La pioggia batteva sul cortile deserto. Il cielo era scuro e ogni tanto si poteva sentire qualche tuono. Cassie guardava le gocce di pioggia che scivolavano sul vetro della finestra dell'aula di storia. Di sottofondo sentiva il professore parlare di chissà quale guerra ma lei era troppo concentrata a pensare a quella nella sua testa. Le gocce scivolavano velocemente. Alcune si mischiavano con altre gocce mentre alcune continuavano il loro percorso senza fermarsi. Desiderava di essere una di quelle gocce. Solitaria, che continuava per la sua strada senza complicazioni. Luke era stata la sua complicazione e ora non sapeva come uscirne da quell'intrigo. Forse non poteva. Forse ci era finita talmente dentro che ora non poteva più liberarsene. Sbuffò e si prese una ciocca di capelli. Iniziò a giocarci, arrotolandosela al dito. Lo faceva sempre quando era nervosa.
Quel giorno sarebbe voluta rimanere a casa, sotto le coperte, senza dover pensare a Luke. Ma purtroppo si trovava lì.Dall'altra parte della scuola, Luke stava seduto vicino a Calum mentre fingeva di ascoltare la lezione di chimica. Quel giorno aveva lasciato il suo quadernino a casa, era la prima volta che succedeva. Ma tanto non gli sarebbe servito comunque. Riusciva a pensare solo ad una cosa. Lei. Gli aveva rubato il sonno. La notte non riusciva a dormire perché aveva in testa i suoi occhi blu. Lo stava rovinando. Lui sarebbe dovuto diventare la sua condanna non il contrario.
Il moro gli fece scivolare un bigliettino sotto il suo braccio.
“Vuoi ancora giocare?”
Il biondo scribacchiò e lo passò al moro che lo lesse velocemente.
“Non lo so.”
Calum scrisse a sua volta sul pezzetto di carta e lo passò di nuovo al biondo.
“E' una tua scelta.”
“E gli altri?”
“Ci penseremo.”
“Non voglio farle del male.”
“Non sei costretto. Devi capire cosa vuoi.”
“Non so più nulla.”Il moro appallottolo il foglietto e lo ficcò nell'astuccio senza aggiungere nient'altro sull'argomento. Era stato Luke a iniziare il gioco ed era la prima volta che si voleva ritirare. Era stanco di giocare, non lo appagava più. Aveva bisogno di qualcosa di nuovo. Di qualcos'altro con cui giocare.
La giornata procedette lentamente e non cessò di piovere nemmeno per un attimo. All'uscita Cassie cercava di vedere se riusciva a trovare Luke da sotto la tettoia della scuola, ma la pioggia era troppo fitta. Pensò alla sua reazione del giorno precedente a causa del suo ritardo e decise di avventurarsi sotto la pioggia. Corse verso il muretto e vide che il biondo stava lì, sotto un ombrello nero. Appena vide Cassie corse verso di lei.“Potevi avvisarmi che non avevi l'ombrello. Ti avrei aspettato dentro.”
La ragazza lo fissò nei suoi occhi blu glaciali.
“Non ero nemmeno sicura se volessi vedermi o meno...”Il biondo scosse la testa.
“Quello che è successo ieri...”La sua espressione cupa e misteriosa si tramutò in qualcosa di diverso quando si accorse che la mora stava ancora sotto la pioggia e si stava bagnando completamente.
“Vieni sotto l'ombrello!”
Il biondo la guardava in un modo buffo. Era una specie di rabbia premurosa che fece ridere Cassie.
“Cosa c'è da ridere?”
Luke la guardava confuso.Come poteva una ragazza ridere sotto la pioggia torrenziale? E in quella situazione tra l'altro? Tutti li fissavano non capendo la scena. Ma chi poteva capire due persone come loro? Loro che non riuscivano a capire nemmeno loro stessi? Luke accennò un sorriso e trascinò la mora sotto l'ombrello.
“Andiamo a casa mia, okay?”
“Okay.”Non parlarono per il resto del tragitto, essendo troppo occupati a ripararsi dalla pioggia. Casa di Luke era lontana della scuola e quando finalmente arrivarono Cassie si trovò davanti a un condominio. Aveva un cancello malandato che si apriva anche senza la chiave. Lo varcarono e si ritrovarono su un piccolo cortile, corsero sotto la tettoia e, aprendo il portone principale, entrarono. Luke chiuse l'ombrello e lo infilò nel portaombrelli. Cassie si passò una mano tra i lunghi capelli cercando di pettinarli. Erano bagnati e perciò sarebbero diventati più ondulati del solito.
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Without Control. || Luke Hemmings
FanficErano fuori controllo e nessuno dei due aveva intenzione di recuperarlo. --- "Doveva essere solo un gioco e invece sono finito per innamorarmi di te. Tutto questo non era previsto. Mi fai uscire fuori di testa, odio non avere il controllo." #36 in F...