Degno di te

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Lunedì mattina Anthea si sentiva una persona nuova, era carica e sicura di sé. Aveva passato la domenica in Sala Grande con Leah e Stephy, il posto in cui la domenica c'erano in assoluto più persone, e aveva lanciato occhiatacce a chiunque le guardasse e le persone accanto a lei sembravano aver meno voglia di giudicarla.
-Devi tirartela di più, così penseranno solo che sei aggressiva- la incoraggiò Leah.
-Che devo fare?- chiese Anthea mentre camminavano per andare a colazione.
-Tiratela, inventati di feste super esclusive e cose così, nessuno metterà in dubbio la veridicità delle cose che dici- disse abbassando la voce mentre si avvicinavano al tavolo dei Serpeverde.
-Sai, quest'estate dovresti provare a passare alla residenza estiva dei Fawley- disse Anthea alzando la voce.
-Ah sì? Ma non vai in vacanza?- le chiese Leah con un sorriso malizioso.
-Certo, una settimana andiamo a Parigi, una in Toscana, sai, il buon cibo, i bei ragazzi- disse facendole un occhiolino, mentre si versava con grazia il caffè. -Poi pensavo anche di andare a fare un paio di settimane in un'isola tropicale ma sai, non ho ancora deciso, qualche idea?- le chiese e Leah parve pensarci.
-Maldive?- propose.
-Banale- a liquidò in fretta Anthea, sistemandosi la spilla di perle fermata sulla cravatta, notando che delle ragazzine lì accanto le stavano ascoltando. -Devo farmene mandare un'altra di queste, questa ce l'ho già da un mese, ormai è il caso di buttarla- disse con fare di superiorità.
-Buongiorno- disse Justin sedendosi accanto a Leah e Anthea alzò gli occhi al cielo con fare infastidito. -Che hai che non va, Fawley?- le chiese lui in tono sgarbato.
-Tu, ecco cosa non va- disse distogliendo lo sguardo.
-Ma cos'hai?!- le chiese lui infastidito.
-È imbarazzante sedere vicino ad uno che si allaccia la cravatta al contrario- disse lanciandogli uno sguardo di disprezzo e Justin lasciò subito la sua tazza per slacciarsi la cravatta, mentre Leah rideva. Vide Regulus passare davanti a loro e sedersi molto più in là, accanto a Mulciber, Piton e Avery, degnandoli solo di un'occhiata perplessa.
-Voi sapete cos'ha che non va Regulus?- chiese Justin sovrappensiero, mentre Stephy seguiva a ruota Regulus sedendogli accanto.
-È il solito sfigato che vuole attirare l'attenzione facendo il depresso- disse Anthea con non calanche, ma alzando la voce sufficientemente perché la sentissero anche quelli accanto a loro.
-Sei aggressiva oggi, Fawley- disse Justin osservandola da sopra la tazza e lei si limitò a fare spallucce. -Mi piaci- disse con un sorrisino e anche Leah sorrise abbassando lo sguardo.

A ora di pranzo tutti guardavano Anthea tra i Serpeverde, ma con sguardo diverso rispetto a giorni prima, sembrava davvero che la temessero, o forse era l'autostima di Anthea ad essere salita troppo e si stava immaginando le cose.
Stava seduta con Leah e Justin sempre al solito posto, quando un gruppo di ragazzine del terzo o quarto anno le si avvicinò.
-Ciao Anthea- disse una di loro scuotendo la mano e Anthea fece una faccia mista tra confusione e disprezzo.
-Ciao- disse prima di lanciare un'occhiata d'intesa a Leah, che sorrise.
-Che sta succedendo?- chiese Justin confuso.
-Lascia stare Justin, ti manca qualche connessione cerebrale in più per capirlo- gli disse Leah e Anthea accennò un sorriso, lasciando il ragazzo confuso.
-Farò finta di non offendermi- disse tornando a mangiare il suo pollo.
-Quando te ne renderai conto vuol dire che sarà irreversibile- disse Anthea con un sorrisino, lanciando un'occhiata omicida al ragazzo al tavolo dei Corvonero che la stava fissando, che distolse subito lo sguardo.
-Ciao Anthea- disse Colbert piazzandosi dietro a Leah, che guardò Anthea come per dire "Attenta a quello che fai".
-Colbert, ciao- disse lei in tono atono.
-Sei libera dopo pranzo?- le chiese un po' imbarazzato dal suo sguardo penetrante.
-Ho lezione fino alle quattro- disse inclinando appena la testa verso destra. -E come vedi, adesso sto mangiando- continuò indicando il proprio piatto con fare infastidito.
-Oh, sì, certo...- disse lui sentendosi a disagio. -Allora... magari ci vediamo questo pomeriggio- le propose mettendosi le mani nelle tasche dei pantaloni.
-Devo valutare i miei impegni, ti farò sapere- gli disse vaga, prestando la sua attenzione all'insalata.
-Come fai a farmelo sapere se sei a lezione...?- chiese perplesso e lei gli sorrise con pietà.
-Troverò il modo di fartelo sapere, non temere- gli disse con un sorrisino e lui annuì un po' confuso.
-Okay allora... ciao- disse facendo un cenno anche a Leah e Justin, prima di andarsene.
-Ti avevo detto che avevi talento- le disse Leah con un'occhiata.
-A che gioco state giocando?- chiese Justin confuso e Anthea alzò le sopracciglia con fare vago, senza mai rispondere a quella domanda.

