Capitolo 2👩🏼‍🤝‍👩🏻

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Allison's pov

Mi asciugo con il polso le ultime lacrime vaganti, mentre in sala è calato un silenzio di tomba.

Si sente solo lo schianto della porta causato da Jennifer ed è lì che scatto.
La conosco bene, so che adesso è in preda ai sensi di colpa.

Afferro lo zaino e comincio a correre per seguirla.

Fortunatamente la trovo appoggiata contro la sua moto, parcheggiata alla fine del vialetto di casa, proprio davanti al cancello.

Monta in sella e fa per infilarsi il casco, così mi affretto a correrle incontro.

<<Aspetta!>> le urlo e mi avvicino a lei.

Alza lo sguardo e quando mi vede un bagliore di tristezza trapassa i suoi enormi occhi verdi.

<<Che hai?>> domando, presa in contro piede.

<<Hai il trucco sbavato... Perché hai pianto>> ammette e guarda per terra.

Jennifer potrà anche essere indistruttibile, per certi versi.
Potrai gridarle contro che è la persona peggiore che tu abbia mai incontrato e probabilmente non le fregherà niente.
Potrai accusarla di tutto il male nella tua vita, lei alzerà le spalle e si accenderà una sigaretta.
Potrai disprezzarla, giudicarla, rinnegarla, allontanarla, ferirla.
Non le importerà mai davvero, ti guarderà come a chiedersi il tuo nome, perché probabilmente non se lo ricorderà.
E ti volterà le spalle, perché per lei non sei importante.

È sempre stata una roccia, lei.
Però se riesci a infilare il coltello in quella piccola crepa, nascosta così bene, allora le vedi le increspature nella pietra.

Infondo abbiamo tutti delle crepe.

<<Non è stata colpa tua>> la rassicuro, per poi estrarre nuovamente lo specchietto e passarmi un dito sotto gli occhi e pulire il mascara colato.

<<Ah, no? E sentiamo, chi sarebbe stato? Il ragno dell'anno scorso?>> alza un sopracciglio.

<<Avevi promesso che non avremmo più parlato di quello stupido ragno!>> spalanco gli occhi e la addito.

<<Tu avevi promesso, io ho divagato fino a quando non te ne sei dimenticata. In meno di due secondi mi erano già venute in mente una decina di battute, figurati se promettevo di non rinfacciarti l'accaduto>> dice iniziando a ridere appena vede la mia faccia contrariata.

In poche parole, l'anno scorso eravamo in viaggio in Abruzzo insieme a Conrad e alla mamma e io e Jennifer condividevamo la stanza e il letto.
Una fatica per convincerla...

"Ma cosa vuoi da me? Io volevo una stanza singola per fare l'eremita fra i boschi" ha provato a cacciarmi, ma io ho insistito.

Insomma, in quei boschi girano i lupi... avevo paura.
Così alla fine ho distrutto il sogno di Jennifer, invadendo la sua camera d'albergo.

Una sera, mentre lei si era addormentata già da tempo, io non riuscivo a prendere sonno, così ho accesso la lampadina che stava sul comò per leggere un libro.
"I dieci impresari più ricchi e Sexy di Manhattan" me lo chiami libro?
La chiamo vasta cultura e non rompere.

Fatto sta che appena ho afferrato il libro (la rivista, va bene) è spuntato un ragno da dietro la copertina.

Ho iniziato ad urlare e ho lanciato il libro in aria, cominciando a correre per tutta la stanza.

Jennifer si è svegliata di soprassalto, afferrando immediatamente la mazza da baseball che tiene sempre vicino ad ogni letto in cui dorme (dice sempre che prevenire è meglio che venire molestate da qualche vandalo di passaggio) e guardandosi intorno.

GEMELLE DIVERSEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora