Capitolo 36👩🏼‍🤝‍👩🏻

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Jennifer's pov

<<Tesoro!>> sbuca dal nulla Maya.

Io e Al ci fermiamo in procinto del cancello, poco prima intente a camminare a testa alta e ad entrare senza guardare nessuno in faccia.

Maya afferra Allison per un braccio, guardandola sorridente.

<<Amore, ti prego! Devo farti conoscere una mia vecchia amica del liceo. Le faccio vedere tue foto continuamente, dice che sei tutta uguale a me quando avevo la tua età>>

<<Si è evidentemente dimenticata di averti partorito in coppia>> sussurro all'orecchio di Al, ma in modo che mi senta anche la stronza in rosso.

Infatti si volta a guardarmi, staccandosi da mia sorella e poggiando una mano sul fianco magro.

<<Tu non stavi mai ferma, non ho tue foto da piccola. E adesso sei come un cane rabbioso, ogni volta che vedi un flash, abbai>> sogghigna con le labbra rosse.

<<Tu sei vestita così e la cagna
sarei io?>> inarco un sopracciglio.

<<Okay...>> si intromette Allison, come al solito.

Ridacchia a disagio e si frappone fra me e Maya, allungando le braccia per tenerci distanti, mentre continuiamo a lanciarci occhiate omicide.

<<Mamma, perché... non mi porti da questa tua amica? Sai che mi fa sempre piacere conoscerne una, sono tutte così simpatiche>>

<<Sì, hai presente beccarsi l'AIDS?>> sposto lo sguardo lontano, fregandomene se Maya ha iniziato a ringhiare dal nervoso.

<<Andiamo>> dice fra i denti Allison, scoccandomi una brutta occhiata e spingendo Maya lontano da me.

Sbuffo e decido di farmi un giro, per allontanarmi un po' dalla folla, infastidita dallo schiamazzo e dalla confusione.

Solo che non vedo un punto abbastanza lontano per stare tranquilla.

Faccio un paio di giri su me stessa, sposto lo sguardo lontano dalla massa e cammino per alcuni passi all'indietro.

Fino a quando non vado a sbattere contro qualcosa, probabilmente il cancello.

Mi volto non curante, sbuffando.

E mi congelo sul posto.

I cancelli non hanno occhi così azzurri.

<<Tu guarda chi si vede... sei la prima persona che ho cercato, sai? Ti nascondevi?>> mi domanda con quel sorriso felino Tamara.

Deglutisco visibilmente, boccheggiando un po'.
Si può sapere che ti prende quando sei con lei? Rincoglionisci tutto d'un botto?

Mi riscuoto, provando a darmi un contegno.
Non sarà di certo una ragazzina qualunque con due occhi spettacolari e un atteggiamento sicuro e... maledettamente sexy a farmi deragliare.

<<Incontrarti non era semplicemente una priorità. Ero in giro... perché dovrei nascondermi da te?>> le domando, fingendo una tranquillità che quello sguardo deciso e glaciale mi ha completamente strappato, accennando un ghigno.

Lei si fa pensierosa, eppure la sua espressione maliziosa non l'abbandona un secondo.

<<È la stessa cosa che mi sono chiesta quando ti ho vista gettarti dietro l'auto del tuo architetto... "perché mai lo avrà fatto?". Ho pensato di chiedertelo non appena ti avessi vista>>

Merda.
Come la figura che hai fatto.
O mi dai qualche risposta pungente oppure crepa, non mi servi.

<<Tu... ti dai troppa importanza, moretta. Credi che cercassi di evitarti? Nemmeno mi ero accorta fossi tu>> mi avvicino per fronteggiarla, ma lei non indietreggia, ne abbassa lo sguardo.

GEMELLE DIVERSEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora