GEMELLE DIVERSE

Capitolo 30👩🏼‍🤝‍👩🏻

Allison's pov

Per molti il periodo più felice dell'anno capita il 31 Ottobre, con Halloween, oppure il 25 Dicembre, amanti del Natale e dell'aria di gioia e bontà che tira in giro.
O per molti altri è sicuramente il giorno in cui inizia la settimana della moda.

Per me, il periodo più felice dell'anno, capita proprio in estate, il primo Agosto.
Quando è nata la persona più importante per me-
Jennifer.
Me stess- Jennifer! Jennifer, ovviamente. Intendo mia sorella gemella, quella uscita dallo stesso utero dal quale sono sbucata fuori io, sì. Esattamente lei.
Sei incorreggibile!
Ovviamente scherzavo!

Non del tutto.
Ovviamente il primo Agosto ha per me molteplici significati.
È praticamente l'unica cosa oltre agli occhi che abbiamo in comune io e Jennifer.
E questo mi emoziona parecchio.
E poi amo dare la mia annuale mega festa di compleanno, andare a comprare un vestito da urlo e ricevere le attenzioni di tutti i presenti.
Il momento che più attendo durante la serata è senz'altro il taglio della torta, quando tutti mi acclamano e poco prima di soffiare sopra la fiamma c'è quel familiare silenzio pieno di aspettative, in cui si deve esprimere un desiderio.

Ogni anno chiedo la stessa cosa: spero che ovunque sia mio padre, possa stare bene.

La festa di compleanno a casa Alexandris ormai non è più solo per festeggiare il fatto che compio gli anni, per molti ormai è considerata la festa di fine estate, essendo che l'ultimo mese generalmente lo si passa a terminare i compiti delle vacanze e prepararsi psicologicamente per il rientro a scuola di Settembre.

Avrei sempre voluto organizzarne una nella quale avrei condiviso i riflettori con Jennifer, celebrando il giorno in cui siamo nate.
Ma puntualmente lei o non si presenta e se ne va in giro per conto proprio fino al mattino seguente, oppure partecipa per un paio d'ore e poi si rintana in camera sua, chiudendo a chiave la porta e affiggendovi sopra un cartello con su scritto "Lasciate ogni speranza o voi che entrate... perché se entrate vi spacco il culo".

Inutile dire che nessuno ci si è neanche mai avvicinato alla stanza di Jen.

Abbiamo smesso di festeggiare il nostro compleanno insieme dopo il decimo.
Andando avanti io allacciavo rapporti con sempre più persone, alle quale giravo sempre l'invito alla mia festa, mentre Jennifer, più passava il tempo, più smetteva di parlare con gli altri.
All'inizio le piaceva chiacchierare con almeno due...tre bambine.

Ma andando avanti ha iniziato ad allontanare anche loro.
La prima volta che mi parlò della barista simpatica e in gamba che aveva conosciuto e con la quale ogni tanto le piaceva uscire, rimasi a bocca aperta e ne fui tremendamente felice.

Credo che Annabelle sia l'unica amica di Jennifer, o comunque qualcuno al di fuori di me che le va a genio.

Mi sistemo la lunga coda bionda sulla spalla sinistra, lasciando che le punte mi solletichino vagamente il seno lasciato scoperto dal top bianco che ho indossato stamani.

Me ne sto in cucina da ormai un paio d'ore, la cosa positiva di avere una sveglia biologica che va di pari passo con quella di un muratore negli inoltrati anni sessanta, è che alzandoti presto la mattina puoi goderti la tranquillità di una casa ancora addormentata.

Jennifer probabilmente starà in coma fino all'ora di pranzo.
Ieri sera non riusciva a dormire, l'ho sentita aggirarsi per casa quasi tutta la notte.
Ma stamattina, dopo aver infilato la gonna a quadri gialli e blu notte, quando sono andata a controllare se avesse bisogno di qualcosa l'ho trovata completamente appisolata, con il corpo plasmato sul letto e il viso rilassato e dalla bocca semi aperta.

Ho sorriso, le ho accarezzato la testa e le ho lasciato un bacio fra i capelli color pece.

Poi mi sono diretta qui, ed è da allora che me ne sto seduta alla penisola della cucina, con il portatile davanti e un bicchiere colmo di caffè fumante accanto.
Beh, era fumante. Appena preparato, ma ne ho bevute poche sorsate, troppo concentrata sul mio obbiettivo.