Capitolo 1👩🏼‍🤝‍👩🏻

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Jennifer's pov

Undici anni dopo....

Di-di.
di-di.
di-di.

È questo il rumore che mi entra nelle orecchie riportandomi alla realtà.

Mi rigiro nel letto producendo un suono incomprensibile anche a me stessa e quando provo a mettere un piede fuori dalle coperte, un brivido di freddo mi percorre il corpo.

Come al solito mamma ha messo l'aria condizionata a mille.
Ma ti pare che mi si deve congelare il culo anche d'estate? Facesse freddo in questo paesino del cazzo.
Che finezza, buongiorno.
Ma buongiorno, come va?
Vivo nella tua testa, direi male.
C'è un gran casino lì dentro, eh?

Tiro via le coperte e mi alzo, passandomi le mani sul viso e sospirando.
Questo è un sospiro? Pareva più un ringhio da psicopatico con la maschera da hockey.
Mh, un po' il mio tipo ideale.

Mi faccio coraggio per alzarmi, ripetendomi che tanto è l'ultimo giorno di scuola.
Sono in quarto e per un attimo il pensiero mi destabilizza.

Perché, quando e soprattuto come ci sono arrivata se io i libri li uso come frisbee da tirare al cane dei vicini?
I professori sono terrorizzati da te?
Allora vedi che serve rigare la macchina di uno quando ti da un'insufficienza?
Gliel'hai rigata perché ti aveva dato della criminale nulla facente che sarebbe finita presto in carcere.
Beh, ci possono essere motivi diversi per vandalizzare una Cabriolet.

Mi faccio forza sulle braccia e sulle gambe, sollevandomi... solo per ricadere poi sul letto. O perlomeno, credevo di essere caduta sul letto, fino a quando non sento un dolore lancinante al fondo schiena.

<<Stupido pavimento e stupido equilibro da nonnetta paraplegica!>>

Faccio leva sulle braccia e con "forza" mi tiro su, barcollando per qualche istante, e poi faccio vagare lo sguardo per tutta la camera.

Riconosco le mie fidate pareti verde scuro e i mobili neri.

Poi il mio sguardo viene calamitato dall'amore della mia vita: il mini frigo per gli alcolici, posto nell'angolo infondo alla stanza.

Mi dirigo allo specchio a figura intera e cerco di aprire le palpebre.

Solo per ritrovarmi davanti dei capelli neri scompigliati, gli occhi verdi circondati dalle immancabili occhiaie (che pregherei mia sorella di far andare di moda, almeno smetterò di sembrare un attore in prova per The Walking Dead) e il pantalone del pigiama del tutto sgualcito.

Prima o poi devo capire perché mi sveglio come se avessi combattuto contro un elefante e avessi anche perso.

Sbuffo ed estraggo dal armadio lì accanto un paio di pantaloni strappati un po' a caso, e una felpa larga e nera, con il cappuccio.

Mi dirigo nel bagno in camera mia e mi ci chiudo dentro.

******

Allison's pov

Mi sveglio qualche minuto prima che suoni la sveglia e sbadiglio.

Meno male che oggi è l'ultimo giorno di scuola, non c'è la faccio più a sostenere questi ritmi.
Per quanto ami seguire un programma rigido e attenermici fedelmente.

Ma ho voglia di mare, di sole, di spiagge di sabbia bianca, di uscire tutte le sere e ritornare ad orari improponibili, di farmi offrire drink costosi da baristi sexy e soprattutto... ho bisogno di prendermi almeno sei, ehm... sette cotte.

Voglio sentire il sole baciarmi la pelle, avere qualche avventura estiva, abbronzarmi e partire per un bel viaggio.

Me lo sono meritato, è tutto l'anno che studio come una matta.
Chissà se quest'anno riuscirò a convincere Jennifer a venire con me e le mie amiche.
Le stesse amiche che sono terrorizzate da lei?
Beh...
E speri di trascinare tua sorella affetta da una totale repulsione per chiunque faccia parte del genere umano, ad una vacanza in un posto che sicuramente strariperà di gente, eventi e serate in discoteca? La stessa che passa i suoi pomeriggi chiusa nella sua stanza a leggere?
Non ho detto che conto di riuscirci, ho detto che riuscirci mi renderebbe felice.

GEMELLE DIVERSEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora