31 ottobre 1993
HogwartsIo e Harry alla fine avevamo optato per travestirci da gatti, ovvero metterci solo delle orecchie in testa e basta.
Ero seduta davanti allo specchio nel dormitorio, mi stavo sistemando i capelli e la faccia, perché di lì a poco sarei dovuta scendere a cenare e festeggiare Halloween.
Hermione era già scesa da un po', per travestimento si era semplicemente messa un cerchietto con sopra un cilindro nero, con delle piume azzurre.
Mi stavo mettendo gli orecchini quando qualcuno bussò alla porta.
"Avanti!"
Feci io.
"Con permesso."
Draco fece il suo ingresso dentro la stanza, si guardò un po' intorno e poi mi raggiunse, si mise dietro di me e si appoggiò allo schienale della sedia su cui ero seduta. Ci guardammo attraverso lo specchio per un paio di secondi.
"Ciao, Draco."
"Stai ehm, bene oggi."
"Grazie anche tu sei molto bello, sei vestito da vampiro? O da principe?"Indossava una camicia larga, molto antiquata, con sopra un gilet nero, tipico vestiario elegante dei tempi passati.
"Ah beh, potrei anche essere entrambi."
Disse lui scherzosamente.
"A cosa devo l'onore della vostra visita, o mio principe?"
"Beh, la casa del serpeverde ha organizzato una piccola festicciola questa sera, ti andrebbe di venirci?"
"Non lo so, io avevo altri piani con-"
"Sono invitati anche i grifondoro."Disse lui, evidentemente irritato mentre pronunciava la parola 'grifondoro'.
"Ah davvero? Allora verrò volentieri."
"Bene, benissimo ehm, inizia alle nove! Ti aspetto la."
"Okay, allora a dopo, Draco."
"Ciao Y/n, e ah! Promettimi che non mancherai."Quell'ultima frase la disse facendosi più serio.
"Certo."
"Okay, a più tardi!"Draco si precipitò fuori dalla porta, sembrava davvero felicissimo. Io continuai a fissarmi attraverso lo specchio. Mi chiedevo, cosa vedesse Draco in me, cosa vedessero Harry, Ron, George e Fred. Mi chiedevo, se ero davvero così speciale come dicevano, così gentile, così empatica, così perfetta.
Hai miei occhi, tutto quello era una messa in scena, la mia vita, io stessa ero solo una messa in scena, uno stupido teatrino fatto per compiacere gli altri.
Mi domandavo se Remus mi volesse bene solo perché si sentiva in pena per mio padre, e se i miei amici, si potevano definire tali solo per la mia faccia.
Un'altra domanda, che rimaneva fissa nella mia mente era se lui, era la mia persona. Io non lo volevo, aveva detto che io ero vincolata ad amarlo, ma io non volevo, volevo solo avere una vita mediocre, semplice, uguale a tante altre, monotona, e con tanto amore.
Per anni, ero stata costretta a scomparire dal mondo, una bambina che vive da sola? Sarei stata mandata in un orfanotrofio, e non avrei più ricordato nulla, mi avrebbero fatto del male per via della mia magia.
Stavo continuando a scappare, da tutto e da tutti, e mi chiedevo, se avrei mai trovato una persona per la quale valeva la pena fermarsi.
"Y/n! Sei pronta?"
Una voce al di là della porta mi chiamò, mentre bussava.
"Fred?"
"Il solo ed unico! Dai scendi a mangiare! Abbiamo una festa a cui dobbiamo assolutamente prendere parte!"Andai verso la porta e la aprii, Fred era lì, ad aspettarmi, non sembrava travestito da qualcosa in particolare, aveva solo un mazzo di rose rosse in mano.
"Ciao, Y/n. Questi sono per te. Sei bellissima."
Disse lui, sembrava quasi che si fosse studiato e ripetuto allo specchio quelle parole per ore ed ore, aspettando solo di dirle.
"Grazie Fred, sono stupende."
Dissi, mentre gli accarezzai la guancia. Lui mi porse le rose, che io andai a mettere subito in un vaso da parte allo specchio che avevo usato per sistemarmi.
Quando mi girai per andare verso la porta Fred era già davanti a me, vicinissimo. Senza pensarci troppo mi misi in punta di piedi e gli baciai la guancia, lui invece mi cinse la vita con le sue braccia, e rimanemmo lì, in quello stato, in un lungo abbraccio.
Dopo un po' lo lasciai andare, e gli rivolsi un sorriso, al quale lui rispose a sua volta. Lentamente ci avviammo verso la sala grande per cenare, tutti insieme.
Arrivammo alla sala grande, c'erano tutti, tranne George, lo cercai per un attimo con lo sguardo e lo vidi mentre se ne stava seduto beato da parte ad Angelina.
"Finalmente è riuscito a fare colpo!"
Dissi io, mentre sprizzavo gioia da tutti i pori. Io adoravo Angelina, era bella, divertente ed era bravissima a quidditch. Era sempre gentile con tutti e molto giusta e onesta, non c'era persona migliore per George.
"Eh si, hai visto Potter? Quando lo fai anche tu?"
"Sta zitto Fred."Fred invece continuò a stuzzicarlo.
"Perché siete vestiti da gatti?"
"È Halloween."
"Ma mettersi un paio di orecchie finte non è un vero travestimento pauroso!"
"Tu non sei vestito da niente.""Prima di tutto, sono vestito da George."
"Si, come ogni giorno."Commentò sbuffando Harry.
"Non sei molto carino, comunque, io e il mio compare George abbiamo preparato una sorpresa."
"Mi piacciono le sorprese!"
"Odio le sorprese."Fred si avvicinò a me ed Harry sporgendosi in avanti, e noi lo imitammo a nostra volta, poi, attirò l'attenzione di Ron tirandogli uno mal rovescio che gli fece smettere di mangiare e avvicinarsi a noi.
"Che c'è?!"
"Questo è il piano mocciosi, stasera ci sarà una festa nella sala comune del serpeverde."
"E allora? Lo sappiamo."
"Non è questo il punto Potter, il punto è questa preziosa cosette qui."Rispose George, che nel frattempo ci aveva raggiunto, tirando fuori una già letta con dentro un liquido rosa e azzurro.
"Che cos'è?"
"Zucchero filato liquido."
"Smettila di pensare al cibo Ron!"
"Scusa."Fred e George si guardarono con fare maligno, come al solito, e poi guardarono me.
"Questa pozione qui vi trasformerà-"
"-nei mostri più orrendi e paurosi.""Porteremo un omaggio ai nostri cari amici del serpeverde."
Dissero poi all'unisono.
"Io ci sto."
"Che idea geniale!"
"Voi siete fuori, io farò da diversivo."
"Ah non ci trasformeremo noi?"
"No idiota, saranno Malfoy e i suoi due scagnozzi a diventarlo."Harry si mise a ridacchiare.
"A che ora inizia la festa?"
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𝐛𝐥𝐚𝐜𝐤.
FanfictionHogwarts, 1991-1997 Disclaimer: Harry Potter e i suoi personaggi appartengono alla loro legittima proprietaria! Nessuna foto o video che uso in questa storia è mio, a meno che non dichiari diversamente!