53. Scala distruttiva A

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Cherry si disse che aveva bisogno dell'aiuto di Anya per fermarlo adesso, prima che diventasse troppo forte, prima che anche qualcun altro morisse, e le afferrò la faccia, caricando di energia la propria voce mentre, finalmente, riusciva a guardarla negli occhi.

«Aiutami a tenerlo fermo!» Gridò.

Anya, per tutta risposta, sgusciò dalla sua presa e la prese alla testa con un calcio alto inaspettatamente atletico. Cherry sentì un rumore di plastica e metallo che sbatacchiava vicino alle orecchie, intorno alla sua testa, e si rese conto di indossare ancora gli occhiali anti-ipnosi che Werhunter le aveva fatto infilare. Come diavolo aveva potuto scordarli? Erano lì, sulla sua faccia, ingombranti e pesanti... perché aveva dimenticato di averli? Di certo, si disse Cherry, era colpa della situazione disperata, che l'aveva distratta: non era facile fare l'inventario di tutto il vestiario mentre si cercava di sopravvivere nel bel mezzo di uno scontro fra super. Comunque non riuscì a perdonarsi quella grossolana dimenticanza, era un errore da novellini, da pivelli.

Adesso le faceva male la testa e aveva un po' di vertigini, ma non era ancora caduta. Si posò una mano sull'orecchio sinistro (il timpano le fischiava un po', sgradevolmente) e ripartì all'attacco.

Hawk la fermò prendendola per la collottola, come un gattino, e lanciandola indietro. Cherry atterrò sulle gambe piegate, riuscendo a mantenere l'equilibrio. Non si era aspettata quella mossa. Non sapeva che Hawk ne fosse capace.

«Non entrare!» Gridò, affannata «Per favore!».

Hawk la guardò. I suoi occhi, dietro le lenti fumé degli occhiali protettivi, erano spalancati.

«Non avrò altre opportunità» Disse, poi aprì la porta ed entrò dentro, veloce come una scheggia. Anya lo seguì, correndo più veloce che poteva, e dietro di loro si slanciò anche Cherry.

L'intero edificio tremò, le pareti sembrarono gonfiarsi per un attimo, e un rumore terrificante di metallo stridente invase i corridoi. Cherry si trattenne dal premersi le mani sulle orecchie. Calcinacci si staccarono dal tetto insieme ad una pioggia di polvere che le piombò sulla testa e sulle spalle, imbiancandole i capelli. Fu in quel momento che la ragazza ebbe paura: perché stava inseguendo quei due idioti? Non poteva più fermarli e francamente non ne aveva alcuna voglia quando rischiava di finire seppellita da un mare di macerie, sotto una casa franata.

Hawk Storm aveva appena attraversato la porta dietro cui Cherry aveva lasciato Bloodhound e Werhunter.

La sala era annerita e fumante, semi-distrutta, e una grande quantità di schiuma bianca giaceva per terra o era appiccicata alle pareti, sparsa sul divano che non era più dorato. Bloodhound, Werhunter e Adrian non erano più lì dentro.

«Dov'è mio fratello?» Domandò Anya, voltandosi di scatto a guardare Cherry

«Non lo so» mentì la ragazza ipnotica

«Eri con lui! Vi hanno presi insieme, vero? ERI CON LUI?»

«Dovete uscire se volete sopravvivere. Ma a questo punto non è più affare mio, io me ne vado».

Una delle porte nel corridoio saltò in aria, sparata contro una parete come un tappo di spumante, e si infranse spedendo schegge dappertutto. Cherry fu molto contenta di indossare degli occhialoni protettivi quando un paio di affilati pezzetti di legno rimbalzarono contro la sua lente destra.

Anya invece imprecò quando la maniglia le rimbalzò contro una spalla, producendo un suono sordo.

Dall'apertura, non più chiusa da una porta, si sprigionò una densa nube di fumo grigio e venne un rumore che sembrava un gorgoglio minaccioso.

Shadowfawn - La Ragazza IpnoticaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora