52. Andate via!

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Cherry fu accompagnata al piano superiore da Werhunter, che di quando in quando la sospingeva con delicati tocchi della mano contro la schiena.

Bloodhound era lì ad aspettarli, seduto su un grande divano dorato, con gli occhi spalancati a fissare il vuoto, la mano vicina ad una massiccia pistola nera posata su uno dei cuscini. Sembrava spaventato, il suo pomo d'adamo era salito e sceso come se avesse deglutito convulsamente un bolo di saliva.

«Dobbiamo stare attenti. Fare uscire la ragazza adesso, quando può essere individuabile da sola, non è una buona idea. Dobbiamo aspettare» Disse.

Cherry sentì un brividino di paura: la voce di Bloodhound era secca, fintamente distaccata, e nascondeva male la preoccupazione.

«Che succede?» Domandò Werhunter, pragmatico

«Lo studente che hanno con loro... è... non è del tutto in sé»

«Non è un problema. Punteremo le armi su di loro, se lo studente ci darà fastidio lo potremo abbattere da qui, nel frattempo la nostra Cherry Gale può convincere tutti gli altri ad andarsene. Da dove arrivano?»

«Da via Sant'Agata»
«Li centreremo senza problemi non appena saranno a tiro. Certo che sono lenti, comunque! Dovrebbero essere già arrivati da un po'. Chi è lo studente che hanno portato, a proposito?»
«Adrian Jacobs».

Cherry non sapeva esattamente come si sentiva, ma udire quel nome non l'aveva lasciata indifferente. Adrian, un suo compagno di classe, una delle poche persone che lei conosceva di persona, sarebbe certamente morto in quell'attacco: nemmeno i super professionisti sopravvivevano, se Werhunter decideva di prendere la loro vita, e un massiccio sedicenne sputafuoco non avrebbe avuto molte possibilità di riuscire dove persone migliori di lui avevano miseramente fallito.

«Oh» Disse Werhunter, frugandosi con una mano in tasca, quasi distrattamente «Sarebbe stato interessante vedere con i nostri occhi l'uso dei suoi poteri, peccato che dovremo ucciderlo prima che possa mostrarceli. Sarebbe estremamente stupido da parte nostra lasciare vivere qualcuno che potrebbe incendiare una delle mie basi preferite»

«Non sarà facile» Bloodhound scosse la testa

«Perché no?»
«Non è in sé, te l'ho detto. Ha dei pensieri... particolari. Credo che sia sotto l'effetto di una dose massiccia di One Cup»
«Hanno provato ad amplificare i suoi già impressionanti poteri?» Werhunter sorrise, interessato «E che cosa è successo? Ha funzionato?»
«Credo che lo vedremo presto. Sta arrivando da solo»
«Avevi detto che era con...»
«Sono rimasti indietro, si erano fermati, ma ora si stanno muovendo di nuovo. Hawk e Anya vogliono arrivare solo dopo che Adrian avrà mietuto le prime vittime»
«Ha senso. Peccato per loro che è un piano stupido da usare contro di noi. Ed è anche un peccato che il ragazzo non riuscirà nemmeno ad avvicinarsi alla casa»

«Non è solo drogato»
«No?»
«No. È trasformato» Bloodhound deglutì di nuovo, poi si umettò le labbra con la punta della lingua «Lo hanno trasformato, perciò abbatterlo frontalmente sarà difficile, perché non sta arrivando dalla strada»

«E da dove?»

«Dall'alto».

In quel momento si udì un rumore lacerante provenire dal piano superiore, come se qualcuno stesse cercando di scoperchiare il tetto dell'edificio.

«Sta entrando» Aggiunse Bloodhound, allungando la mano per prendere la pistola «Spero di ricordarmi bene come si fa a sparare, perché se non lo ammazzo con un colpo solo è un bel guaio».

Cherry credette di sentire un urlo che proveniva dal piano superiore, un verso quasi inumano di rabbia e paura.

«Quanti piani ha questo edificio?» Domandò

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