1, 2, 3, 4, 5...
Aveva l'abitudine di contare i suoi passi. Come se potesse controllare il tempo che impiegava a compierli. Amava avere il controllo su tutto e odiava la sensazione dei minuti che gli scivolavano addosso senza poterli fermare.
24, 25, 26...
La suola delle sue converse nere strusciava sull'asfalto.
Tra le labbra arrossate per il freddo si trovava una sigaretta ancora spenta e all'angolo della bocca scintillava un piercing nero.
Le mani cercavano tranquillamente l'accendino nella tasca del giacchetto.
Erano mani affusolate, veloci, sfuggenti e così imprevedibili.
58, 59, 60, 62...
Una scintilla accese quell'involucro di tabacco. Inspirò ed espirò e tutto sembrò tornare a girare come prima. Si appoggiò al muretto e iniziò ad aspettare. Aveva bisogno di qualche imprevisto, la sua vita stava diventando "monotona".
I tre ragazzi ci misero poco a raggiungerlo. Giusto il tempo di finire la sigaretta. Si appoggiarono anche loro al muretto e rivolsero lo sguardo al cortile della scuola, pieno di ragazzi che aspettavano il suono della campanella."Che posto del cazzo."
Il ragazzo con i capelli colorati sputò quelle parole con rammarico. Il moro al suo fianco annuì e si accese una sigaretta.
Il biondo sogghignò e si sistemò il ciuffo con una mano."Potremmo rendere questo semestre più interessante."
Il riccio, che fino a quel momento era rimasto in disparte, posò il suo sguardo sul ragazzo.
"Lo vuoi fare ancora?"
Il biondo passò il suo sguardo sui tre ragazzi che lo fissavano in attesa di una risposta.
"Mi sto annoiando."
Il riccio sogghignò e tornò a guardare il cortile.
Il ragazzo dai capelli colorati sbuffò."Forse dovremmo saltare scuola oggi."
Il biondo gli fece un sorriso affilato.
"E invece oggi entreremo, Michael. Il gioco deve avere inizio."
Il moro sorrise buttando la sigaretta a terra e spegnendola con il piede.
"Che abbia inizio, allora."
"Chi rimane fuori questa volta?", disse il riccio guardando i suoi amici.Il moro alzò la mano.
"E quanto tempo?", disse Michael piazzando i suoi occhi in quelli azzurri gelidi del ragazzo biondo.
"Una settimana. E poi possiamo iniziare a divertirci."
**
Guardò di nuovo il piccolo orologio che portava al polso insieme ad altri braccialetti che aveva accumulato negli anni.
7.55
Era tardi. Prese al volo lo zaino e si precipitò fuori casa.
Il vento la investì facendola rabbrividire. I lunghi capelli neri oscillavano mentre correva per arrivare puntuale. Era il suo primo giorno nella nuova scuola. Era già abbastanza umiliante iniziare la scuola nel secondo semestre, ci mancava solo che arrivasse in ritardo.
Quando entrò nel cortile la campanella era già suonata.
Si fermò al centro del cortile mezzo deserto, aveva il fiatone e il viso accaldato.
Sbuffando si avviò all'entrata. Si sbottonò la giacca con le mani intorpidite dal freddo.
Le sue erano mani piccole e sottili, si muovevano silenziosamente e cautamente. Non voleva mai attirare l'attenzione su di sé. E ancora non sapeva che quel giorno le cose sarebbero cambiate.SALVE!
Questo è il primo capitolo che serve anche da prologo diciamo ahah
All'inizio del capitolo potete trovare il trailer :)Spero che leggiate questa storia e...niente, per ora è tutto :)
A presto,
Chiara <3
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Without Control. || Luke Hemmings
FanfictionErano fuori controllo e nessuno dei due aveva intenzione di recuperarlo. --- "Doveva essere solo un gioco e invece sono finito per innamorarmi di te. Tutto questo non era previsto. Mi fai uscire fuori di testa, odio non avere il controllo." #36 in F...