Colbert era in sala comune davanti ad un libro che non si muoveva da ormai mezzora, seduta al tavolo dietro di lui c'era Vivian Evelyn con la sua amica e sapeva che lo stava fissando.
-Colbert Ward?- disse un ragazzino che avrà avuto 12 anni avvicinandoglisi.
-Sono io- rispose lui confuso.
-La signorina Fawley dice che è disponibile per incontrarti dalle quattro e mezza all'Ingresso, per un massimo di due ore- gli disse con tono alto e Colbert era sicuro che Vivian l'avesse sentito.
-Oh... bene, grazie- disse un po' confuso al ragazzino, che annuì appena prima di andare via.
-Che sta succedendo?- chiese confuso Austin seduto in diagonale rispetto a lui nel tavolo da quattro.
-Cosa?- gli chiese Colbert confuso.
-Perché è arrivato un ragazzino a dirti che la signorina Fawley è disponibile per incontrarti? Cos'è? Neanche Silente- disse confuso e Colbert alzò le spalle.
-Non so, oggi è strana- disse confuso.
-Ma... uscite insieme?- chiese Austin abbassando la voce dopo aver lanciato un'occhiata a Vivian, che li fissava.
-Non so se si può definire uscire insieme se è "disponibile per incontrarmi"- disse mimando le virgolette con le dita e Austin accennò una risata.
-Meglio che ti concentri sullo studio, una che manda uno scagnozzo non porta niente di buono- disse in tono lungimirante, sfogliando il suo libro.
-Disse quello che si è portato a letto Willow Anderson- commentò Colbert lanciandogli un'occhiata e Austin si limitò a fingere un sorriso divertito. -Lei mandava gli scagnozzi per avvisarti quando uscire?- gli chiese e Austin alzò le spalle.
-Qualche volta, di solito veniva la ragazzina cercatrice ad avvisarmi quando mi dava buca- gli disse e Colbert annuì.
-Ciao- disse Alex interrompendo la loro conversazione facendo cadere il grosso libro di Storia della Magia sul tavolo. -Di che parlavate?- chiese prendendo a sfogliarlo velocemente.
-Ragazze- disse Austin con una smorfia divertita.
-Meglio studiare- tagliò corto Alex, prendendo la piuma e una pergamena, affiancandola alla pagina del libro e cominciando a studiare.
-Colbert- disse Vivian Evelyn piazzandosi accanto a lui con sguardo deciso e lui sbuffò appena.
-Che c'è?- le chiese infastidito.
-Posso parlarti?- gli chiese lei lanciando un'occhiataccia agli altri due al tavolo.
-Sto studiando- disse lui tornando a fissare il suo libro.
-No, non stai studiando da ormai un bel po', non ti costerà perdere 5 minuti in più- commentò Vivian.
-Io però sto cercando di studiare- si intromise Austin.
-Viv, per favore, non ora- le disse lui in tono deciso.
-Okay allora alle quattro e mezza- disse incrociando le braccia al petto e Austin accennò una risata.
-Non posso alle quattro e mezza- disse Colbert girando la pagina del libro.
-Oh perché esci con la signorina Fawley alle quattro e mezza? Ma ti rendi conto che persona è? Ha quasi ucciso una persona!- disse Vivian in tono concitato.
-Quasi- sminuì Colbert. -Come sono quasi sicuro che chi abbia appeso quelle foto per tutta la scuola si sia dato un gran da fare, proprio un bel lavoro, degno di te oserei dire- la minacciò Colbert e Austin e Alex alzarono la testa dai libri nello stesso momento.
-Non osare insinuare certe cose contro di me- disse Vivian stringendo i denti.
-Allora ti conviene starmi alla larga, con te ho chiuso- la informò Colbert tornando al proprio libro.
-Come sei caduto in basso, una mezza assassina che non sa fare altro che la cubista alle feste- disse con una smorfia.
-La smetti?- intervenne Austin lanciando un'occhiata a Vivian.
-Cos'è, la difendi anche tu? Esci anche tu con lei, ora? Non mi stupirebbe la cosa- disse Vivian con una smorfia schifata.
-La difendo perché è mia amica.- rispose Austin in tono calmo ma deciso e Vivian accennò una risata.
-Il suo unico amico è lo champagne, ti sta usando- gli disse Vivian e Austin lanciò un'occhiata a Colbert.
-La smettete qui? C'è gente che vuole studiare- disse Myranda Durville, prefetta al settimo anno, avvicinandosi al loro tavolo. -Se volete litigare andate nella sala comune dei Grifondoro- disse prima di andarsene. Vivian rimase lì, ma sia Colbert che Austin le lanciarono un'occhiata e se ne tornò al loro posto.
-Quella ha dei problemi- disse Austin con un'espressione impressionata e Colbert annuì appena mentre Alex fingeva di non aver sentito nulla.

1978Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora