28. Sweet emotion

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Ashton guardò la ragazza sdraiata affianco a lui. I capelli castani erano sparsi sulla moquette e gli occhi grigi erano fissi sul soffitto.

"Questa giornata è stata assurda. Sono tornata da una settimana ed è già successo un casino per colpa mia."
"Non è stata colpa tua, Zoe."
"Sai benissimo che non è così."

Il ragazzo sospirò. Anche il solo fatto di stare semplicemente sdraiato vicino a lei sul pavimento della sua stanza lo rendeva felice. Quando stavano insieme lo facevano spesso di sdraiarsi sulla moquette lilla a parlare. La sua vicinanza gli faceva sentire un'emozione dolce che non riusciva  a spiegare.

"Calum...come sta?"
"E' stabile ma hanno dovuto chiamare i genitori e non penso che se la stia passando molto bene."

Calò un momento di silenzio.

"E Luke?"

Zoe sbuffò.

"Non l'ho mai visto così. Era come se si fosse costruito delle barriere intorno. Il suo sguardo era impenetrabile, non mi ha nemmeno voluto parlare."
"Si è chiuso di nuovo in se stesso."

La ragazza si girò verso di lui.

"Era già successo?"
"Dopo che te n'eri andata. Cassie è stata l'unica ad essere riuscita a fargli abbassare le difese."
"Mi sento completamente inutile."

Ashton si girò a guardarla negli occhi.

"Non sei inutile."

Zoe accennò un sorriso. Il colore degli occhi del ragazzo era quasi nocciola sotto la luce tenue della stanza ma lei riusciva a trovare le venature verdi come se fossero i suoi stessi occhi.

Ashton avvicinò il viso al suo. Le punte dei loro nasi si sfiorarono. La ragazza gli accarezzò la guancia e poggiò le labbra morbide sulle sue. Quel semplice bacio a stampo sembrò riportarli indietro nel tempo, ricordandogli un altro bacio che non si sarebbe mai cancellato dalla memoria di nessuno dei due.

"Non correre."

Il ragazzo rise cercando di raggiungerla. Lei si nascose dietro un tronco. La luce che filtrava dalle foglie sembrava creare dei giochi di ombre sul suo viso. Ashton spuntò davanti a lei facendole prendere un colpo. Risero ancora. Lei era talmente bella quando rideva che l'unica cosa a cui il ragazzo riusciva a pensare era cosa avrebbe provato poggiando le labbra contro quelle di Zoe.

Il petto di lei si muoveva velocemente a causa della corsa. Lo guardava rimanendo appoggiata all'albero.

"Vieni qui."

Il ragazzo indugiò un attimo per poi avvicinarsi a lei. Zoe allungò le braccia incrociandole dietro al suo collo. Senza indugiare lo baciò, poggiando semplicemente le labbra contro le sue. E Ashton si sentì finalmente nel posto giusto.

Si guardarono per un attimo. Stavano pensando la stessa cosa.

"Mi sei mancato così tanto."

La ragazza lo bisbigliò appena ma per lui fu sufficiente. Allungò il braccio per permetterle di rannicchiarsi contro il suo petto.

"Voglio che questa volta il nostro amore sia puro, non tossico."

Il riccio la strinse di più a sé, "Lo voglio anch'io."

Intrecciò le dita con quelle smaltate di nero di Zoe. E Ashton si sentì di nuovo nel posto giusto.

***

Lunedì mattina.

Cassie si alzò per poi ributtarsi a faccia in giù sul letto. Sua madre insieme al suo fratellino erano andati a trovare sua zia e sarebbero tornati quella sera, perciò la donna non se ne sarebbe accorta se per un giorno avesse saltato scuola.

Without Control. || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora