Non insisto

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La squadra di Corvonero si era riunita con i propri tifosi nel corridoio degli spogliatoi, da dove i Serpeverde se n'erano già andati, rifugiandosi nella loro sala comune.
-Andiamo a salutarli, vero?- chiese Olive affiancandosi a Willow in mezzo alla folla.
-Sì- disse lei cercando di farsi strada tra i molti Corvonero, per raggiungere la squadra.
-Capitano!- la chiamò Alex e anche Austin si girò a guardarla.
-Capitano- ripetè lei andandogli incontro ed abbracciandolo. -Complimenti per la partita- gli disse e sorrise a Austin, che la guardava con un che di superiorità.
-Sì! Grande partita! Hai visto il nostro portiere?- disse dando una paca sulla spalla all'amico, che sorrise orgoglioso.
-Sì, belle parate, ma oggettivamente i cacciatori di Serpeverde fanno tiri facili- disse lei stuzzicando Austin.
-Ah davvero? Pensavo che vi avessero battuti all'ultima partita- ribatté lui e Willow spalancò la bocca con fare offeso.
-Non abbiamo perso per i goal! Se fosse stato solo per i tiri gli avremmo asfaltati!- si difese lei e Austin alzò le mani al cielo.
-Su questo non ho niente da dire- ammise facendola ridere. -Anche se aspetto di vederti in campo per assicurarmi se sei davvero brava come dici- disse lui con un sorriso furbo.
-Bene, dimmi solo quando e ci sarò- lo sfidò lei con sguardo deciso e lui rise appena.
-Non intendevo così in fretta- disse ridendo.
-Mi hai sfidato, ti stai già tirando indietro?- chiese lei avvicinandosi a lui.
-No- disse sorridendo.
-Bene, perché io non ho intenzione di dartela vinta- disse lei abbassando il tono di voce.
-Nemmeno io- disse lui sorridendo.
-Wake! Perché tu ed Olivia non venite a festeggiare con noi in Sala Comune?- chiese Alex intromettendosi tra i due. -Sembra che vadano molto d'accordo loro due- disse abbassando la voce e indicando i due giovani cercatori che stavano ridendo insieme.
-Non sarà sicuramente all'altezza delle feste dei Grifondoro ma perché no- disse sorridendo. -E comunque si chiama Olive, non Olivia, ricordatelo per il prossimo anno- disse in tono minaccioso puntando il dito contro Alex.

-Adesso se le sente- disse Elektra nervosamente.
-Non è il caso se prima magari ti calmi?- azzardò Sirius.
-NO!- tuonò Elektra.
-No, okay, no- disse Sirius ritirandosi nel suo angolino.
-Era alla partita dei Corvonero, vado a vedere se hanno finito- disse sbirciando fuori dalla finestra, da dove si intravedeva il campo da Quidditch, ma non riusciva a capire se ci fossero ancora giocatori in campo o no.
-Perché andava alla partita di Corvonero?- chiese Sirius curioso.
-Per Alex e perché Olive gliel'ha chiesto- spiegò lei sbrigativamente andando verso la porta a grandi passi.
-Alex? Esce con Alex?- chiese Sirius curioso.
-Chiedilo a James, a me nasconde le cose evidentemente- disse Elektra furiosa prima di chiudersi la porta alle spalle. Non riusciva a crederci che Willow le avesse nascosto un dettaglio così rilevante! Dopo che avevano passato un'intera estate a dirsi che doveva superare Sirius, che non doveva più pensarci, che doveva andare avanti lei non solo ci era tornata a letto ma non gliel'aveva neppure detto! Era furiosa.

