Anthea e Leah tornarono più tardi di quanto avessero immaginato, piuttosto brille e ridendo tra di loro per ogni minima cosa. Apparirono in sala comune ridendo, con Leah che continuava a dire "shh" all'amica, ma che poi scoppiava a ridere con lei. Non appena misero piede trovarono una serie di ragazzi seduti al centro della sala, chini gli uni verso gli altri e si girarono a guardarle con disprezzo, era chiaro che avessero interrotto qualcosa. Anthea si ricompose subito, mentre Leah continuò a ridacchiare piano, quando Regulus si alzò in piedi, con tutta la maestosità del suo completo, più nero dei fondali del lago.
-Cosa fate qui?- chiese alle due e Leah soffocò a forza una risata, senza riuscirci un granché bene.
-Eravamo ad una festa- disse Anthea cercando di mantenere un portamento serio, ma il sorriso divertito sulle labbra la tradiva. Regulus aveva gli occhi stretti e lo sguardo glaciali, sembrava furioso.
-Una festa? Da chi?- chiese in tono grave e severo.
-Elektra Potter- rispose semplicemente Anthea alzando le spalle e Leah ebbe un altro attacco di risate, che soffocò con la mano.
-E ti sembra il caso di andare in giro per il castello alle 3 di notte? Ubriaca e dopo essere stata alla festa di una Potter?!- le abbaiò contro, senza alzare il tono, ma il suo sguardo era così duro che se avesse urlato avrebbe fatto meno effetto.
-Sono solo andata al suo compleanno, cosa c'è di male?- chiese semplicemente.
-Dopo quello che si dice in giro di te faresti meglio a non girartene ubriaca e mezza nuda in piena notte- disse secco e Leah smise all'improvviso di ridere.
-Senti Black- disse Anthea puntandogli l'indice contro al petto. -Io faccio quello che mi pare e piace, bevo quanto mi pare e mi vesto come mi pare. Se tu- disse spingendogli il dito contro al petto, affondandolo nella sua camicia nera. -Sei così sfigato da non essere mai andato ad una festa, mi dispiace per te, ma non rinuncerò a divertirmi perché tu sei invidioso. Sei solo un piccolo sfigato che cerca di fare il duro, non ti permettere mai più di dirmi una cosa del genere, non starò mai ai tuoi voleri, mai- disse con una smorfia di disprezzo, prima di superarlo seguita da Leah. Regulus rimase immobile nel punto dove era sparita Anthea, senza concepire con chiarezza cosa fosse successo.-L'hai steso!- disse Leah elettrizzata non appena entrarono nel corridoio dei dormitori femminili, ma Anthea si limitò a sbuffare in risposta. -Sei stata grande, Regulus Black al tappeto!- disse gesticolando con le mani.
-Non sono stata un po' troppo... cattiva?- azzardò e Leah sbuffò sonoramente, facendo un gesto non curante con la mano.
-Ti sei fatta rispettare, non ha nessun diritto di dirti cosa fare, hai fatto bene- disse sicura, ma Anthea si appoggiò contro la parete coperta di carta da parati damascata grigia, guardando il soffitto ad arcate in marmo.
-Però ha ragione, con quello che si dice di me non dovrei andare in giro per la scuola a bere- disse scoraggiata. -Già mi disprezzano tutti... io avevo dei progetti, volevo lavorare al Ministero, ma visto quello che si dice di me in giro... la mia reputazione è distrutta- disse chiudendo gli occhi per ricacciare indietro le lacrime di disillusione.
-Non è detto che sia distrutta- disse Leah ragionandomi. -Insomma, per ora un po' lo è, ma le cose possono cambiare- continuò appoggiandosi accanto ad Anthea, togliendosi i tacchi.
-Non penso, non sono neanche riuscita a farmi accettare e ho già distrutto tutto- continuò con voce lamentosa.
-Se vuoi avere in mano la folla hai due modi: o ti fai adorare, come James Potter, o ti fai temere- disse lanciandole un'occhiata scaltra e Anthea corrugò la fronte.
-Temere?- chiese confusa.
-Beh, sai, tutta la scuola pensa che tu sia una quasi assassina che spruzza champagne per festeggiare sui cadaveri, gira tra mari di soldi e ha un sacco di ragazzi ai suoi piedi, Narcissa Black aveva la stessa reputazione, eppure lei aveva la scuola in pugno, perché tutti la temevano. Girava per i corridoi facendo ondeggiare i suoi capelli biondi, lanciando sguardi ammiccanti ai ragazzi più belli e più elitari e sguardi di disprezzo a quelli meno ricchi, passando poi agli sguardi omicidi per i sangue impuri o i primini. Io ero al primo anno quando lei era all'ultimo eppure anche noi primini la conoscevamo e la temevamo, la gente si spostava nei corridoi quando passava lei e si vociferava che avesse spedito uno al San Mungo per averle rovinato un vestito. Parlava praticamente solo con gli altri puristi e non ha mai dato un segno di cedimento.- le raccontò e Anthea ascoltò con attenzione, con il cervello che lavorava a mille.
-Quindi, mi basterebbe solo un po' atteggiarmi e... minacciare qualcuno?- chiese e Leah alzò le spalle.
-La massa è semplice, usa il pugno di ferro e ti cadrà ai piedi, in più potrebbe anche essere che qualche ragazza più piccola si offra di aiutarti, Narcissa aveva delle tirapiedi che facevano tutto per lei, le portavano persino la borsa in aula- disse e Anthea fece uno sguardo ammirato.
-Ce la posso fare... insomma, a Ilvermorny l'ho già fatto, più o meno- disse e Leah alzò le spalle.
-Per me ne hai la stoffa, visto come hai appena steso Regulus- le disse e Anthea accennò una risata.
-Regulus è un bersaglio facile dai, è un mezzo sfigato- disse e Leah fece una buffa faccia impressionata.
-Forse per te, ma per Hogwarts i Black sono degli intoccabili, nessuno si permette di parlargli così. Hai distrutto un intoccabile, peccato non ci fosse tutto il castello ad assistere- disse facendola ridere. -Ci metterai poco ad essere temuta da tutti, e in breve costringeremo anche Vivian Evelyn a confessare- disse con una smorfia malefica e Anthea annuì, quella sera si era quasi dimenticata della sua vendetta. -Non c'è niente che mi riesca meglio della vendetta- disse con un ché di fierezza.
-Grazie Leah, davvero- le disse Anthea con un debole sorriso e Leah si limitò ad alzare una spalla.
-Domani ti sveglierai e cambierà tutto- le disse e Anthea sorrise.
-Cambierà tutto-.
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1978
FanficÉ il 1978. L'ultimo anno. L'anno della svolta. L'anno che ha segnato la fine dell'era dei Malandrini ad Hogwarts. L'anno delle scelte che cambiano il futuro. L'anno dell' "ora o mai più". L'anno del cosa è giusto o cosa e facile. L'anno dei segreti...