Ora o mai più

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I Grifondoro si librarono in campo subito dopo i Corvonero in formazione a triangolo, facendo il giro delle tribune per ammirare i compagni che li incitavano.
-Ed ecco i campioni in carica! Ora al terzo posto nella classifica parziali, preceduti da Serpeverde e da Corvonero!- disse Harvey mentre sfrecciavano per il campo. -Abbiamo in formazione il numero 1, Nick Jacobson, portiere- disse e si levarono delle urla, dalle tribune. -Numero 2, Edward Connor, cacciatore- disse e un altro boato di urla si alzò dalla tribuna di Grifondoro. -Numero 3 il capitano Willow Anderson, cacciatrice- disse e ci fu un'altra grossa ondata di urla. -Al numero 4, Elektra Potter, cacciatrice- continuò e di nuovo le urla, che seguivano ogni nome del giocatore, mentre quelli si disponevano sul campo di fronte ai Corvonero. -Al numero 5, Andrew Abott, battitore. Numero 6, Darren Clark, battitore. E al numero 7 il nostro James Potter- disse e si levò un grosso boato di urla, principalmente femminili. -Il cercatore- concluse Harvey mentre Madama Boom si avvicinava al centro. Willow e Alex scesero dalle rispettive scope, avvicinandosi al centro del campo verde smeraldo.
-Mi aspetto correttezza dalle vostre squadre- disse Madama Boom mentre i due capitani si avvicinavano l'uno all'altro.
-Che vinca il migliore- disse Alex stringendole la mano.
-Allora sai già chi vincerà- disse Willow facendogli un ghigno furbo e l'occhiolino.
-Capitani: in formazione- disse Madama Boom e i due tornarono all'istante al loro posto. Il boccino venne liberato, ma anziché vagare per qualche secondo attorno ai giocatori come erano solite fare quelle palline dorate, questo volò via all'istante, senza dare possibilità di essere seguito con lo sguardo. Vennero liberati anche i bolidi che schizzarono in aria. La pluffa venne liberata e Madama Boom fischiò. I cacciatori si lanciarono gli uni contro gli altri per afferrare la pluffa e cominciare il gioco.

I Grifondoro giocavano bene, segnarono un punto dopo l'altro, gli schemi con le finte che Willow aveva studiato fino a notte fonda furono efficaci per confondere i cacciatori in difesa e Austin, il portiere, che comunque parava i tiri di Willow con più semplicità rispetto a quelli degli altri due. Il problema era quando perdevano la palla, i Corvonero erano altrettanto bravi e continuavano a sorpassarsi l'un l'altro a suono di goal.
-POTTER SEGNA E GRIFONDORO PASSA IN VANTAGGIO 120 A 110!- urlò Harvey mentre la folla esplodeva per il goal di Elektra. James non aveva ancora adocchiato il boccino, vagava per il campo velocemente, in modo da setacciarlo tutto prima dell'altro cercatore. Stava correndo poco sopra i cacciatori quando qualcuno gli piombò addosso, scivolò dalla scopa che perse quota improvvisamente e cadde di schiena contro il campo.

-LEXINE VIVIAN È ANDATA CONTRO A JAMES POTTER FACENDOLO CADERE DALLA SCOPA- urlò Harvey al microfono e il fischietto di Madama Boom arrivò con un fischio lungo e chiaro: interruzione dell'azione. Lexine era appesa alla scopa di James mentre la sua era caduta a terra e riuscì ad atterrare grazie alla scopa dell'avversario.
-TIME OUT! TIME OUT!- urlò Willow prendendo di forza la palla da Austin senza troppa cerimonie.
-Time out accordato- acconsentì Madama Boom e i Grifondoro si precipitarono a terra accanto a James che era disteso sulla schiena. Tutti gli spettatori si erano sporti dalle tribune per guardare in basso, non aveva fatto un grande volo, solo un paio di metri, ma era stato comunque sufficientemente spaventoso.

-James! James! Stai bene?- sentì la voce di sua sorella e vide tutta la squadra accerchiarlo. Il cielo era limpido, di un azzurro chiaro e cristallino, costellato da qualche leggera e spumosa nuvola bianca.
-James! Santo Godric, James!- disse Willow mettendosi una mano nei capelli mentre arrivavano di corsa Madama Chips e la professoressa McGranitt.
-Sto bene- disse James cercando di alzarsi, Edward gli porse una mano per aiutarlo e lui l'afferrò per tirarla su.
-James- disse in tono preoccupato la sorella. Respirava a fatica e sentiva i polmoni pesanti e la testa dolergli appena.
-Signor Potter! Non penso dovrebbe alzarsi!- disse Madama Chips mentre Elektra faceva appoggiare il fratello contro la sua spalla.
-Sto bene- ripeté lui.
-Potter- lo richiamò la McGranitt.
-Faccio solo un po' fatica a respirare- ammise lui e Madama Chips, con un colpo di bacchetta, gli alleggerì i polmoni. -Molto meglio, grazie- disse prendendo un respiro profondo e spostandosi i capelli dalla fronte grondante di sudore.
-Venga Potter, la devo visitare- disse l'infermiera ma James si spostò dalla sorella, assumendo una posizione più dritta e decisa.
-Sto bene, non rinuncerò a questa partita- disse deciso.
-James, abbiamo Olive, ce la può fare- disse Willow mettendo una mano sulla spalla della ragazzina che era già corsa in campo.
-No. È la mia ultima partita e prenderò quel cazzo di boccino.- disse deciso e la McGranitt non lo rimproverò per la parolaccia. -La mia scopa?- chiese guardandosi intorno.
-Eccola- disse Olive porgendogliela e James la rivolse un sorriso grato.
-Avviso Madama Boom che non ci saranno sostituzioni- disse la McGranitt allontanando una riluttante Madama Chips.
-Stiamo andando alla grande. Lavoriamo insieme, continuiamo così e... non fatemi più segnare- disse Willow guardando Edward e Elektra.
-Cosa? Ma tu sei bravissima nei tiri!- si stupì James.
-Sì, ma Austin conosce le mie mosse, riesce ad anticiparmi, se mi avvicino ai cerchi aspettatevi all'80% che vi passi la palla- disse Willow lanciando un'occhiata ai due cacciatori che annuirono.
-Sicuro che ce la fai, amico?- chiese Darren guardando James preoccupato che gli sorrise con sicurezza.
-Mai stato più sicuro- disse giusto prima che Madama Boom fischiò.
-Grifondoro batte un rigore per il fallo subito dal valore di 20 punti- disse Harvey al microfono.
-Elektra, vai tu- le disse Willow mentre tutti si libravano in cielo. Elektra si posizionò davanti agli anelli con la pluffa in mano, proprio davanti a Austin che si sistemava i guantoni da portiere.
-Elektra Potter batte il rigore di Grifondoro- avvisò Harvey e Austin si preparò. Un fischio, Elektra prese la rincorsa e tirò. -LA POTTER SEGNA E GRIFONDORO GUADAGNA ALTRI 20 PUNTI! La partita continua!- urlò entusiasta Harvey.

Erano passate ormai tre ore e mezza e del boccino ancora nessuna traccia.
-COLBERT WARD SEGNA E CORVONERO GUADAGNA 10 PUNTI, È IN VANTAGGIO PER 310 A 290- esclamò il cronista e James si fermò per un secondo. Aveva un problema con il fiato, ma non aveva intenzione di mollare. Sapeva che quella era la sua ultima occasione: ora o mai più. Il boccino sembrava sparito, né lui né Wilkinson avevano visto ancora niente, entrambi avevano vagato per il campo per tutte quelle ore e il sole dell'una cominciava a farsi sentire. Diede uno sguardo ai suoi compagni: Elektra aveva la pluffa e si infilava tra Alex Taylor e un bolide con estrema velocità, Willow afferrò la palla lanciata dall'amica e procedette ancora verso gli anelli, sembrò tentare il tiro ma in realtà la lanciò a Edward dietro di lei, lui la lanciò ad Elektra e quella mise a segno un tiro perfetto. Vide Willow concedersi un momento per spostarsi i capelli dal viso bagnato, facendo un qualche segno ad Elektra che James non intuì. Il suo sguardo sfuggì verso la tribuna di Grifondoro che festeggiava il goal, notando Lily, con i capelli rossi che volavano al vento e sventolando la sua sciarpa fortunata. Ed eccolo, un barlume d'oro, proprio dietro le tribune. James si lanciò senza esitare contro quel luccichio, ma lo perse di vista quasi subito, trovandosi Kevin Wilkinson ad inchiodare proprio accanto a lui, guardandosi intorno freneticamente.
-È un boccino stronzo, eh?- gli disse James tornando verso il campo e alzandosi in volo ancora, sperando di vederci meglio dall'alto.

-Grifondoro segna ancora, la Potter porta la squadra inparità con 380 al 253esimo minuto di partita- disse Harvey ormai con vocestanca. Erano le due e ormai erano passate quattro ore di partita. James adocchiòil cercatore di Corvonero che sembrava aver perso ogni speranza. Quasi perscaramanzia puntò gli occhi su Lily e la sua sciarpa, dovette sbattere gliocchi velocemente per verificare che fosse vero: il boccino. Si lanciò acapofitto sentendo l'aria fischiargli nelle orecchie, superò la tribunalasciando delle urla spaventate dietro di sé, quando gli spettatori siabbassarono per paura che li colpisse. Il boccino virò bruscamente e James loseguì standogli a pochi metri. Sentì Wilkinson alle calcagna, non lo vedeva malo poteva percepire. Il boccino stava andando giusto contro la torretta deiprofessori, c'erano due possibilità: o andava a sinistra e rientrava in campo oandava in alto, non poteva andare più a destra, fuori dai confini, né più inbasso contro le tribune, aveva il 50 % di possibilità. Aveva pochi secondi perdecidere e anticipare il boccino: sinistra o in alto. Valeva la pena rischiare?Sapeva che questa era un'occasione più che ghiotta per prendere il boccino, senon l'avesse preso adesso probabilmente avrebbe passato altre quattro ore a rincorrerloo l'avrebbe preso Wilkinson, che era più in alto a sinistra rispetto a lui, inuna posizione più comoda. Era la sua ultima scelta: ora o mai più. Sinistra.

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