Colpì con forza il sacco da box di fronte a lui. Il suono del pugno che colpiva il cuoio rimbombò per la palestra vuota. Era arrabbiato e aveva bisogno di sfogarsi.
I ricci bagnati di sudore gli si appiccicavano contro nuca e le tempie. L'aveva aspettata per tutto quel tempo illudendosi che lei lo avrebbe amato ancora. Sembrava essersi dimenticata di tutto quello che avevano passato. Ashton sapeva che Zoe ci metteva un po' a esprimere ciò che provava ma lui non voleva aspettare ancora, non aveva altro tempo da concederle. Un anno era più che sufficiente.
La porta vetrata scricchiolò e si richiuse dietro una chioma blu."Michael, che ci fai qui?"
Il ragazzo guardò il riccio asciugarsi la fronte con un asciugamano.
"Ho ricevuto il tuo messaggio e ti stavo cercando."
Ashton alzò gli occhi al cielo.
"Se vuoi sapere dov'è Zoe come Calum, io non ne ho idea."
Michael scosse la testa.
"Volevo sapere come stai."
Il riccio sogghignò.
"Sto benissimo."
"Oh andiamo."Ashton alzò le spalle e l'amico sbuffò. Si avvicinò all'armadietto all'angolo della palestra e prese dei guantoni. Il riccio lo guardava infilarseli confuso.
"Che stai facendo?"
"Voglio combattere. Come ai vecchi tempi."Ashton ancora se li ricordava quei pomeriggi passati in quella palestra. Michael era sempre stato più forte.
"D'accordo."
Prese anche lui dei guantoni e si misero al centro della palestra.
"L'hai vista?"
Michael sganciò un pugno ma Ashton lo schivò. Giravano in tondo guardandosi negli occhi pronti a colpire, pronti a cogliere i punti deboli dell'altro.
"Sì."
"E com'è andata?"Ashton puntò alla mascella ma il ragazzo si abbassò e gli bloccò il braccio dietro la schiena provocandogli una smorfia di dolore.
"Non c'è nulla da raccontare."
"Se fosse andata bene ora non saresti qui."Il riccio gli fece uno sgambetto facendolo cadere sulla schiena per poi mettersi sopra di lui e bloccargli le mani.
"Infatti non è andata bene."
"Raccontami."Michael parlava a fatica per il peso dell'amico sopra di lui.
"Perchè dovrei parlartene?"
"Non sei mai stato bravo a tenerti le cose dentro, prima o poi esploderai."Ashton alzò gli occhi al cielo.
"Io non ti chiedo di raccontarmi delle tue scopate con Rylee."
Michael digrignò i denti e lo spinse via per poi sollevarlo per il colletto della cannottiera nera.
"Non dire cose di cui potresti pentirti."
"Colpiscimi."Il ragazzo indugiò, "Non ti è bastata la rissa con Luke?"
"Ho detto di colpirmi."
"Non riuscirai ad alleviare il tuo dolore con altro dolore."Ashton colpì Michael sulla mascella facendolo barcollare. Il ragazzo si riprese in fretta per poi abbattersi contro il riccio. Lo colpì una volta nello stomaco facendolo cadere a terra e poi, sedendosi sopra di lui, sulla mascella.
Si avvicinò al suo viso sofferente."Ti dico io com'è andata allora: tu la ami ancora e ti aspettavi che lei sarebbe ritornata da te ma invece Zoe ha dimostrato di non essere assolutamente cambiata."
Ashton distolse lo sguardo.
"Non la conosci come la conosco io, non sai quello che c'è stato davvero tra di noi."
"No, ma la conosco abbastanza da sapere che non ammetterà mai di provare ancora qualcosa per te. Il tuo amore l'ha resa debole già una volta e non vuole ricascarci di nuovo. E' una maniaca del controllo come Luke e tu sai bene che ho ragione."Michael si alzò in piedi e si tolse i guantoni buttandoli in un angolo.
Si girò un'ultima volta verso il riccio ancora steso a terra."Se hai bisogno, puoi parlarne con me. Sai dove trovarmi."
Ashton non si girò ma sentì i passi dell'amico uscire dalla porta. E solo quando la sentì richiudersi chiuse gli occhi facendo uscire le lacrime che gli avevano iniziato ad appannare la vista.
***
Luke si fermò con una manovra a qualche isolato dalla casa di Cassie. La mora lo guardava sorridendo, con la testa appoggiata al sedile e le mani piccole chiuse intorno al cellulare.
"Ci vediamo domani a scuola?"
La ragazza annuì e osservò la fossetta formarsi sulla guancia destra del biondo.
"Grazie per il weekend."
"Grazie a te per avermi permesso di scappare."Cassie ridacchiò e si allungò verso il ragazzo per baciarlo dolcemente. Luke schiuse le labbra concentrandosi sul sapore dolce di lei invece che sui problemi che avrebbe dovuto affrontare.
"Luke, per qualsiasi cosa puoi chiamarmi."
"Lo so."Le sorrise accarezzandole una guancia e le lasciò un ultimo bacio sulla fronte.
Lei gli sorrise a sua volta e, prendendo la borsa, uscì dalla macchina.
La osservò camminare velocemente verso casa e sospirò. Era giunto il momento di tornare alla realtà. Dopo qualche minuto si ritrovò davanti casa di Calum per restituirgli la macchina. Chiuse lo sportello e si avviò verso la casa del moro. Suonò il campanello e una donna sui 45 anni si presentò sulla soglia."Luke! Che piacere vederti."
La donna gli sorrise, facendo risaltare i denti bianchi contro la pelle ambrata come quella di Calum.
"Salve, c'è Calum?"
"Sì, vuoi entrare?"
"No preferisco aspettare qui, gli devo solo ridare le chiavi."
"Okay, te lo vado a chiamare."Il biondo la ringraziò sorridendo e poi sbuffò facendo uscire una nuvoletta di vapore a causa del freddo. I toni rosati del tramonto si sprigionavano nel cielo. La porta si riaprì e Calum apparì sulla soglia. Luke gli lanciò le chiavi che il moro prese al volo.
"Com'è andata con Cassie?"
"Bene."Luke sorrise appena.
"Hai ricevuto il messaggio di Ashton?"
Il biondo annuì cancellando ogni traccia del sorriso precedente.
"L'hai già vista?"
"Sì."
"Cazzo Calum. Non ti ricordi cos'è successo prima della sua partenza?"Calum alzò gli occhi al cielo.
"Sì, ma questo non significa che non possa essergli ancora amico."
"Perchè non vai chiederlo ad Ashton?", il sarcasmo grondava dalle parole che Luke sputò con rabbia.
"Ashton non lo sa e non deve saperlo."Il biondo scosse la testa.
"Ashton è un tuo amico."
"Lo sai bene cosa provavo per Zoe."
"E cosa provavi oltre che la riconoscenza per la droga gratis che ti rimediava?"Calum lo fulminò con lo sguardo.
"Stai aprendo una ferita che non dovresti riaprire, Calum."
"Non mi importa di quello che pensi."
"Fai come ti pare. Io non voglio rivivere l'inferno che abbiamo passato un anno fa."Calum abbassò lo sguardo sui suoi piedi scalzi.
"Me lo ricordo bene anch'io. Ma Zoe...Zoe è troppo importante, non posso avercela ancora con lei."
Dei passi felpati si avvicinarono alla porta.
"Cal stavo pensando che magari possiamo vedere..."
Quella voce dolce pugnalò Luke come le lame di cento coltelli. Barcollò leggermente quando la vide spuntare dalla spalla del moro. Gli occhi grigi della ragazza si fusero con quelli blu del ragazzo e tutta la rabbia e il rancore sembrarono sparire per un momento.
"Luke..."
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Without Control. || Luke Hemmings
FanfictionErano fuori controllo e nessuno dei due aveva intenzione di recuperarlo. --- "Doveva essere solo un gioco e invece sono finito per innamorarmi di te. Tutto questo non era previsto. Mi fai uscire fuori di testa, odio non avere il controllo." #36 in F...