Allison's pov
<<tesoro io credo che tu abbia, beh... Come dire. Un problema ultimamente. E sai che io e te parliamo sempre quando hai qualcosa che non va, quindi ecco... Mi spieghi cosa ti prende?>> domanda mamma con tono intriso di apprensione e una nota di preoccupazione.
<<non capisco per quale motivo tu ti debba preoccupare, mamma. Sto benissimo. Cosa ti fa pensare che ci sia un problema?>> una risatina nervosa fuoriesce dalle mie labbra, mentre continuo imperterrita a lucidare l'oggetto che ho in mano.
La mamma mi osserva a mani intrecciate da dietro il bancone.
Poco fa è entrata in cucina e ha deciso di volermi parlare, così ora siamo qui. Una davanti all'altra, lei che mi tratta come se fossi un paziente nevrotico chiuso in un manicomio.Sinceramente non capisco proprio perché mi guardi in quel modo, come se fossi veramente pazza.
Si schiarisce la voce e guarda quello che ho in mano.
<<beh, cara... Quando tu hai un problema o sei nervosa o arrabbiata... Tendi a dedicarti alle pulizie profonde... Sono ben tre giorni che lucidi qualsiasi cosa... L'altro giorno hai spruzzato del disinfettante sulla testa di Conrad mentre era accovacciato e gliel'hai pulita... Ed ora che non ti è rimasto più niente da pulire... Ti ritrovo a cercare di far brillare i prodotti per le pulizie... Io ti amo amore, ma... Capisci da sola che... >> gesticola animatamente ed indica le cose che ho in mano, ovvero uno strofinaccio e un detergente per i sanitari del bagno.
Lentamente, arrossendo violentemente, appoggio il tutto sul bancone. Sembro un rapinatore che si sta arrendendo alla polizia e sta gettando a terra la pistola.
<<voglio sapere cosa c'è che non va>> mi afferra per le mani mamma, guardandomi dritta negli occhi con le sue iridi color mare.
Cosa c'è che non va? Ma niente, figurati. Oh beh, forse una piccola cosa, per niente insignificante, potrebbe esserci. Hai presente le fedi da migliaia di dollari con le quali ti devi giurare amore eterno e incondizionato con Conrad? Bene, giacciono sul letto di un fiume, usate come anello da circo dai pesci... Ah, è stata Jennifer a lanciarle ed io ovviamente devo risolvere la situazione perché sennò tu la ucciderai e per quanto voglia farlo anche io, non posso perché le voglio bene... Nonostante il mio fottuto materasso profanato!
<<non c'è niente che non vada mamma... Sono solo molto stressata... E annoiata>> mento spudoratamente.
<<è estate amore. Esci e divertiti. Le amiche non ti mancano. È Jennifer l'emarginata, non tu cucciolotta>> cerca di consolarmi, brandendo poi il bicchiere davanti a sé, contente un liquido ambrato.
Whisky.Al solo sentire il suo nome un groppo in gola mi impedisce quasi di respirare.
Sono tre giorni che esce la mattina presto e ritorna la sera tardi, puntualmente barcollando.
Vorrei andare a dirle qualcosa, anche solo "rana", qualunque parola andrebbe bene, se mi permette di guardarla in faccia... Mi manca.
Potrei dirle questo, ma stavolta l'ha combinata grossa.<<non è un'emarginata, anzi. La gente si avvicina sempre a lei... È Jen che si ritrae>> abbasso lo sguardo sul tavolo.
<<vedi? L'unica cosa che sa fare quella ragazza è allontanare le persone da sé stessa... Se non ci fossi tu quella ragazza sarebbe completamente sola>> beve un sorso d'alcool.Ed ora che non ci sono nemmeno io, lo è davvero...
<<quella ragazza, mamma, ha un nome. Tua figlia Jennifer>> alzo lo sguardo in modo duro, fulminandola sul posto.
Prendo a giocare con il bracciale di diamanti rossi.<<ma certo tesoro, scusa. Non volevo essere così dura, lo sai che voglio bene a tua sorella>> scrolla le spalle.
Ma se nemmeno riesci a pronunciare il suo nome...vorrei gridarle.
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GEMELLE DIVERSE
Genç KurguJennifer ed Allison Alexandris. Due gemelle che di uguale hanno solo il loro splendido colore di occhi, un verde smeraldo senza alcuna differenza. Da una parte Jennifer: ribelle, indomabile, senza freni o peli sulla lingua. Segnata dal dolore della...