Allison's povAnalizzo con cura l'etichetta attaccata al barattolo di spinaci, per poter controllare la data di scadenza e quant'altro.
Fare la spesa mi rilassa parecchio.
I supermercati pieni di gente, di colori, la musica che mandano... È una porzione di vita così sana, così normale.Mi vedo un giorno a fare la spesa per poter preparare la cena di natale per tutta la mia famiglia, i miei figli, mio marito... Per Jen, per la mamma e per Conrad.
Spero di poter cucinare anche per il marito di Jennifer, ma continuando di questo passo credo che farà la fine della zia single sulla soglia della povertà che alla vigilia si presenta sbronza.
Spero per lei di no.A proposito di mia sorella.
L'ho mandata a prendere lo stretto indispensabile per lei, cose con cui ha voglia di fare colazione o anche qualche spuntino, ma sembra sparita.
Saranno quindici minuti che non la vedo, cosa sta facendo, svaligia interi reparti?<<Fatto, possiamo andare alla cassa per quanto mi riguarda>> sento proprio la sua voce arrivarmi da destra, così mi volto con ancora il barattolo di spinaci nelle mani e guardo Jennifer.
Più precisamente, le sue braccia colme di bottiglie di vetro colorate con etichette sgargianti.
<<Quelle ti sembrano indispensabili o qualcosa con cui fare colazione?>> domando alterata, indicando le bottiglie di alcolici che ha in mano.
<<Senti gioia, io posso resistere senza mettere niente sotto i denti, ma non sobria. Questo è indispensabile per me. E poi i cereali immersi nella vodka solo al bacio proprio>> mette in chiaro, ma io la fulmino con lo sguardo.
<<Rimetti. Quegli alcolici. Al loro posto. Ci siamo capite?>> scandisco per bene e lei sbuffa, sollevando gli occhi verdi al cielo.
<<Come sei noiosa. Una teniamola, possiamo affogare i dispiaceri nell'alcool>> ne sventola una con sguardo da diavolo tentatore.
<<Non mi interessa affogare alcun dispiacere in quella robaccia alcolica, e poi scusa, ma quali dispiaceri?>> rimetto al suo posto il barattolo di spinaci, non troppo convinta della marca e della qualità, e poso le mani sui fianchi.
<<Tutta la merda nella quale ci troviamo, il fatto che sei sola e depressa e senza nessuno che ti ripassi da un bel po'... Tu di motivi per sbronzarti nei hai più di me>> mi sorride sorniona ed io inspiro di scatto, oltraggiata.
<<Guarda che io, che io... Io non sono sola e depressa, è chiaro? Sono una donna che non ha affatto bisogno di un uomo accanto a sé, intesi? Non ho bisogno di alcuna ripassata!>> le chiarisco a muso duro, e offesa mi metto a spingere il carrello verso il fondo della corsia.
<<Eddai Al non te la prendere. Non volevo offenderti, ma diciamo che ultimamente tra la tua vita sessuale e quella di una suora non c'è neanche un barlume di differenza e tu non temi le fiamme eterne... Hai fatto qualche voto di castità del quale non sapevo nulla?>> mi domanda affiancandomi e la prima cosa che noto è che ha le braccia sgombre.
<<Ma dove hai messo...?>> faccio per domandarle, quando mi volto dietro di me e vedo che Jen, invece di riportare le bottiglie nel loro reparto, si è limitata ad abbandonarle negli scaffali di acqua vuoti.
Mi sbatto una mano sulla fronte.
<<Non ho fatto alcun voto di castità e se faccio sesso o meno non sono affari tuoi, è chiaro? Tu... >> inveisco contro di lei, seppur cercando di non strillare come una matta, quando qualcuno ci interrompe.
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GEMELLE DIVERSE
Teen FictionJennifer ed Allison Alexandris. Due gemelle che di uguale hanno solo il loro splendido colore di occhi, un verde smeraldo senza alcuna differenza. Da una parte Jennifer: ribelle, indomabile, senza freni o peli sulla lingua. Segnata dal dolore della...