15. Blue

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"Sei blu."

Il ragazzo ridacchiò.

"Volevo cambiare."

Rylee scosse la testa sorridendo.

"Rimarrai calvo."

Michael sorrise.

Stavano seduti davanti il caminetto della ragazza, sul pavimento stavano scatolette vuote del take-away cinese.

"Perché sei venuto?"

Il ragazzo prese a giocare con una ciocca rossa dei suoi capelli.

"Mi piacciono i tuoi capelli, Rylee."

"Uhm, quindi sei venuto qui perché ti piacciono i miei capelli?"

Michael alzò gli occhi al cielo e lasciò andare la ciocca.

La verità era che neanche lui sapeva perché stesse lì. Si trovava bene con lei, gli piaceva. Non c'erano grandi motivi ma sapeva che non gliel'avrebbe mai potuto dire o lei avrebbe perso l'idea che si era fatta di lui.

"Perché mi annoiavo."

Rylee non aggiunse niente e si alzò per buttare le scatolette del ristorante cinese.

"Ti serve una mano?"

Michael la osservava seduto per terra con la schiena appoggiata sul divano. I capelli blu gli mettevano in evidenza gli occhi verdi. La ragazza accennò un sorriso divertito.

"A cosa devo tutta questa gentilezza?"

Senza dargli tempo di rispondere si diresse in cucina. Aprì il cestino è butto le cose. La situazione era strana e ora che avevano finito di mangiare cosa avrebbero fatto? Era venuto lì per fare sesso o...?

La rossa scosse la testa per scacciare quei pensieri e sistemandosi il maglioncino nero tornò nel salone.

Michael stava in piedi osservando i vari cd della ragazza.

"Arctic Monkeys?"

Rylee lo guardò stupita.

"Li conosci?"

Il ragazzo alzò un sopracciglio.

"Ma per chi mi hai preso?"

La rossa strinse le spalle.

"Che ne so...pensavo non fossi il tipo che ascolta musica."

Lo sguardo di Michael si fece ancora più sconcertato.

"È impossibile non ascoltare musica."

Rylee accennò un sorriso e abbassò lo sguardo sui suoi piedi scalzi. Non avevano mai parlato così tanto. Dove sarebbero finiti?

***

Il soffitto della sua stanza sembrava quasi rapirla. Lo fissava da talmente tanto tempo che le sembrava di vedere delle sfumature colorate tra il bianco.

Le parole di Calum le circolavano ancora per la mente. Forse doveva dare un'opportunità a Luke...no, non poteva.

La sua parte razionale le urlava di andare avanti ma il suo cuore, anche solo con un sussurro, le pregava di parlargli. Si passò una mano sulla faccia e sospirò.

Lei era sempre stata una di quelle persone che osservavano la vita degli altri piuttosto che vivere la propria e tutte quelle emozioni che provava sembrava che la stessero facendo diventare pazza.

Si alzò in piedi e si affacciò alla finestra.

Throwing rocks at your window at midnight...

Without Control. || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora