𝐛𝐥𝐚𝐜𝐤.

𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟐𝟕

1 novembre 1993
Hogwarts

"Quindi, lo hai baciato."
"Che cosa ci fai qui tu?"
"Rispondi, alla mia domanda."
"No, lui ha baciato me. Io non lo volevo."
"Perché tu vuoi solo me. Non è vero, douchesse?"
"Certo."

Mentii.

"Bene."
"Posso-"
"No, non puoi andare, adesso."
"Che mi dici dell'altro, anzi, degli altri?"
"Chi?-"

"Fred Weasley, Cedric Diggory e anche, Harry Potter. Tre ragazzi disgustosi della peggior specie che ti ronzano intorno. Pensi davvero che non veda come ti sbavano dietro? E a quanto pare, per te è lo stesso, con questo, Cedric."

"Era soltanto un gioco! Per favore-"
"Non mi interessa. Adesso vattene, prima che ti faccia del male."
"Tu mi ami vero?"
"Ti ho detto di andartene."
"Non mi faresti del male se mi amassi veramente."
"Ti ho detto di- Che cosa?"

Gli misi le mani sulle spalle, attaccando il mio corpo al suo.

"Oh, douchesse."

Aveva abboccato, posò le sue mani sui miei fianchi, stringendomi a lui. Ero terrorizzata, non lo amavo, avevo paura di lui, ma era l'unico modo intelligente per levarmelo di torno, almeno per un po'.

"Vieni."
"E dove?"

Rispose con un sospiro.

"Sul letto, dormi con me."
"Assolutamente."

Si staccò e mi prese per mano, delicatamente. Lo portai verso il mio letto, sul quale lui si sedette subito.

"Vieni qui."
"Lì?"

Dissi io, indicando le sue gambe.

"Certo."

Mi sistemai sopra di lui, che stranamente mi sorrise.

"Il rosso ti dona."
"Grazie."

Gli risposi con un sorriso, mentre lui spostò una ciocca dei miei capelli dietro il mio orecchio. Lasciò la sua mano fredda sulla mia guancia, accarezzandomela dolcemente. Io affondai il viso ancora di più nella sua mano, posando le mie mani sulla sua.

"Ci credi ora che voglio solo te?"
"Sarà meglio per te e per tutti quanti."

Fece scendere di poco il suo pollice, che passò lentamente sulle mie labbra. Posandoci poi le sue gelide sopra.

Ricambiai subito, non dovevo assolutamente irritarlo in qualsiasi modo, era pericoloso, stavo giocando con il fuoco, o meglio, ci stavo facendo i preliminari.

Aveva posato l'altra mano sulla mia coscia, e continuava a salire e scendere, prima lentamente, poi sempre più velocemente, sempre più in alto, sotto la gonna. Lui si muoveva avanti e indietro con la schiena, e io lo seguivo, a ritmo, strusciando su di lui. I suoi respiri si facevano sempre più affannati e più veloci.

Si staccò dalle mie labbra e scese sul mio collo, cominciando a succhiare, mordere e baciare la mia pelle nei miei punti più delicati.

"Sei così bella."

Mi sussurrò all'orecchio.

"Hm."

Mi limitai solo a dire questo.

"Mi fai impazzire, non so se, riuscirò a fermarmi."

Gli diedi un bacio sulla guancia.

"Non farlo allora."

Detto questo mi prese in vita, facendoci girare e cadere sul mio morbido letto rosso. Io sotto di lui, che affondavo nelle coperte, e lui sopra di me, in mezzo alle mie gambe, che mi guardava infuocato.

"Y/n? Perché hai chiuso a chiave?"

Hermione era tornata dal bagno.

"Mi dispiace, amore mio, ma dovrai aspettare ancora un pochino."
"Ci rivedremo presto, douchesse."

E mi diede un ultimo lungo bacio. E poi sparì, lasciandomi libera.

"Arrivo."
"Perché hai chiuso a chiave?"

Mi chiese la ragazza appena entrò.

"Ah è solo che sono un po' stanca, pensavo che tu fossi già nel letto a dormire."
"Ah, okay allora. Buonanotte."
"Buonanotte anche a te."

"Ah e Y/n, grazie ancora per oggi."
"Non è stato nulla, figurati. Mi ha fatto piacere."
"Quindi ora, siamo in buoni rapporti?"
"I migliori."

Ci scambiammo un sorriso e andammo a dormire.

595