridacchiando insieme ai suoi amici.

"Tocca a te ora Y/n."
"Dunque, allora."

"Ma siete impazziti? Vi sembra opportuno organizzare una festa a scuola di notte quando un criminale gira a piedi libero? E poi con la sua stessa figlia! È sicuramente sua complice!"
"Hermione, smettila, Y/n non ha mai fatto nulla di sospetto, ed è nella nostra stessa situazione."
"E poi una festa ci voleva."
"Esatto, quindi se vuoi rimanere va bene, ma lasciaci divertire, oppure vattene."
"Guastafeste."

"D'accordo, mi unirò a voi, ma se finisce male io non ho nessuna colpa."
"Lo vedremo."

La castana si sedette nel grande cerchio, accanto a Draco, ovviamente.

"Hermione, obbligo o verità?"
"Ah no. Io non gioco a questi giochi stupidi!"
"Hermione non rompere per una buona volta e scegli."
"D'accordo allora, obbligo."

Rispose, guardandomi con aria di sfida, incrociando le braccia e sbuffando, come una bambina.

Fred mi sussurrò qualcosa all'orecchio, o meglio, l'idea più geniale di tutte.

"Dimmi Hermione, sai in che cosa consiste il gioco dei 'sette minuti in paradiso'?"
"Ho scelto obbligo, non verità, Y/n."
"Stai zitta e rispondi."
"D'accordo. No, non conosco questo stupido gioco."
"Okay, allora te lo spiegheremo noi."

Dissero Fred e George.

"Starai chiusa dentro un armadio per sette minuti con qualcuno, che sceglierà Y/n."
"No. Io non lo faccio."
"Hermione."

Cominciai a dire io.

"Ti obbligo, a giocare a 'sette minuti in paradiso' con Draco."

La Granger divenne rossa d'un colpo, Draco sbuffò, con in sottofondo le voci di tutti gli studenti eccitati, insieme all'eco degli 'oooo' generali. Mentre io e Fred ci davamo il cinque per la nostra geniale idea.

Dopo un paio di minuti dei capricci imbarazzati di Hermione, riuscimmo finalmente a lasciarli solo nell'armadio delle scope dei serpeverde.

"Sei un genio Y/n!"
"No, non è stata del tutto mia l'idea."

Dissi io sorridendo, appoggiando la mano sulla spalla di Fred, indicando il vero autore di quel 'piano malvagio'.

"Quindi voi state insieme, come coppia?"
"No no, Y/n non ha un fidanzato, giusto?"
"No, non ce l'ho un fidanzato."
"Esatto, siamo solo migliori amici."

Disse Fred, senza nessuna enfasi, di solito era sempre allegro quando parlava di questo. Passarono cinque minuti, che spendemmo a chiacchierare un po' con tutti. Si era creata davvero una bella atmosfera, anche tra le diverse case, atmosfera che venne spezzata da Draco, che aprì la porta dell'armadio con un incantesimo, e andando a rifugiarsi nel cerchio.

"Non sono ancora passati sette minuti Malfoy!"
"Già! Come mai sei già uscito? Le puzzava l'alito?"

Disse Seamus ad alta voce, il che portò tutti a sghignazzare di nuovo.

"No, quella mezzosangue ha provato a baciarmi!"
"Che cosa? Che scandalo!"

Disse Pansy, accanto a me, mentre io mi limitavo a ridere di gusto.

"E com'è stato Draco? Ti è piaciuto?"
"Neanche un po'! È stato disgustoso."
"Ma dov'è Hermione?"

Chiesi io dopo, Abbas preoccupata, perché di Hermione non c'era più traccia.

"Non lo so, e poi che ti importa, è sempre stata antipatica, soprattutto con te."
"Si ma, è sparita. Provo ad andare a cercarla."
"Ma no Y/n, lascia stare!"
"Ci metto cinque minuti, poi torno, promesso! Ciao!"

Salutai velocemente, prima di uscire dalla sala comune, tirai fuori dalla borsa, che ovviamente era magica, il mantello dell'invisibilità che avevo 'preso in prestito' a Harry prima di uscire. E tirai fuori anche la mappa, per riuscire a trovare Hermione in fretta.

"Giuro solennemente di non avere buone intenzioni."

"Hermione."

Dopo che lo pronunciai, il suo nome apparve sulla mappa, si trovava in cima alla torre di astronomia, ferma, e da sola. Era andata lì a piangere. Decisi di raggiungerla, e salii tutte le scale, facendo il meno rumore possibile, per non svegliare i quadri.

Finalmente dopo tante scale, la raggiunsi. Ed era tutto proprio come me l'ero immaginato, Hermione seduta, con le ginocchia al petto, a singhiozzare. Mi levai il mantello.

"Fatto il misfatto."

Dissi con un sussurro, puntando la bacchetta sulla carta vecchia della mappa, mettendola subito via, insieme al mantello.

"Hermione?"
"Va via!"
"Hermione, sono venuta a cercarti perché ero preoccupata per te, il minimo che tu possa fare è ascoltarmi."

"Non è vero! Tu sei qui per uccidermi! Perché sei come tuo padre, un assassina!"
"Non ho mai conosciuto mio padre, non ho mai sentito la sua voce, e l'ho visto solo su una pagina di giornale e in vecchie fotografie. Non so nulla di lui."

Mentii io, per tranquillizzarla e mettere fine a quella storia una volta per tutte.

"Ah. Non lo sapevo."
"È solo che non hai mai voluto ascoltarmi."
"Mi dispiace."
"Non fa niente. Ma vorrei darti un consiglio, non essere così fredda e antipatica con tutti, o loro non apprezzeranno la vera Hermione."

"Davvero?"
"Si."
"Scusami, per tutto, grazie per essere venuta qui."

Mi disse lei, appoggiando le sua testa sulla mia spalla.

"Di niente."

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