3. Prince Puma

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La bambina rimase in ascolto per un istante, dopo aver chiamato. Un verso debole, come un miagolio, le rispose. Lei corse verso il suono, saltando a piè pari due chiocciole, e si infilò tra le felci che si curvavano enormi verso il terreno irregolare.

Si fermò di colpo quando pensò di essersi trovata davanti un grosso gatto marrone. Cherry non era una grande amante di questi animali, preferiva senza dubbio i cani, quelli da caccia, perciò sentì una fitta di delusione. Un gatto non era un buon amico per una bambina come lei...

Poi però il piccolo felino alzò la testa e la guardò. Aveva occhi blu, dolci, incastonati in una testa rotonda dai contorni soffici, con il muso decorato da due grandi macchie nere e un naso che non sembrava esattamente quello di un gatto. Miagolò ancora e Cherry poté vedere i dentini minuscoli nella bocca, troppo piccoli per essere quelli di un adulto. Eppure era bello grosso! Non poteva assolutamente essere un gatto.

«Sei un cucciolo!» Esclamò Cherry.

Il felino si alzò in piedi goffamente e cercò di saltare via, ma rimase impigliato nell'intrico di un cespuglio. Cherry corse a liberarlo con delicatezza e lo prese in braccio. Lo sentiva tremare fra le sue braccia, caldo, morbido e spaventato.

«Non avere paura» Mormorò «Non avere paura... siamo amici. Sono la tua nuova amica».

Il cucciolo non aveva mai visto un essere umano prima d'ora, se non da lontanissimo, guardando verso i sentieri dalla cima del suo regno di roccia, e sua madre lo aveva sempre fatto allontanare in fretta da quelle creature. Gli animali che camminano su due piedi, aveva capito il piccolo, erano pericolosi.

«Non avere paura...» Cherry affondò il naso nel morbido pelame dietro la testa del cucciolo mentre ripercorreva a ritroso il percorso da cui era venuta.

Si guardava intorno con attenzione, cercando di individuare gli elementi del paesaggio che le erano familiari. Ecco l'albero con la faccetta gentile nella corteccia! E poi ecco il ceppo collassato con la ragnatela! Con passo sicuro, la bambina tornò a casa reggendo fra le braccia il suo nuovo amico.

«Papà!» Esclamò, correndo nell'orto «Papà!»
«Non pestare le piantine, tesoro» le raccomandò Tom, subito pentendosene

«Non pesto mai le piantine, papà. Guarda cosa ho trovato, invece!».

L'uomo, che era inginocchiato e chino su un bulbo che aveva appena disseppellito e stava cercando di identificare, alzò la testa e trasalì. Sua figlia aveva in braccio un gatto enorme e sproporzionato, con la testa grossa e una lunga coda penzolante. Solo alla seconda occhiata Tom capì che si trattava di un puma.

«Dove l'hai preso?» Domandò, alzandosi con un po' di difficoltà

«È il mio nuovo amico. Ti piace? Ti piace? L'ho trovato nel bosco, come ti avevo detto»

«Mi avevi detto che...» Tom scosse la testa «Non mi ricordavo che me l'avessi detto»

«Papà! Che cos'è?»
«Un animale selvatico»

«È un amico, non un animale selvatico!» lo corresse lei, aggrottando la fronte «Intendo, di che specie è, papà?».

L'uomo sorrise nervosamente, mostrando solo gli incisivi. Sua figlia sembrava davvero entusiasta di quel batuffolo marrone, ma quel coso sarebbe cresciuto e avrebbe potuto raggiungere i settanta chili di peso, per non parlare di artigli e denti e di un pessimo carattere. Era un predatore selvatico, perdio!

«Tesoro, Cherry cara... è un puma»

«Un puma?» Gli occhi della bambina si fecero grandi per lo stupore «Come quello dello zoo?»

Shadowfawn - La Ragazza IpnoticaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora