3. Wicked Games

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Luke stava appoggiato alla fila di armadietti nel corridoio della mensa. La vide uscire poco dopo. Era una ragazza bassa e magra. Aveva dei lunghi capelli neri che partivano lisci per poi creare dei morbidi boccoli sulle punte. Si fermò a guardare i particolari del suo viso. Aveva la pelle pallida, le guance leggermente arrossate, due grandi occhi blu adornati da solo un po' di mascara che lo guardavano incuriositi. Indugiò sulle sue labbra rosate, un po' screpolate per il freddo. Era bella. Non l'aveva mai pensato di una ragazza. Ma lei era davvero bella.
Corrucciò la fronte e la ragazza lo guardò confusa. Si avvicinò lentamente a lui.

“Luke Hemmings.”

Aveva una voce dolce. Il biondo accennò un sorriso.

“Te l'avevo detto che l'avresti saputo presto.”

La ragazza sorrise. Aveva il tipico sorriso delle persone innocenti.

“Quanti anni hai?”
“15.”

Il ragazzo annuì.

“Seguimi.”

Si avviò verso le scale e la ragazza lo seguì.
Cassie non capiva a cosa si riferissero Christine e le altre. Sembrava apposto. Si sistemò il maglioncino blu che portava e si maledì per non essersi messa qualcosa di migliore.
Dopo aver salito varie rampe di scale si ritrovarono davanti una porta. Era vecchia e arrugginita. Luke la spalancò e la varcò. Cassie lo imitò ma finì con l'inciampare su uno scalino. Il ragazzo l'afferrò prima che finisse a terra. Si ritrovò il suo viso a pochi centimetri di distanza. 
Negli occhi del biondo passò un lampo di stupore per poi tornare impenetrabili. Erano degli occhi così profondi i suoi, pensò la ragazza. Sentiva il suo fiato caldo sul viso e arrossì di colpo alzandosi di fretta. Bofonchiò un “grazie” e il ragazzo rise. E Cassie si ritrovò ad arrossire ancora di più perché era la risata più bella che avesse mai sentito.

“E così sei nuova qui.”

Cassie annuì e si andarono a sedere sul muretto.

“Non sai ancora come vanno le cose, allora.”

Luke sapeva già che non sarebbe stato difficile averla in pugno ma c'era qualcosa che lo tratteneva a comportarsi come al solito. Soffocò quella sensazione e andò avanti.

“Voglio fare un patto.”

La ragazza alzò lo sguardo confusa.

“Che patto?”

Il sorriso gelido del ragazzo la fece rabbrividire.

“Voglio che tu da ora in avanti stia solo con me.”

“Cosa?”

La ragazza si alzò di colpo sentendo l'urgenza di allontanarsi da quella richiesta assurda. Cosa significava?
Il ragazzo ridacchiò.

“Hai capito.”

Si alzò anche Luke e si mise a mordicchiare l'anellino che gli avvolgeva il labbro.
La ragazza indietreggiò.

“No.”

Il biondo rise. E questa risata fu diversa dalla precedente. Questa era fredda, spietata, senza alcuna traccia di divertimento. Piazzò i suoi occhi bui in quelli spaventati della ragazza.

“La mia non era una richiesta.”

Cassie non capiva cosa stava succedendo. Cosa voleva da lei?
Si pentì di averlo seguito. Iniziò a correre verso l'uscita. Luke la raggiunse e la blocco al muro. La schiena della ragazza rabbrividì al tocco della superficie fredda. La mani del ragazzo le bloccarono le braccia. La punta del naso di Luke arrivò quasi a sfiorare quello di lei. Cassie sentiva che il cuore le sarebbe potuto scoppiare per quanto le batteva forte.

Without Control. || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora