29. I misteri di Teo

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«C'era una volta» Iniziò a raccontare il folle «Un bimbo piccolino e magrolino, con una zazzera arruffata di capelli castani, che si chiamava Teo Macklemore...».

Quando aveva sei anni, il piccolo Teo scoprì di avere un potere incredibile: poteva riportare in vita i morti. Purtroppo per farlo doveva usare la propria energia vitale, quindi morì pure lui, per riportare in vita un gatto che era stato investito da una macchina pochi minuti prima.

Quel gatto si chiamava Bringo. Bringo era un micino dal pelo bianco come neve, con due grandi occhi gialli, e fu probabilmente molto sorpreso di essersi risvegliato dopo la morte, anche se in effetti, visto che io non sono un gatto, non so dirtelo con certezza. Però sembrava molto sorpreso, come se avesse visto un fantasma, o magari come se fosse un fantasma, e posso dirtelo perché io avevo sette anni ed ero proprio lì quando il mio amico omonimo morì per riportare in vita Bringo.

I genitori dell'altro Teo, i signor Macklemore, se la presero con me e pensarono che fossi stato io ad uccidere il loro bambino, ma non era affatto così! Gli raccontai che stavamo solo guardando un gatto morto quando il loro figlio si era accasciato a terra e al suo posto il gattino si era aggiustato, aveva ritirato in sé il sangue perso e si era alzato in piedi.

Ovviamente, poiché nessuno aveva mai manifestato un potere del genere (almeno che loro sapessero), pensarono che avessi mentito, ma per fortuna un'indagine della polizia rivelò che le cose erano andate esattamente come avevo detto io.

Il capo dell'FBI di quel tempo si chiamava... non mi ricordo come si chiamava, a dire il vero, ma mi ricordo la sua faccia: era arancione. Davvero, arancione come uno snack al formaggio e paprica! E il suo potere era di ricostruire gli avvenimenti accaduti fino a due giorni prima in un determinato luogo, perciò chiudendo gli occhi riuscì a vedere la stessa scena che avevo visto io: Teo Macklemore che moriva e il gatto Bringo che tornava in vita.

Il gatto fu portato via da degli uomini tutti vestiti di nero come becchini, ma che portavano gli occhiali da sole e gli auricolari, e che dicevano di dover fare degli accertamenti scientifici sul primo animale tornato in vita della storia umana. Probabilmente non trovarono niente di strano in lui, perché un paio di settimane dopo riportarono Bringo nella nostra strada.

I signori Macklemore decisero di adottare il gatto, visto che era un randagio, e ogni volta che lo guardavano piangevano, forse pensando al figlio perduto. Era una lagna continua e terribile: ogni volta che uscivo per giocare a palla nel vialetto, vedevo sempre i Macklemore che aprivano scatolette di cibo e piangevano, giocavano con Bringo e piangevano, uscivano a buttare la lettiera sporca nella spazzatura e piangevano.

Una volta ero così distratto dai loro piagnistei che fui un colpito da un camioncino alla testa, ma ovviamente sono sopravvissuto.

Un giorno però la lagna finì, perché Bringo scomparve nel nulla. E quando dico che scomparve, intendo proprio che sparì, evaporando di fronte agli occhi di tutti durante un barbecue.

Gli uomini con gli occhiali e i completi neri non dovevano essere stati molto bravi a scoprire le anomalie che si celavano in Bringo, perché non erano proprio riusciti a prevedere questa possibilità.

Tutti tornarono a casa da quel barbecue scossi: un gatto che evapora non si vede tutti i giorni. E poi le braciole con la salsa che avevamo mangiato facevano schifo, perciò non si poteva fare a meno di essere scioccati.

Nel quartiere si fece un gran parlare di Bringo, tutti con le proprie teorie sul perché un felino avesse deciso (o magari gli fosse inconsapevolmente accaduto), di scolorirsi e scomparire come se fosse stata un'animazione... finché non tornarono di nuovo gli uomini in nero che intimarono a tutti, compreso a me che ero solo un bambino, di non raccontare per nessun motivo quello che era successo al gatto. I giornali non ne parlarono, la tv non ne parlò: un animale era stato riportato in vita e un paio di mesi dopo era scomparso nel nulla, ma sembrava proprio che la popolazione non avesse il diritto di sapere questa cosa straordinaria.

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