Nella Sala Comune di Corvonero la musica non era troppo alta, ma c'era qualcuno che ballava comunque, c'erano delle burrobirre e nessun super alcolico.
-Non avete non so... dell'Acquaviola? Del Whiskey?- chiese Willow guardandosi intorno con espressione perplessa.
-Lo sai che già le burrobirre sono contro le regole della scuola?- le rammentò Austin porgendole una bottiglia.
-E allora?- chiese lei afferrandola. -Noi Grifondoro dopo le partite...- cominciò lei.
-Voi Grifondoro bla bla bla- disse lui prendendola in giro e lei lo guardò con fare stupito. Austin le passò un braccio intorno ai fianchi ed estrasse la bacchetta. -Bastano un po' di incantesimi rallegranti- disse lanciandoli in giro per la sala.
-Tu, stai cercando di insegnare a me, come fare una festa?- chiese lei stupita, ma senza togliersi dalla presa di Austin.
-Sì, sei perspicace per essere una Grifondoro- disse lui con un sorriso furbo.
-Sei stronzo per essere un Corvonero- ribatté lei facendolo ridere.
-Ti stavo solo prendendo in giro- disse attirandola ancora un po' a sé e Willow prese in mano il bordo del mantello della divisa del Quidditch.
-Ha un bel colore la vostra divisa- disse osservandola.
-Effettivamente sì, mi piace il blu- ammise.
-Sì ma il rosso è meglio- disse lei con voce infantile guardandolo e lui scoppiò a ridere.
-A te starebbe bene anche il blu- disse guardandola.
-A me sta bene tutto- disse lei con superiorità.
-Ah sì?- disse incuriosito.
-Sì- confermò lei sostenendo il suo sguardo, Austin le si avvicinò per poterle parlare a voce più bassa.
-Potresti dimostrarmelo uscendo con me, più volte, in modo da mostrarmi diversi outfit e dimostrarmi che stai bene con tutto- azzardò lui guardandola a pochi centimetri da lei, puntando gli occhi verdi contro quelli azzurri di lei, che fece una smorfia divertita.
-Proposta allettante, stai sfruttando la mia passione per la moda e il mio voler dimostrare di aver ragione?- gli chiese lei inclinando appena la testa.
-Anche la tua voglia di metterti in mostra- sostenne lui deciso.
-La mia voglia di mettermi in mostra?- ripeté lei stupita.
-Nessuno che non ha voglia di mettersi in mostra si mette questo rossetto rosso che, se non sbaglio, non è lo stesso che mettevi prima di Natale- disse con sguardo sicuro e Willow sorrise inevitabilmente e dovette abbassare lo sguardo per mantenere un tono dignitoso.
-Non sbagli- disse sistemandogli l'allacciatura del mantello, giusto per avere qualcosa con cui distrarsi.
-Allora? Accetti la mia proposta?- gli chiese incoraggiante.
-Dimentichi la vena di lealtà- disse lei alzando lo sguardo. -Devo dirti di no e sai il perché- gli disse senza nascondere una vena di tristezza nella voce.
-Dai ne hai almeno parlato con Elektra?- gli chiese lui impaziente.
-No ma non ne vale neanche la pena, non sono cose che si fanno- sostenne lei e lui la scrutò.
-Ma tu vorresti uscire con me se non fosse per Elektra, giusto?- le chiese e lei distolse lo sguardo, con faccia colpevole. -Ne deduco di sì- disse in tono fiero.
-Beh non ci sarebbero motivi per non concederti un appuntamento, ma invece ci sono- sostenne allontanandosi da lui. -E forse è anche il caso che vada ora- disse con una smorfia poco convinta.
-Non insisto- disse lui con un sorriso triste. -Ci vediamo domani a lezione- disse lui e lei annuì.
-A domani- disse andando verso l'uscita della loro sala comune.

Elektra era andata al campo da Quidditch, dove non c'era nessuno, così era andata in Sala Comune e in dormitorio, ma Willow non era in nessuno dei due luoghi, così piombò in camera dei ragazzi, aprendo con forza la porta, spaventando i ragazzi che erano lì dentro. James era disteso a letto con la testa che cadeva dal materasso, Remus era seduto sul suo baule con un libro in mano, Peter era in dormiveglia seduto sul proprio letto e Sirius era seduto per terra a gambe incrociate accanto a James.
-Che state facendo?- chiese guardandoli confusa.
-Ripassiamo, tu piuttosto, cosa sbatti le porte? Peter dormiva- la rimproverò James.
-No, stavo ascoltando- si difese il ragazzo interpellato.
-Stavo cercando di farli ripassare- spiegò Remus.
-Oh...- disse lei incrociando lo sguardo di Sirius, che la stava studiando. -Avete visto Willow?- chiese.
-Non era alla partita?- chiese James.
-Sì ma la partita è finita- disse lei.
-Allora no- disse James tranquillo.
-Ho bisogno della Mappa- disse Elektra seria.
-È successo qualcosa?- chiese Remus incerto.
-Non ancora, la Mappa- disse porgendo il palmo in avanti e Sirius gliel'ha passò, mettendosi accanto a lei a cercare il talloncino con il nome della ragazza.
-Eccola- disse Sirius indicandola, stava uscendo dalla torre Corvonero in quel momento.
-Splendido- disse in tono freddo, lasciando la mappa nelle mani di Sirius e uscendo dalla stanza a grandi passi.

1978Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora