Allison's pov
Come una furia entro dentro casa, lanciando alla rinfusa la mia borsa sul mobile accanto alla porta d'ingresso e senza nemmeno sfilare via il giubbotto corro su per le scale.
<<Jen! Jen non mi interessa se vuoi che io ti stia lontana, scordatelo proprio perché non ne ho la minima intenzione, non allontanerai anche... >> spalanco la porta della sua camera ma la trovo completamente vuota.
Credevo che a quest'ora fosse già rincasata... Mi accorgo presto, dal disordine, che lo ha fatto.
Si è fatta la doccia e a quanto pare, rimettere a posto l'accappatoio è un optional per lei.
Il pezzo di stoffa morbida viola giace sul suo letto, insieme ad un asciugamano che avrà sicuramente usato per avvolgere i capelli.L'armadio ha un'anta aperta e i vestiti che aveva prima indosso sono gettati alla bella e meglio nel cesto dei panni sporchi, stracolmo.
Sospiro affranta.
Per la stanza in cui sembra essere esplosa una bomba dell'antiguerra o perché dentro non c'è Jennifer?
Mi sembra ovvio che... Okay, per entrambe le cose.Mi affretto a raccattare tutto quello che è fuori posto, sistemo e do una rapida pulita, rifaccio il letto e apro le finestre per far cambiare l'aria, dopodiché mi appoggio sul materasso e mi sdraio, rimanendo in attesa.
Di sentire la porta di casa aprirsi e i passi di Jennifer dirigersi verso la sua stanza.
Ma devo aspettare in vano o comunque troppo a lungo, perché mi addormento.* * * * * *
Jennifer's pov
Okay.
Sono partita tutta carica, tutta pimpante, tutta pronta e ora? Ora sono seduta su questo schifoso sgabello, in questo disgustoso locale, con un idiota ubriaco accanto che parla di Chernobyl e dei cervi a quattro teste.<<Che poi no... Io li vorrei vedere questi cervi!>> biascica e per poco non mi cade addosso.
Faccio del mio meglio per non tirargli un pugno sul naso e nel frattempo bevo quello che ho ordinato.
L'intento era quello di ubriacarmi, perché da sbronza ho avuto sempre le idee migliori.
Come quella volta che avevi fame e hai rubato delle caramelle da un discount e poi sei corsa via ma hai sbattuto contro le porte vetrate?
Perché devi sempre metterti in mezzo?Dicevo, di solito da sbronza ho delle grandi idee, però ho anche pensato che se volevo farmi perdonare da Allison, farmi trovare barcollante mentre strascico le parole non sarebbe il modo più efficace per ottenere questo sacrosanto perdono.
Per cui ora sono qui a mandare giù della coca cola.
Mai entrata in un locale per venire ad ordinare drink da quindicenne.
Neanche a quindici anni.
Visto che faccio schifo con le parole ho anche pensato di buttare giù qualche idea, una bozza di discorso sulle note del telefono.
Cosa ho scritto?Porca troia non so che cazzo scrivere.
Fine.
Toccante vero?Sbuffo frustrata e rimetto il telefono nella tasca del giacchetto di pelle nero, trangugiando frustrata il resto della mia bevanda.
Che voglia di ordinare una una vodka liscia.
Che voglia di ordinarne dieci e dimenticarmi pure come mi chiamo.<<Annabelle>> richiamo la barista, una ragazza della mia età dalla carnagione scura e vaporosi ricci neri che le incorniciano il viso bellissimo e gli occhi scuri come carbone.
Annabelle forse è la mia unica... Cosa, amica? Ogni tanto vengo qui a chiacchierare con lei.
È una tosta e in gamba, intelligente e con la testa sulle spalle.
Il mio contrario insomma, che non riuscirei a non prendere una scelta sbagliata nemmeno se qualcuno mi prendesse a schiaffi dicendomi di non fare cazzate.
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GEMELLE DIVERSE
Novela JuvenilJennifer ed Allison Alexandris. Due gemelle che di uguale hanno solo il loro splendido colore di occhi, un verde smeraldo senza alcuna differenza. Da una parte Jennifer: ribelle, indomabile, senza freni o peli sulla lingua. Segnata dal dolore della...