capitolo 39👩🏼‍🤝‍👩🏻

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ALLISON'S POV

«Non ci posso credere...» si lamenta Jennifer, con la voce arrochita dallo sforzo.

«Tu non puoi crederci? Posso sapere cosa dovrei dire io? In una sola serata sono stata molestata da un bambino e ho provocato un arresto cardiaco ad una povera vecchietta! Non so nemmeno quante stanze mi avrà riservato all'inferno Lucifero...»

«Speriamo una accanto alla mia» sogghigna.

«Posso sapere come fai a voler scherzare mentre stai trascinando un cadavere?» domando allibita, sforzandomi per sollevare lo sguardo.

«Ho sempre pensato che saresti stata tu ad aiutare me a disfarmi di un corpo. Se permetti mi godo la rivincita. E poi questa vecchia inizia a puzzare, fammi almeno scherzare per non vomitarle addosso»

«Credimi, la vita ha stupito entrambe» ringhio io, lamentandomi per il dolore alla braccia e tralasciando il resto di ciò che ha detto.

«In una sola estate trasportare due pesi morti nello stesso modus operandi è pacchiano» mi lamento.

«Farsi masturbare da un undicenne e dare il colpo di grazia ad una vecchia nella stessa serata è pacchiano. Che caduta di stile, sorellina...» sorride furba.

«Ah, sì? E tu che sbandieri ai quattro venti la tua eterosessualità mentre ti scopi la figlia del collega del tuo patrigno nella sua Jaguar non è affatto pacchiano, giusto?»

«Per prima cosa...- ringhia affaticata, continuando a camminare all'indietro -... non ho mai sbandierato nessuna sessualità. Chi mi scopo sono cazzi miei. E poi che c'è, sei invidiosa perché a me ha fatto venire una persona con un numero di anni non legalmente perseguibile?»

«Rinfacciami ancora una volta che un bambino mi ha provocato un orgasmo e giuro che farai la stessa fine della vecchia» la guardo male.

«Ah sì? Allora trasportala tu questa carcassa» e lascia le caviglie della signora in malo modo, facendola ricadere sull'erba.

«Cosa diavolo fai? Prendila, prima che qualcuno ci veda! Hai idea di cosa fanno a quelle come me in galera? Per te non sarà un problema visto che sei già mezza lesbica, ma io? Dovrò per forza fingermi la bambola di porcellana del capo banda di una gang di ragazzine coi capelli rasati e decolorati, con le braccia tatuate e profondamente misantrope!» sbotto una serie di stereotipi dopo l'altra, ma sono completamente in panne, mi preoccuperò dopo di recuperare il mio moralismo.

«Visto quanto ami il cazzo sarebbe una tragedia» sorride furba, riprendendo le gambe della vecchia e ritornando a trascinarla lontana dal ristorante.

Alche sbuffo e alzo gli occhi al cielo.

«Sì, sono cose che non puoi più capire»

«Ora mi hai rotto i coglioni, io non sono mezza lesbica!»

«Dillo alle chiazze di rossetto che hai ancora sul collo»

«Sono leggermente confusa, quante cazzo di volte devo dirtelo? È lei che mi sta addosso»

«E tu per farle capire che deve starti alla larga ti ci sei strusciata sui sedili di un'auto? Grande mossa» faccio sarcastica. 

«Ci sono modi diversi di mandare un messaggio» prova a difendersi lei, non volendo ammettere a se stessa che quella ragazza le ha fatto perdere la testa.

«L'unica cosa che le hai mandato tu è un invito a continuare a girarti intorno. Sei una persona tossica»

«Ha parlato la pedofila» bofonchia e io mollo di scatto la signora, inspirando oltraggiata, e facendole sbattere la testa contro il terreno.

GEMELLE DIVERSEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora